venerdì 4 febbraio 2011

SUL MERCIMONIO DEL PPROPRIO CORPO.



Ho resistito finora perchè di Mr President ne ho fin sopra la cima dei capelli.
Ma con questa storia del bunga bunga, e le ragazzine, e i festini, e le orge.... due parole bisogna che le dica.

E magari non saranno nemmeno tanto condivisibili... ma tant'è.

Ora. Lasciamo perdere le considerazioni su come si fa a diventare parlamentari in Italia al giorno d'oggi, sul vecchio porco, sul giro di mionorenni ecc ecc.

Vorrei soffermarmi su un concetto che mi sta a cuore, ovvero il mercimonio del proprio corpo.
Altrimenti conosciuto come il più antico mestiere del mondo.

Tutti noi abbiamo qualcosa che qualcun altro vuole.
Tutti noi ogni giorno vendiamo questo qualcosa a questo qualcuno, in cambio di un compenso in denaro.
Lo chiamiamo "lavoro".
Che cos'altro è il lavoro se non la vendita di una parte di noi stessi al miglior offerente?
Io vendo il mio tempo, la mia "brillantezza", il mio intuito. Un artista vende il proprio talento. Uno scienziato la propria intelligenza, un medico la propria competenza. Un intellettuale la propria cultura. Tutte cose che provengono dal cervello.

Sono  nostre, le vendiamo, ci pagano.
E siamo gran fighi.
Se vendiamo il nostro corpo, che è nostro tanto quanto il cervello, siamo troie.
E più ci pagano, più troie siamo.

Qualcosa non mi torna.

Ora, quel che ci gira intorno è - nel caso specifico del bunga bunga - schifoso e scandaloso. Le ragazze sono minorenni, alcune almeno, e hanno in testa solo i soldi facili e la "carriera", il che è deprimente, triste al di la di ogni dire. Non giustifico francamente in questo caso ne gli uomini ne le donne coinvolte. Specialmente perchè queste persone con l'unico pregio di avere un bel corpo e un bel pelo sullo stomaco, poi ce le troviamo sedute in parlamento e le paghiamo 18 mila euro al mese con le nostre tasse. Il che è vomitevole.

Ma il concetto di base è che praticare il mestiere più antico del mondo non dovrebbe essere.... penalizzante. Troverei più dignitoso, anzi, che chi lo pratica lo ammettesse, senza remore. Perchè possedere qualcosa e venderlo, non è reato (la prostituzione non è reato. E' reato praticarla in pubblico, ed è reato lo sfuttamento da parte dei soliti papponi... ma in se non è reato) e non è nemmeno immorale. Tant'è vero che lo facciamo tutti, tutti i giorni.

E' il corpo, o meglio, il sesso, il punto cruciale.
Perchè vivere in una società apparentemente "liberale" ma sessuofoba nella sostanza, ha il suo prezzo.

Ma pensate che ipocrisia! Non facciamo che mostrare alle nostre figlie modelli di ragazze sbiotte dai modi ocheschi (no, ma l'avete vista la valletta di Trasformat?? vomitevole!), facciamo vedere loro che quel tipo di donna ha tutto: soldi, notorietà, vestiti, fidanzati.... mentre le nostre brave ricercatrici si arrabattano in camice bianco a 800 euro al mese e vivono nella loro cameretta ad oltranza,  non potendosi permettere manco un monolocale ammobiliato ... e poi pretendiamo... che facciano le ricercatrici? Perchè prostituirsi è immorale? E' peccato??

Siamo seri. Mostriamo la via più facile..... e se per alcune intraprendenti tale via passa da Villa Certosa, beh... cosa ci aspettavamo???

A costo di farmi linciare sulla pubblica piazza... ribadisco che per me, prostituirsi non è immorale, non deve essere illegale e francamente, se fatto con piena consapevolezza, non lede la dignità della donna. E' una scelta. Ho qualcosa che vale, lo vendo, ci campo. Punto. Se nessuno mi sfrutta, mi picchia,  se non sono costretta ad un ambiente degradato fatto di piccola e grande crcriminalità e droghe, se lo scelgo e llo faccio "per mia decisione", perchè dovrei essere più infelice di altre donne? o meno degna?

Pensate se si riaprissero le case chiuse. Ambiente decente, pulito, controlli medici. Via la prostituzione dalle strade. Tasse, per le professioniste del ramo...

Ma quello che gira intorno a questo semplice concetto che mi schifa. Lo sfruttamento, il degrado, la presunzione di immoralità e di "poco di buono" che circonda le prostitute conclamate. E il fatto di utilizzare questo solo come il mezzo più semplice di raggiungere un fine.... fine che trovo, quello si, immorale ed indegno.

Quando l'unica cosa che interessa una ragazza è possedere notorietà e vestiti costosi, è segno che qualcosa non quadra. Quando sono disposte a qualunque cosa (tipo partecipare a festini osceni con dei vecchi di potere...) per raggiungerlo, è anche peggio.

Ma la colpa non è ne delle ragazze (che sono il prodotto del proprio ambiente), ne dei vecchi porci (che ne approfittano). E' nostra. Di tutti noi che lo abbiamo consentito.



 











4 commenti:

  1. Beh, sai che non posso essere d'accordo con tutto.
    La sessualità per me è dono di Dio, e dono di un uomo a una donna per amore, per me non la si può vendere come qualunque altra cosa.
    Non le si può dare un prezzo. Perchè non ce l'ha.
    Ma per il resto: quoto al 200%. Dalla A alla Z.

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  2. Si lo sapevo che avresti detto così. Però io mi dico anche... La sessualità è un dono. E concordo. Ma anche il talento - per dire - lo è. Allora perchè un attore che si fa pagare x salire su un palco è un artista (vende il suo talento) mentre chi vende il sesso è... Quel che sappiamo? Per me, e l' ho sempre pensato, noi tutti carichiamo la sessualità di significati che francamente non dovrebbe avere. È da li che vengono i problemi.,

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  3. lasciando perdere il discorso "festini del silvio", che è talmente oltre, ma talmente oltre che mi vergogno e schifo oltre misura, direi che sono con te su tutto.

    però, forse perché ho una figlia femmina, leggendo mi si è chiuso lo stomaco.

    perché è ovvio che la preferirei ricercatrice che prostituta.
    che vorrei facesse qualcosa che la gratifica.
    e la rende fiera di sè.

    che più di tutto la preferirei felice.

    sono certa che la società in cui viviamo non ci aiuta a insegnarle questo.
    ma non basta tenere spenta la tv, vero?

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  4. Jul... Boh??? Come si faccia ad invertire la tendenza, fosse anche solo nel nostro piccolo, io non ho idea.

    Poi è ovvio che x tua figlia non sogni un futuro di meretricio... Io volevo come dire, giungere ad un punto di principio. Esasperare il concetto. Una madre spera sempre il meglio. Quel che dicevo è che una professionista come.... Mi viene in mente il film "Pazza" con Barbara Straisand. Ecco una così a me non sembra immorale.

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