mercoledì 15 aprile 2009

L'AMORE CONTA.


Quando ero piccola - o giovane - consideravo la vita della gente normale come la peggior maledizione che potesse capitare. Non capivo come si potesse passare la vita in giorni tutti uguali - casa, lavoro, figli, marito - senza aspirare a qualcosa di più. Non capivo come si potesse passare la domenica pomeriggio sdraiati sul divano a guardare la tv, o i sabati mattina al supermercato come scialbe servette.


Sognavo per me un destino grande, di diventare famosa, una persona che tutti avrebbero riconosciuto camminando per strada. Curiosamente non mi immaginavo grande attrice o ballerina, ma piuttosto scrittrice, qualcosa del genere. Non sapevo bene come avrei fatto, ma ero certa che non ero destinata ad una vita mediocre.


Poi sono cresciuta, ho fatto le mie scelte. Mi sono fidanzata prestissimo e sposata presto (per i canoni odierni) e ho fatto un paio di pargoli, giusto per coronare la normalità. Lavoro d'ufficio, sabati al supermercato e domeniche casalinghe, tutto come da copione. Aspirapolvere in una mano e ipod nell'altra (ipod ultimamente... prima, wolkman...), ho ripercorso esattamente quelle orme che avevo giurato di non seguire, ho fatto tutto ciò che credevo avrei odiato. Ogni tanto ripensavo ai miei antichi sogni, e facevo spallucce.


L'illuminazione è arrivata qualche giorno fa. In due parti.


Parte prima, un normale dopo-cena della Puff famiglia. il GG stava riordinando la cucina, il PG guardava Striscia e io correvo appresso al Ninnolino in preda ad una overdose di zuccheri. Di tanto in tanto, il GG mollava il suo momento-massaia per fiondarsi in sala fingendo di far spaventare il Ninnolino che si buttava per terra, o verso di me, o verso di lui, ridendo estasiato. Il PG guardava esasperato (ma si capiva che era divertito), il GG rideva, il Ninnolo come dicevo, era semplicemente in estasi. Io ammiravo la scena appoggiata al tavolo della sala, in piedi, braccia conserte.


Parte seconda, la mattina dopo. Il Ninnolo si sveglia presto, rompe le  balle, dopo vari tentativi (e qualche madonna, diciamolo) riesco a farlo riappisolare nel lettone. Il GG dorme. Il PG si sveglia causa fratello frignante e si trascina nel lettone col suo DS. Io, ormai sveglia, mi alzo, sistemo un bucato, passo un po' di aspirapolvere (che quando è fatto, è fatto), riordino i vestiti dei bambini. Poi, torno a letto con un buon libro, sdraiata dalla parte del marito che nel frattempo si era proteso verso il mezzo per cingere - seppur dormendo - il Ninnolo, onde evitare rovinose cadute. Ormai in dormiveglia, il GG si accorge del mio arrivo, e usa l'altro braccio per abbracciarmi. Il PG ripone il suo gioco elettronico e si incunea tra noi, ridendo per le smorfie del Ninnolo e collezionando abbracci e pizzicotti da suo fratello in parti uguali. Io sono li, sdraiata inebetita nel mio letto, ad ammirare la mia famiglia riunita che si risveglia, tra un bacio e una pernacchietta, tra una lotta dei piedi e un po' di solletico.


E penso: quanto ero stupida!



 

8 commenti:

  1. Hai una bellissima famiglia. E credo sia il massimo che si possa desiderare :)

    La fama va e viene.. eppoi, vuoi mettere quante paranoie comporti?!
    E le paranoie portano stress, quindi rughe-su-rughe, interventi di chirurgia estetica, incapacità di sorridere, "Fatti e rifatti" su Striscia, vergogna di sè,.. finchè nn si torna nel dimenticatoio.. e allora cosa si è ottenuto?

    Buona giornata..!

    PS: il ninnolino è tenerissimo!

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  2. Roccetta! ma hai chiuso il blog???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
    Non ne sapevo niente, non ne sapevo!

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  3. capito qui per caso e mi ritrovo completamente in questo post (esclusa la parte dell'essere famosa per la verità). Il risveglio tutti e quattro nel lettone è una delle cosa che amo di più nella vita!!!

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  4. in che senso "quanto ero stupida"?
    nel senso che non ti rendevi conto di quanto sei fortunata?
    se è così, sono felice che te ne sia accorta... io da quando l'ho realizzato sto davvero bene :)

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  5. Nel senso che mi prefiggevo le cose che contavano meno.
    Ero giovane... :D

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