venerdì 10 settembre 2010

TE LA DO IO LA LA LIBERTA' - non aprite quella porta, anzi si.


Fase di prime libertà per il Piccolo Genio.
Da quest'anno avrà il permesso di andare e tornare dagli allenamenti di judo da solo. Sono 5 minuti di strada con un solo attraversamento, proprio sotto casa (lo guardo dalla finestra......)

L'allenamento finisce alle 19. Ieri sera il Ninnolo ed io eravamo ancora in cortile. Verso le 19.10 inizio ad occhieggiare verso il cancello per vederlo spuntare. Alle 19.15 spunta il suo amico che abita nel ns palazzo e di lui nessuna traccia. Gli occhieggiamenti iniziano a diventare saettanti. Alle 19.25 sempre nulla all'orizzonte, recupero il Ninnolo per niente soddisfatto e faccio per andargli incontro. Non avendo sentito rumori di tragedie e ambulanze nella via davanti casa, non ero TROPPO preoccupata, però iniziavo a stare sulle spine.

Mi sporgo dal cancello, nella direzione della palestra, nessuno.
Mi incammino, ancora niente. Volto l'angololo, pensando che insomma, dovrò ben vederlo spuntare, ma niente ancora. Il Ninnolo mi trotterella dietro indignato, chiedendosi dove sia suo fratello e brontolando perchè non ci fermiamo a vedere la vasca dei pesci nel giardino della casa al'angolo.

Quasi arrivata in palestra, squilla il cellulare
E' il Genio Grande, che dalla macchina mi chiama con la seguente notizia:

"Guarda che mi ha telefonato V. (il vicino del 8 piano, ndr), dice che tuo figlio è mezz'ora che è sul pianerottolo bussando come un forsennato".

Opporc...... ma come?????

Torno indietro di corsa, il buon samaritano V. mi fa un cenno con la mano da distante ed il PG in evidente stato di agitazione, mi raggiunge sotto il portico di casa.

Dico, ma scusa, cosa è successo? Non ti è venuto in mente che potessimo essere in cortile, se nessuno ti apriva? Dopotutto sono solo 3 mesi filati che ogni sera alle 19.00 siamo in cortile....

Risposta disarmante: "No". Stop.

Come no???

Risposta ancora più disarmante: "Eh ma tu sei sorda..."

Come sono sorda? Ma scusa quando ti è capitato di bussare alla porta e di restare chiuso fuori perchè io c'ero ma non sentivo?

"Mai"

E quindi????

Considero l'occhio lucido, lo sguardo vacuo la respirazione accelerata e decido di lasciar perdere. Dopotutto si è preso un certo spavento. Con un abbraccio la cosa si risolve. Salendo in ascensore il PG recupera la sua normale govialità.

Quando, arrivati sul pianerottolo noto che la porta BLINDATA ha una ammaccatura nel punto in cui il PG aveva bussato, capisco come mai V. che sta 3 piani sopra di noi, si è sentito in dovere di scendere a vedere cosa diavolo stesse succedendo.



 



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