domenica 25 novembre 2007

LE DOMANDE CRUCIALI DELLA VITA

Beh, devo dire con grande onestà che vivere col piccolo genio non mi ha del tutto preparata ne allenata alle uscite del genio grande, alias il marito.


Stamattina dopo colazione mi approccia dicendo.... "senti, prima mentre ero al cesso (finissssimo), stavo meditando sulle preposizioni semplici..."


Oibò!!!!! Già non capisco cosa ci sia da meditare sulle preposizioni semplici - limite mio chiaramente - ma perchè uno debba farlo mentre espleta le sue funzioni mattutine francamente mi resta del tutto incomprensibile. Ma come ho detto, il ragazzo grande qui è geniale pure lui, pertanto mi dispongo con animo lieve e mente aperta ad ascoltare le sue domande (di rispondere francamente non mi viene neppure in mente....), che sono:


1. le preposizioni semplici come tutti sanno sono: di a da in con su per tra fra. Perchè giù non è una preposizione semplice?


E naturalmente, da questa prima, embrionale riflessione scaturisce come logica conseguenza quella sulle preposizioni articolate. E la domanda naturalmente è:


2. Se le preposizioni articolate sono la preposizione semplice + articolo tipo alla, sulla, dalla ecc.... perchè non abbiamo anche tralla e fralla?


Questi quesiti indubitabilmente costituiranno il dibattito filologico e linguistico del 21imo secolo. Io adesso vado nella doccia a sentirmi inadeguata in santa pace. Se per caso qualcuno di voi miei dotti amici avesse una epifania a riguardo, vi prego di informarmi con sollecitudine.........................


Auguri.


 

martedì 20 novembre 2007

NESSUNA NOTTE E' INFINITA (?)

Ebbene, lo so che questo è un blog così, leggero, diciamo, per divertirsi e stare un po' in compagnia... ma la verità è che la scorsa settimana il terzo lutto consecutivo ha colpito la mia famiglia nel giro di due mesi.


Prima Gian, poi mia nonna, ora un uomo che chiamavo zio, pur non essendo parenti.


Quello che mi ha colpito di più è stata una frase di mio marito, la sera del funerale. Non c'entra niente a dire il vero che fosse la sera del funerale, ma era quella sera li. Stavamo in macchina, passavamo davanti ad un centro commerciale dove (e qui ci sarebbe un lungo capitolo da aprire...) già le enormi decorazioni natalizie illuminano la notte come il giorno. Io dico "accidenti, è già di nuovo Natale..." Lui guidando ha annuito molto seriamente e ha risposto "Già. Mi troverò d'improvviso stanco e malato in un letto e starò per morire"


Questa immagine mi perseguita. La vita che corre via e alla fine, una mattina ti svegli e senza nemmeno accorgerti che il tempo è volato, è l'ultimo giorno della tua vita.


Tremendo.


Credo che in quel momento, davvero e per la prima volta nella mia vita, io abbia capito cosa significa vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Ho fatto anche dei buoni propositi... molti buoni propositi alcuni dei quali ho già disatteso, ma che mi riprometto di recuperare in futuro.


E mi son messa a pensare. Cosa farei se sapessi che è l'ultimo giorno che mi è concesso? Come passerei questo giorno?


E voi? C'è qualcuno che lo sa?

domenica 11 novembre 2007

IL NUOVO LINGUAGGIO

Ric, 7 anni e Lo, 3 mesi, sono sdraiati sul letto girati sul fianco e si guardano intensamente negli occhi.


Ric emette dei suoni sconnessi (Ric, non Lo!) del tipo "eghegheghe, ghighighi gooooooooooo guuuuuuuuuuuuuuuuuuuu" mentre il Lo lo fissa estasiato spalancando gli occhi e la bocca e tentando di leccargli il naso.


Li guardo per un po' (abbastanza in estasi io stessa, devo ammettere) poi rompo l'incanto e parlo.


Io: ehi amore, che fai?


Ric (leggermente perplesso): gli parlo in piccolese, così capisce. Sono io che non so che cosa diavolo gli sto dicendo!!!!!!


Se continua così, tra una quindicina d'anni un bel 30 e lode a Teoria e Tecnica della Comunicazione Sociale non glie lo leva nessuno!!!

sabato 3 novembre 2007

HALLOWEEN

Ebbene, è noto che io non sia una donna che impara dalle proprie esperienze. Dopo il famoso e famigerato pigiama party si sarebbe detto che non ci sarei più ricascata e invece....


Circa un mesetto fa mio figlio grande viene da me e mi dice "mamma, ma quest'anno facciamo ancora la festa di Halloween?" (l'anno scorso avevamo invitato 6 suoi amici). Paventavo la domanda da giorni. Colta dunque non alla sprovvista, sulle prime cerco di tergiversare, sai, col bimbo piccolo, magari si spaventa, forse sarebbe meglio di no... ma lui mi guarda con sguardo implorante e si sa che le mamme non resistono a quello sguardo... così cedo, senza nemmeno combattere. "Va bene dai, oggi pomeriggio facciamo gli inviti col pc così poi puoi dirlo ai tuoi amici". Pausa di silenzio. Lieve imbarazzo. "Ehm, si, veramente io l'ho già detto praticamente a tutti......" Cominciamo bene.


Con circa tre settimane di anticipo sulla data fatidica, il ragazzo decide che è ora di fare le decorazioni. Mi ritrovo quindi con una disgustosa acromantula pelosa che penzola davanti alla porta d'igresso, un tremendo scheletro sul lampadario della sala, uno scheletro praticamente grande quanto un bambino di 7 anni in corridoio e varie zucche, fantasmini, maschere, orripilanti schifezze varie sparse per tutta casa


La sera della festa la mia casa viene invasa da 11 dico 11 ragazzini variamente abbigliati (vedi fotina) tutti con uno smisurato entusiasmo e dei polmoni perfettamente in salute. La procedura prevde che dopo l'arrivo del primo, tutti gli altri vengano accolti dagli ospiti già arrivati con urla, versi, e minacce di morti orrende direttamente sulla porta dell'ascensore. Quest'anno il grido di battaglia che ha risuonato, penso, fin in piazza del Duomo, era "Uruk-hai, Uruk-hai" che sul pianerottolo di casa rimbombava che era una meraviglia. Risultato: uno degli invitati, un cristone tutta la testa più alto di mio figlio (che non è piccolo) si è messo a piangere, e la sorellina di tre anni di una delle invitate ha vomitato sul mio divano per il terrore... povera!!!


Beh ad onor del vero, dopo questo inizio delirante il resto della festa si è svolta piuttosto bene. I bambini sono stati bravi, fermo restando che hanno gridato come pazzi per tutto il tempo, però non hanno litigato, non hanno rotto niente, non si sono accapigliati, io che già pensavo di doverne portare un paio al pronto soccorso, tanti quanti erano...................


Durante lo svolgimento del solito giro per "dolcetto-scherzetto", hanno dimostrato un notevole senso pratico disdegnando le case private e sciamando invece dentro bar e ristoranti, dove il bottino non è stato asolutamente scarso. Il tutto si è protratto fino attorno alle 23, poi grazie a dio tutti a casa... lasciando però sul mio tavolo imbandito una quantità di avanzi indecente tra tortine, pasticcini, frittelle, biscotti e chi più ne ha più e metta... per la gioia delle mie fluenti cosce.... transeat.


Dopodichè, ci apprestavamo a goderci i 4 giorni di meritata vacanza, ma ahimè io e il settenne abbiamo pensato bene di fare l'esorcista grazie a un cattivissssssimo e contagiosisssssimo virus, che palle, quindi abbiamo perso quelli che saranno probabilmente gli ultimi giorni di vero bel tempo per chissà quanto.  Ora attendo il marito al varco...