venerdì 20 febbraio 2009

GENIALATE

Orbene.


Ieri sera il Genio Grande è tornato da una 3 giorni romana (per lavoro, basta ridacchiare che vi vedo!) recando doni.  Si vabbè, doni.


Diciamo che è tornato come il fiero proprietario della riproduzione dell'elmo di Massimo Decimo Meridio alias l'Ispanico e di un gladio, se non proprio uguale quanto meno congruente con quello mostrato dal medesimo personaggio nel famoso film.


Ora, ci son teorie che legano la mascolinità al possesso di armi da taglio. Perchè, capite, le armi da taglio penetrano, per loro stessa natura, e allora di sice che siano espressione di potenza virile e maschile.


Il genio grande possiede: uno spadone medievale, due riproduzioni di spade del Signore degli Anelli (quella di Frodo e quella di Aragorn), una katana, un coltellaccio dell'esercito nepalese, un altro coltello infilato in una custodia di legno, una lancia africana ed ora, il gladio.


Donna fortunata quella il cui uomo è dotato di cotanta potenza, e di così poca paura di esibirla.


Già.


Peccato che questo stesso sia l'uomo che stamattina ha messo il gel sullo spazzolino da denti.

lunedì 16 febbraio 2009

PASSEROTTI INCAZZATELLI

Eh, chiamalo passerotto, tu.....


Sabato mattina, centro commerciale.


Il (cosiddetto) ninnolino spinge il carrello con la prestanza di un muratore bergamasco quarantenne. Giunti alle casse, ci si ferma. Il carrello viene tenuto saldamente dal marito in modo che non si muova.


Il "ninnolino" spinge, ansima, sbuffa. No results.


Allora passa alla strategia successiva.


Frigna, si indigna, grida, batte i piedi.


Again, no results


Si ferma pensieroso evidentemente meditando una strategia più efficace, poi come colto da improvvisa epifania, si gira, compie pochi passi e con tutta la veemenza del suo sdegno picchia un tizio qualsiasi, un emerito sconosciuto che era in coda alla cassa vicino alla nostra.


PAM-PAM. Due begli sberloni sulla rotula (giacchè li arriva) e poi batte rapidamente in ritirata, colto forse da rimorso di coscenza, o forse (più probabilmente) temendo ritorsioni da parte dello sconosciuto energumeno.


Il quale, grazie a dio, essendo padre di due figli, ridacchia.


18 mesi di vita. Andiamo bene.

martedì 10 febbraio 2009

ADDIO, INFINE.

E così, ce l'ha fatta.


Il corpo di Eluana ha finalmente trovato la pace, raggiungendo la sua anima laddove se n'era andata molti anni fa.


Leggevo il bel pezzo di Sofri su Repubblica di oggi (qui), e c'è una frase che mi ha fatto riflettere, su qualcosa che mi frullava già in testa da qualche tempo.


Dice Sofri: "che tocchi a lui di uscire da una rianimazione in una condizione vegetativa irreversibile. Vorrebbe o no poter decidere, finché il senno e la fortuna siano dalla sua, come debba chiudersi la sua esistenza, o preferisce lasciarne il peso ai suoi figli, per giunta votando ad horas l'obbligo a nutrirlo artificialmente senza fine?"


Ecco, la cosa su cui si è molto discusso: come vorremmo uscire di scena, noi, se ci toccasse la sorte di Eluana? Ebbene, dico una cosa che non sarà condivisa da troppe persone: a me non importa.


Non mi importa perchè se fossi stata io al suo posto, non avrebbe fatto alcuna differenza per me. Che mi nutrissero o no, che mi facessero fisioterapia o no, che mi girassero su un fianco o quell'altro o che mi lasciassero marcire nel letto, non avrebbe cambiato nulla. Non è per il malato, che cambia. E' per chi lo ama.


E nemmeno mi interessa, ora che sono viva, sapere quello che accadrà quando sarò morta - perchè in quello stato sei morto - poichè i morti non sentono, non provano, non gioiscono e non soffrono.


E' per questo che dico: che decida chi resta, non chi va. Che facciano quello che li fa soffrire meno, che sia trattenere la persona cara o lasciarla andare. Chi va, ormai, è andato, non c'è più. Ma la sofferenza di chi rimane può essere lenita, forse e in certa misura, dal comportamento che si tiene dopo.


Uno come mio marito, per esempio, starebbe meglio se potesse decidere come il sig. Englaro. Ma una persona come mia suocera no, lei soffrirebbe il doppio. E allora perchè devo decidere io, quando a me, in quella sciagurata situazione, non cambierebbe nulla?


Che facciano quello che li fa soffrire meno.

venerdì 6 febbraio 2009

IL MATEMATICO IMPERTINENTE

E' il titolo del nuovo libro di Piergiorgio Odifreddi (matematico, logico, e più in generale mente sapiente e brillante) che il Genio Grande sta leggendo da un paio di giorni.


Temo che ci saranno delle ripercussioni sulla vita quotidiana, grazie a questa lettura.


Stamattina il Genio Piccolo (che vi ricordo ha 8 anni) stava recitandomi la lezione di geometria, quando per errore ha storpiato il nome di Euclide, provocando ilarità nella qui presente mamma bastarda.


Il Genio Grande, in boxer e calzini, si compiace. Ah, mi fa piacere che gli insegnino queste cose.....  Si, beh, dico io, non è che stanno studiando Euclide (no, ripeto, 8 anni... terza elementare), l'hanno solo nominato, come grande matematico.


Fine del compiacimento, inizio del delirio.


- Ah, ecco, e figuriamoci! In italia manca proprio il concetto di studi scentifici, e la scuola manca di rigore, e non sono capaci di incuriosire i bambini...


- ehm, amore, hanno iniziato geometria la scorsa settimana, stanno facendo il punto e la linea.. cominciano da quello, per i teoremi di Euclide magari c'è tempo... è un po' difficilotto, magari, come primo approccio...


- Eh si come no! E perchè dovrebbe essere più difficile? Basta spiegarglelo. La mente scientifica va allenata! E guarda, invece di insegnargli il ragionamento logico, gli infarciscono la mente di metafisica.......


- Er, metafisica?? cioè del tipo? (perplessa, confesso)


- Fatti non verificabili! (perentorio)


- Ah, cioè come la storia, la geografia, la grammatica... non verificabili come queste cose qui???


- No. Tipo le favole.


Ah ehm ecco. Dopo 10 anni di matrimonio, arrivi a capire quale è il punto di non ritorno. Davanti a questa ultima affermazione, taccio, nella speranza che la cosa finisca li.


Invece..... facciamo per uscire di casa e davanti all'ascensore colgo il Genio Grande che cerca di spiegare a quello piccolo il Teorema di Pitagora.


- dunque hai presente un triangolo rettangolo?


- no.


- hai presente come è fatta una squadra da disegno?


- no.


- beh hai presente un triangolo, no?


- si


- ok un triangolo con un angolo retto


- cos'è un angolo retto?


- un angolo a 90 gradi.


- 90 che?


- Come le pareti col pavimento


- eh???


...


Tempi duri davanti a noi.




 

mercoledì 4 febbraio 2009

QUESTA DONNA E' UN MITO!

«Come si fa a rimettere in circolazione un matto, uno totalmente fulminato che, malgrado tutte le prove e le testimonianze, nega l’Olocausto e poi mi dice di credere al Paradiso?»


«Ma non avete già perso abbastanza pecorelle per mettervi i lupi in casa? Tra un po’ restate solo voi. Dopo i musulmani, i gay, gli ebrei, Galileo, gli zingari, quali altre minoranze volete ancora perdere? Le pecorelle dovete ritrovarle, non smarrirle. Poi vi lamentate se le vocazioni dovete andarvele a cercare in Congo e tra le foche monache, che tanto sono già del ramo»



Temo purtroppo che le sue esternazioni abbiano fatto un po' inquietare la Santa Sede.......





 

COME TI DISSIMULO IL DISSIMULATORE

Certo, essere dei poveri insicuri è un grosso ostacolo.


Io lo so, perchè ogni tanto un po' di insicurezza ancora mi prende. Questo però mi da l'innegabile vantaggio di riconoscere a una sola piccola occhiata l'insicurezza altrui.


Per esempio, quando vedo un micetto che si gonfia, si gira, si inarca e soffia, subito mi viene da pensare che stia cercando di dare a intendere di essere più grosso di quello che è.


Cerca di nascondere la sua pochezza, diciamo, col tentativo di fuorviare l'avversario.


Non che "sia" veramente grande. E' solo che potrebbe "essere percepito" come tale, e per questo potrebbe mettere in fuga i potenziali antagonisti. Qualcuno, almeno.


E', invero, un'ottima tattica.


Solo che devi darti la pena di applicarla davanti a chi non se ne intende. Perchè se fai il gradasso con qualcuno che ne capisce di strategia e di psicologia, non solo invece di apparire più grosso sembri più piccolo, ma oltretutto il tuo gioco diventa talmente scoperto da fare una di quelle figure da imbecille che si ricordano poi negli annali della storia per secoli.


CI SIAMO INTESI, BELLO MIO?



 

martedì 3 febbraio 2009

DIPLOMAZIA.... DIPLOMAZIA...OHMMMMM



Lo vedete questo mostruosissimo vampiro pronto a farvi la festa?


E' quello che vorrei capitasse (ma con vampiro vero!) a un certo stronzo che sta approfittando di una "piega burocratica" per farmi inkazzare a elica....... e per cercare di prendere un potere e una autorità che non gli competono.


Lo so, non potete capire.


Fidatevi.


Poi vi spiegherò...


per ora..........


VAFFANCULO MARZIANO DI MERDA !!!!