lunedì 29 settembre 2008

WEEK END CON DELITTO

Londra, anni 50.


Rosemary è una ricca ereditiera che ha ricevuto una fortuna da un non meglio specificato Zio. Ha sposato un ricco nobiluomo, George. Rosemary tra i suoi pregi non ha quello della fedeltà coniugale. Intreccia infatti diverse relazioni, tra cui una col giovane sedicente maestro di ballo Anthony (dalla vita misteriosa) e una con l'uomo politico Stephen, marito di Lady Sandra, donna potente che ha creato la carriera del marito grazie alle sue influenze (suo padre è consigliere della Regina). Nella villa con George e Rosemary vivono Iris, sorella ventenne di Rosemary, e Lucille, zia di entrambe, la quale è afflitta da un figlio, Victor, perennemente nei guai e alla ricerca di soldi. Soldi che il generoso George elargisce senza batter ciglio grazie all'intermediazione di Ruth, la sua segretaria privata (nonchè spasimante respinta).


Approssimandosi la data del compleanno di Rosemary, il marito le organizza una festa in un ristorante italiano, una cena con pochi intimi. Poco prima della cena, Rose si ammala di influenza, la dottoressa che la visita le raccomanda di curarsi e di riposare perchè è una forma piuttosto grave che può portare anche a seri casi di depressione. Forse non a caso, infatti, Rose inizia a sentirsi perseguitata e fa anche testamento. Precauzione inutile, dato che conunque per volontà dello Zio se lei dovesse morire, tutto il patrimonio passerebbe alla sorella Iris.


Arriva la sera della cena. I presenti sono: Rosemary, George, Iris, Anthony (che ha rimandato una misterioso viaggio di lavoro per partecipare), Stephen e Lady Sandra (che ha saputo della relazione tra Stephen e Rosemary ma sembra intenzionata a perdonare la sbandata del marito) e Ruth, la segretaria nonchè organizzatrice della serata.


Alla fine della cena, Rosemary viene trovata riversa sul tavolo, stecchita.


Fatti i primi rilievi, viene trovata una confezione di cianuro nella sua borsetta, la dottoressa conferma che Rosemary era stata male ed era depressa, e il caso viene frettolosamente chiuso come suicidio. Iris eredita il patrimonio, di cui entrerà in possesso al compimento dei 21 anni o prima, in caso si sposasse.


Passa un anno. Un giorno improvvisamente Anthony si ripresenta alla villa di Sir George. Chiede di vedere Iris, e inaspettatamente si dichiara perdutamente innamorato di lei, le chiede di dargli fiducia e di sposarlo in segreto. Iris temporeggia, ma poi informa di questo fatto la zia Lucille, la quale ne parla con George.


Nel frattempo George ha cominciato a ricevere strane lettere anonime nelle quali si dice che Rosemary non si è suicidata, ma che si tratta di delitto. Per arrivare a scoprire la verità, George decide di organizzare una nuova cena, identica in tutto e per tutto a quella durante la quale è morta la moglie, e incarica nuovamente Ruth dell'organizzazione. Ruth, peraltro, ha anche il compito di dare nuovamente soldi a Victor, il figlio di Lucilla, con il quale è in contatto e che continua a batter cassa.


La cena viene organizzata, ci sono presenti tutti i vecchi invitati e al tavolo è apparecchiato un posto vuoto.


Alla fine della cena, George viene trovato riverso stecchito come Rosemary.


L'ispettore di Scotland Yard stavolta fa le cose per benino e ascolta le seguenti testimonianze.


1) Meredith Blake e suo marito, una coppia di clienti del ristorante seduti alle spalle di Iris. + Pedro e Patricia, una coppia di clienti seduti alle spalle di Anthony. Nessuno ha visto nulla di anomalo, soprattutto questi ultimi, conosciutisi solo una settimana prima, erano troppo presi nel fare i fidanzatini per rendersi conto di quanto accadeva attorno a loro.


2) tutti i presenti alla cena testimoniano che l'atmosfera era molto tesa. Le donne sono andata in bagno insieme prima di sedersi al tavolo, poi Iris ha proposto di andare tutti nella pista da ballo, per alleggerire la tensione. In quell'occasione, una borsetta viene fatta cadere per sbaglio dal tavolo e Mario, il cameriere, la raccoglie e la riemette sul tavolo.


3) una attrice testimonia di essere stata ingaggiata da George per sostenere il ruolo di Rosemary alla cena, ma che qualcuno con voce contraffatta l'aveva chiamata un'ora prima della cena per disdire.


4) una ex cameriera di Rosemary che lavorava per lei prima della sua morte, testimonia di aver assistito tempo prima ad un alterco tra Anthony e Rosemary, in cui lei sosteneva di aver scoperto che Anthony non era il suo vero nome e lui le diceva di non occuparsi di questi affari, che era pericoloso e che poteva costarle la vita.


Inoltre, Iris confessa ad Anthony di aver trovato nella sua borsa la sera della cena una confezione di cianuro come quella rinvenuta nella borsa di Rosemary, di essersi spaventata e di averla buttata sotto il tavolo senza farsi vedere.


Ruth testimonia all'ispettore di aver assistito a questa scena.


CHI HA UCCISO ROSEMARY? CHI HA UCCISO GEORGE? QUALE E' IL MOVENTE?



A voi.

lunedì 22 settembre 2008

SFRATTATA!

Ecco fatto, il giorno è giunto.


Bella li.


Stamattina ho abbandonato (con immotivato quanto impensabile dispiacere) la mia vecchia scrivania nel mio vecchio ufficio brutto, sporco, rumoroso e disordinato per trasferirmi solo un paio di corridoi più in la, in un ufficetto poco affollato, silenzioso, luminoso e con pure una pianta (oltre al cavolo che ho sulla mia scrivania!!)


Beh, di che ti lamenti, direte voi?


Non so nemmeno io. E' come un nuovo inizio, cosa della quale non posso che essere soddisfatta; mi consente inoltre di non avere più a che fare con le infinite-teste-di-cazzo che nell'altro ufficio prosperano, godono, spadroneggiano e spargono il proprio odore in ogni angolo. Però sotto sotto sono dispiaciuta, perchè ci sono stata 7 anni, tra alti e bassi, tra incazzature e soddisfazioni (molte di quelle e poche di queste), malata, sana, felice, infelice... come si dice, nel bene e nel male.


Un po' di malinconia inevitabilmente mi resta appiccicata addosso, vai a capire perchè.


Naturalmente ora come ogni buon capitano di lungo corso, guardo avanti. Ho un nuovo lavoro, un gruppettino da gestire e da far crescere (sperabilmente), un budget, degli obiettivi... che detto così sembra pure una roba seria.


E invece non lo è, perchè stamattina quando sono arrivata le cose non erano pronte, il pc era ancora sfatto, le persone coinvolte non erano state avvisate, niente era chiaro ne definito.


Big Boss ha sfoderato il solito sorriso ebete (e qui solo chi lo conosce può comprendere) ha fatto finta di fare lo gnorri, ha parlato un quarto d'ora per non dire niente e tanto, alla fine, c'ha sempre ragione lui e non c'è niente da fare per fargli capire che sarebbe meglio se non proprio che si disintossicasse, quanto meno che cambiasse pusher.


Ma che devo dirvi? Così è la vita. E' autunno.

venerdì 19 settembre 2008

DI NUOVO.


Ahi ahi


sento le avvisaglie.


Oh, a essere onesta ormai siamo oltre le avvisaglie.


Un bel po' oltre.


L'ultima volta, ho combinato un casino.


Questa volta, cosa succederà?


mercoledì 17 settembre 2008

CUORE VS INTELLETTO

Anni fa, diversi anni fa, con una amica discutevamo di cosa significasse "essere cresciuti" ed in particolare di quando, a che punto della vita e quali erano gli indicatori che senza ombra di dubbio dimostravano che lo eri. Avevamo l'età, all'epoca, per farci queste domande.


Lei sosteneva la tesi che uno può dirsi cresciuto quando comincia a comprendere le posizioni della propria madre. Tesi interessante ma incompleta, uno può non essere mai daccordo coi proprii genitori per inclinazioni o carattere ed essere ugualmente una persona matura, dicevo io. Discutevamo discutevamo ma non ne arrivavamo a capo.


Così, mi riservai la risposta fino al momento in cui essa mi sarebbe saltata in braccio facendomi cucu con la propria ovvietà. E quel momento è giunto.


E' stato in ufficio. Un collega, giovane capace e irruento, discuteva di "pratica commerciale" con ... beh, diciamo semplicemetne con un altro collega. Il giovane sosteneva le sue tesi con passione, parlando di ciò che "è giusto e non è giusto" da un punto di vista squisitamente etico. L'altro, (mio coetaneo peraltro) ribatteva pacatamente ragionando su ciò che è più "commercialmente sensato".


Cuore contro cervello, passione contro convenienza. Giustizia contro economia.


E io, con infinito e genuino stupore, mi sono trovata a guardare con occhi ammirati il mio giovane collega e a pensare "sembro io, 10 ann fa".


Perchè condividevo pienamente le sue tesi, le sposavo in toto, erano le mie tesi, le mie idee, il mio concetto di giusto o sbagliato... ma comprendevo anche il punto di vista meno genuino ma più "economically correct" di quell'altro.


Beh, mi sarei messa a piangere.


Devo dunque rassegnarmi alla mia età anagrafica? Devo rassegnarmi ad entrare nei negozi e a sentirmi chiamare "signora" senza girarmi a cercare mia madre? Devo rassegnarmi definitivamente al fatto che essere "maturi" significhi anche essere meno veri, meno giusti, meno corretti, in nome della convenienza, o del compromesso??


Mai! Mi sentite? MAI!


Rivendico il mio diritto alla passione e all'irruenza nonostante le 36 primavere abbondanti. Rivendico il diritto di non dare per scontato che "la via di mezzo è sempre la migliore". Rivendico la mia ragazzina interiore.


E così, con una operazione squisitamente adulta, sono addivenuta ad un compromesso. O per meglio dire, ad un accordo con me stessa. Concederò al mio intelletto di dimostrare tutti i suoi anni, sarò ragionevole e pacata, autorevole e calma, saggia e matura.


Ma il mio cuore, la mia anima e la mia pancia avranno sempre 20 anni.


E urleranno, urleranno e urleranno ogni volta che ce ne sarà bisogno.


A.

giovedì 11 settembre 2008

E SI COMINCIA.....


 


Oggi per i fortunati pargoli del mio comune, è il primo giorno di scuola (fortunati perchè tutti gli altri lombardi sono a scuola da lunedì!)


Ancora non era suonata la campanella che sul cancello è apparso uno striscione fatto con un vecchio lenzuolo e delle scritte colorate del tipo "stanno portando un attacco alla scuola" "non glie lo permetteremo" "gli insegnanti dicono NO!" e altre simili dichiarazioni.


Il mio primo pensiero è stato "cominciamo bene".


Si preannuncia un anno difficilotto. La mia sedicenne si è rimessa a dormire, indignata.


A.

mercoledì 10 settembre 2008

martedì 9 settembre 2008

SU COSA LEGGO. E SUL PERCHE'.

Sono una lettrice accanita, da sempre.


Oddio, a dire il vero ho avuto un inizio zoppicante, da bambina, ma quando ho capito quale meravigliosa avventura sia immergersi totalmente in una trama, conoscerne i risvolti, i personaggi, chiamarli per nome come se fossero amici e soffrire e gioire con loro, non ho mai passato più di una settimana senza un librio incominciato sul comodino... e più spesso due o tre.


Col tempo, ho ristretto il campo e ho cominciato a leggere non più "di tutto" ma cose che di volta in volta rivestivano per me un interesse particolare per  qualche particolare motivo.


Ultimamente ad esempio spazio tra la saggistica di stampo storico-religioso e la letteratura (misconosciuta, aggiungo!) per ragazzi. Il primo gruppo comprende saggi sui primi anni del cristianesimo, interessantiissimi e ricchissimi di spunti di riflessione (e di incazzatura) che il GenioGrande definisce semplicemente "libri di Cristi e Madonne" alzando gli occhi al cielo, ma che io trovo fondamentali per capire e conoscere le radici dell'attuale imperante "tipo sociale" nel quale ci troviamo a navigare.


Il secondo gruppo, beh...


La letteratura per ragazzi viene generalmente ritanuta un tipo di letteratura "semplice", tesa a lettori poco attenti e con pochi strumenti per apprezzare o capire. Ma le mie ultime escursioni in questo mondo mi hanno convinta del contrario.


A parte l'essere una fan di HP come ormai anche i muri sanno (e sfido chiunque a considerare "The Order of the Phoenix" un libro per bambini!!) ho avuto modo di leggere diversi altri autori che si sono cimentati nell'universo cosiddetto "fantasy x ragazzi".


Ho trovato bellissimi e difficili i libri del ciclo delle Oscure Materie (la trilogia della Bussola d'Oro, per intenderci), trovo estremamente interessanti (anche se non così complessi o ben scritti) i libri di Eragon. Ed ultimamente (per dire che ho finito il primo ieri) mi sono avvicinata alla saga di Twilight, che ho trovato piacevolmente interessante.


Ora di solito mi si domanda, ma come mai una donna come te, non precisamente una ragazzina, madre di due figli e di cultura mediamente abbastanza apprezzabile perde il proprio tempo dietro a queste letture inutili?


Ecco. Questi libri hanno il pregio di essere totalmente staccati dalla realtà. Alcuni mangengono (come HP, come Twilight) un barlume di vita reale, ma poi sono un regno, una zona totalmente "altra". Diciamo che fanno si che io attivi aree del cervello che solitamente uso poco, presa come tutti tra gli impegni del lavoro, della famiglia e una considerevole parte dedicata a filtrare le terrificanti notizie che arrivano quotidianamente dal mondo, fatte di morti ammazzati, rapinatori, terroristi, bombe, guerre ecc....


Queste invece sono storie fatte normalmente di lealtà, coraggio e onore, storie dove l'amicizia è un valore assoluto per il quale si è disposti a sacrificare ogni cosa, dove l'amore è amore come si deve, vero, eterno, immutabile e sincero, dove la generosità supera l'egoismo ed il coraggio supera la paura.


Sono storie in cui i protagonisti vivono l'avventura di una vita, e si lanciano, si buttano a capofitto, ardimentosi e pieni di fiducia, non restano paralizzati davanti ad una scelta per quanto difficile, non scelgono la via più breve per comodità e non tradiscono mai gli amici veri.


E' il mondo in cui vorrei vivessero i miei figli. E dove la sedicenne che dimora nella mia pancia vivrà in eterno.

giovedì 4 settembre 2008

QUI CE STANNO A COGLIONA'


No, scusate.


Volevo sincerarmi che tutti voi foste al corrente della grande novità, dell'illuminata riforma, dell'epocale cambiamento, dell'idea geniale.


Della fantastica, meravigliosa, stragalattica, megafigata che accoglierà i fortunati bambini che inizieranno la scuola elementare nel 2009 (ups, è solo l'anno prossimo):


IL MAESTRO UNICO!!!


Ma dico, come abbiamo fatto a non pensarci prima? come avranno fatto i precedenti ministri dell'istruzione a non capire, a non rendersi conto, a non realizzare che la soluzione a tutti i  problemi della scuola primaria (edifici fatiscenti, mancanza di fondi, precariato, programmi del Carlo Cudega, insegnanti ignoranti, educaizione fisica totalmente assente,  ecc...) si potessero risolvere così, semplicemente, con un colpo di bacchetta, oplà, il maestro unico, ma porcodiavolacciodemonio come mai non ci abbiamo pensato prima?????


Come? Come dice, signora, scusi? Ah... il maestro unico c'è sempre stato? ah, capisco... ehm. Ecco.


Scusate, devo aver frainteso allora.


Credevo che stessimo parlando di una riforma rivoluzionaria, di una novità assoluta, di una imprescindibile miglioria. Come quando finalmente, con gran risonanza pubblicitria, abbiamo abbandonato i  pannolini "boy" e "girl"  per passare a quelli unisex, per dire.


Prego? Di nuovo lei? ma che vuole? Ah... anche i pannolini sono sempre stati unisex, quelli sessuati sono solo una recente variante.. capisco... mmh le mie scuse, nuovamente...


Oggi evidentemente non è la mia giornata.


QUANDO CE VO' CE VO'


 


Ma vaffanculo, superfiga del cazzo!

mercoledì 3 settembre 2008

PER NOI CHE NON SIAMO MAI DIVENTATI GRANDI.........

 


Vi prego fermatemi


è come una droga....


fermatemiiiiiii.............


 



 


 






 



 


 

FARE COME UN EQUILIBRISTA CHE SUL MONDO SFIDA IL CROLLO... DELLE SUE CAPACITAAAA'


Sarà che non sono più abituata, sarà che dopo un anno e mezzo di un certo tipo di vita, ora mi trovo di nuovo in un'altra, ma è settimane che ho come una sensazione di precarietà... come di vivere in bilico.


Come, non so bene spiegare, come se non riuscissi a capacitarmi che questa qui è la mia vita, come se non potessi credere, o non potessi accettare, che d'ora in avanti sarà tutto com'era un tempo.


E' come se questa che sto vivendo ora fosse una situazione provvisoria.


Non è un problema di piacermi o non piacermi la vita che faccio. A dire il vero, mi piace abbastanza.


E' che.... boh.


Di solito, queste sensazioni, sono foriere di cambiamenti belli solenni.


Vedremo.

martedì 2 settembre 2008

DAVID GEMMELL

Ho appreso solo di recente della scomparsa di uno dei più apprezzati scrittori fantasy del panorama internazionale. David Gemmell è stato stroncato da un problema cardiaco a soli 57 anni il 28 luglio 2006.


Io sto leggendo il suo ultimo libro, libro che quando l'ho acquistato non sapevo sarebbe stato l'ultimo in tutti i sensi. Si tratta di "La Caduta dei Re", conclusione della trilogia dedicata alla guerra di Troia (qui accanto la copertina del primo libro) scritta con passione, con competenza e con un tocco personale che cambia le carte in tavola e fa di questa Storia non la solita trita vicenda che tutti conosciamo e che Hollywood ha storpiato recentemente in un pietoso film.


La guerra di David, non è quella cantata da Omero. Nella Troia di David, Il Cavallo di Troia non è una struttura lignea a forma di cavallo, ma la cavalleria troiana, comandata dal prode Ettore. Ettore che sposa Andromaca, figlia del re di Tebe Ipoplacia, che ha passato la maggior parte della sua vita sull'isola di Tera, come sacerdotessa, e che ha intrecciato una relazione sentimentale lesbica con Calliope, sorella del grande Achille.


Achille che non è un semidio ma un semplice guerriero, uomo d'onore e di coraggio, e morirà avvelenato dal suo stesso comandante dell'esercito, Agamennone, durante il famoso duello contro Ettore causato dalla morte di Patroclo. I due eroi moriranno entrambi durante il duello, onorevolmente, alla fine combattendo fianco a fianco contro i traditori micenei.


In questa storia Priamo ed Ecuba non sono i buoni sovrani cui siamo abituati, ma due feroci, freddi calcolatori, opportunisti ed incuranti delle vite che stroncano per raggiungere i propri piano. In questa storia, Enea non è solo un ragazzino che scappa col padre sulle spalle alla caduta della città, ma un grande Re, un feroce combattente ed un navigato lupo dimare che tutti conoscono come Elicaone l'incendiario, innamorato di Andromaca dalla quale avrà un figlio, pur senza esserne a conoscenza.


Ed Odisseo, il cantastorie, che inventa e non vive le storie narrate sul suo ritorno a Itaca, grande marinaio e stratega, che salverà sua moglie dai pirati (e non dai proci) prima e non dopo la guerra, con l'aiuto di Elicanone del quale è un grande amico, nonostante la guerra li veda su opposti schieramenti.


Anchise, Peleo, i padri degli eroi che Omero ci ha descritto sono figure negative, maligne, cattive. Agamennone il conquistatore è osceno nella sua avidità, nella sua crudeltà, nel suo sprezzo della vita.


Tutto contornato dal storie piccole, di soldati, di giovani medici coraggiosi, di prostitute innamorate e di ancelle valorose che, forse, salveranno la loro città dall'invasore miceneo. O forse no.


Quel che è certo è che un prospero e vitale insediamento commerciale è stato fondato prima della guerra da Elicaone, pronto ad accoglierlo in caso di bisogno,  in un luogo non meglio identificato sulle sponde del Grande Verde (così i greci chiamavano il mare)  chiamato semplicemente i Sette Colli.....

lunedì 1 settembre 2008

METTI UN MATTINO SULLA METRO

Certe cose uno vorrebbe non ricordarsele mai.


Dopo un anno e mezzo di pausa, stamattina alle 8.00 ho ripreso la mia brava metropolitana per andare al lavoro.


In agosto sono andata in ufficio in macchina, senza traffico e con l'aria condizionata arrivavo puntuale e fresca. Ma oggi è settembre.


Il carro bestiame passa alle 8:15 circa. Arrivo in banchina e per raggiungere la carrozza di testa devo farmi largo tra un migliaio di persone stipate e strizzate che leggono romanzi da 4 soldi o free press. Giungo alla postazione e attendo il treno. Quando si aprono le porte, la fiumana da dietro spinge e preme, e per miracolo afferro un sostegno e facendo una piroetta che sarebbe graziosa se fossi sul palco della Scala, guadagno una posizione più o meno stabile, e apro il mio libro.


Il mio viaggio è lunghetto, circa 20 minuti, passando per una delle stazioni più affollate della città, quindi mi dospongo a respingere gli attacchi. Leggo, ma ogni tanto una manata, una gomitata, una pedata mi colpiscono e io rischio di ficcare l'angolo della copertina rigida del romanzo nell'occhio destro della signora seduta davanti a me. Lei è seduta, fortunella, io continuo a traballare come affetta da ballo di san vito per un paio di fermate, poi la folla si fa insostenibile e non c'è più nemmeno spazio per ciondolare.


Il caldo è insopportabile... si gronda e alle 8:20 c'è già chi sa di ascelle non lavate da decenni. Qualcuno ha la bella pensata di aprire un finestrino ed ecco che il caldo continua a pervadermi instancabile, tranne per quella folata di aria gelida (stamani a Milano c'era il temporale) che, a seconda di come mi giro, può farmmi venire un bell'attacco di cervicale o un mal di gola da guinnes. Scelgo il mal di gola e proseguo nella lettura del libro, cercando di estraniarmi il più possibile.


Arrivati a Loreto, che NON è la mia fermata, una specie di muro umano mi sospinge giù dalla carrozza ssenza possibilità di resistenza. Scendo, e cerco di guadagnare una posizione vicina alle porte per risalire e proseguire il viaggio. Nel farlo, pesto i piedi a una signora, che si inkazza e bofonchia. Nel frattempo, qualche passeggero tenta la salita prima che tutti siano scesi, il che provoca un alterco a base di "oh prima si fa scendere e poi si sale" e di "si ma se non ti muovi, io non sto qui ad aspettare te" e altri simili fraseggi.


Intanto, il capostazione fa annunci all'altoparlante, cominciando con un gentile "si prega di non insistere nella salita, un altro treno è in attesa di entrare in stazione" per finire poco dopo con "ho detto di allontanarsi dalla riga gialla e di far chiudere le porte!!!""


Scendo due minuti dopo alla mia fermata con la sensazione, per il semplice fatto di respirare ancora normalmente, di essere una miracolata. E penso che questa sarà la situazione tutte le mattine della mia vita lavorativa.... e ho un improvviso desiderio di palme, chiosco di noci di cocco e gonnellino di paglia.