Ciaooooooooooooooooooooooooo !!!
Le meglio cose in casa mia succedono la sera dopo cena.
Due giorni fa
Il ninnolino trotterella qua e la per la cucina mentre io gli corro dietro (virtualmente) e il Genio Grande rasseta. Il Piccolo Genio intralcia genericamente come è solito fare pirlando in giro come una trottola impazzita.
Ad un certo punto senza dire una parola sparisce nell' "altra ala del palazzo" col Ninnolo al seguito. Pochi istanti dopo, il suddetto Ninnolo ricompare zompettando stringendo indice e pollice della mano destra come se avesse in mano qualche minuscolo tesoro.
Si avvicina, io apro la mano e lui deposita questo nulla meraviglioso nel palmo della mia mano, con aria estremamente soddisfatta.
Come d'obbligo mi profondo in "ooohhh aahhh uuuhhh che beeelloooo grazie amoreeeee" e lui ri-sparisce tutto contento nell'altra stanza. Solo per tornare 30 secondi dopo stringendo un altro tesoro invisibile tra le dita. Gli dico "amore questa volta dallo a papà" e lui, sempre super-compiaciuto si gira verso il Genio Grande che con botta di genialità come appunto si conviene dato il suo nome, prende questa cosa che il Lo gli sta dando e se la mette in tasca con fare plateale.
Il Ninnolino si gira verso di me per ricevere il suo giusto complimento a cotanta bravura e io gli dico "ma amore grazie, come sei gentile, vai a prenderne ancora".
Al che dall'altra stanza, il Piccolo Genio (che manco a dirlo stava cagando...) contento come una pasqua pure lui mi informa "sono io, mamma, sono io che glie li do..."
Quindi, in buona sostanza: un figlio di 9 anni, mentre espletava le sue funzioni corporali, dava un fantastico nulla al figlio di 1 anno e mezzo, il quale trotterellando contento come un agnellino portava a due genitori adulti tale nulla fantasmagorico, i quali genitori si dimostravano felicissimi di ricevere questo nulla e se lo ficcavano in tasca profondendosi in ringraziamenti e complimenti.
La cosa è andata avanti per un bel 20 minuti abbondanti.
Non c'è che dire: proprio una bella famiglia di pazzi.
No, amici miei, qui urge una diversa organizzazione.
Parliamoci chiaro: ho 38 anni, un marito, due figli, una casa, un lavoro a tempo pieno (anche un'auto, due tv e un cellulare, se vogliamo proprio esser precisi... e pure una cyclette) e se non faccio qualcosa al più presto, anche un bel esaurimento nervoso.
Non che io non possa gestire la situazione. Anzi, diciamolo francamente: io sono una di quelle fortunate! Ho due genitori sani e volenterosi che si smazzano i pargoli, ho un marito spettacolo che lava-stira-stende... eppure mi sembra di essere perennemente divisa, e perennemente inadeguata.
Faccio 1000 cose e mi pare di non farne fino in fondo nemmeno una. Sono sempre di corsa. Arrivo la sera alle sette a casa e trovo il delirio (come è giusto che sia, intendiamoci, non mi sto lamentando!): il figlio grande che vuole raccontarmi in 15 secondi tutta la sua giornata e mi salta addosso, il figlio piccolo che mi si ammignatta modello cozza e non mi molla per la successiva mezz'ora, il marito che vorrei baciare abbracciare ma non ho tempo. La cena bisogna prepararla in tempo record perchè il piccolo c'ha una fame che si mangia i miei malleoli; contestualmente si mette via un bucato, si svuota la lavastoviglie, si sedano 4 tentativi di rissa tra i due figlioli a suon di spadate (e vince quello piccolo, ndr) e, forse, con un po' di fortuna, si riesce a chiedere al marito come è andata la giornata.
Lui prova a rispondere, ma il figlio grande prorompe in un "mammmaaaaaa ti devo dire una cosaaaaaa" ad un volume che farebbe impallidire qualunque concerto del Liga e quello piccolo cerca di ficcare la testa nel cesso (è affascinato dallo sciacquone) e quindi non puoi dar retta al povero marito che presto si trova a parlare da solo come un pirla (e si incazza da morire).
Ti guardi intorno e fai finta di non notare la polvere che si accumula negli angoli del bagno e le briciole della merenda sparse sul pavimento della cameretta (poi, casomai, la mattina dopo alle 7 dai una spazzata veloce), il delirio di giochi sparsi in sala, il tavolo della cucina desolantemente vuoto che ti guarda con aria di rimprovero come a dirti "uè bella, qui è ora di apparecchiare".
Sorridi e metti in tavola una succulenta cena di prosciutto e formaggio, come capita praticamente 5 sere su sette e ti senti una madre di merda che non cura l'alimentazione dei suoi figli.
A questo si aggiunga che i progressi del tuo figliolo piccolo ti vengono inesorabilmente raccontati da terze persone perchè tu non sei mai li a vederli in prima persona, e lo stesso dicasi per i combattimenti in palestra del figlio grande (fa judo), che mandano in estasi il nonno (ex judoca lui pure) ma che tu puoi solo immaginare per averli visti una volta, per sbaglio, un secolo e mezzo fa.
E il marito?
Ah, beh, quello li è un capitolo a parte. Vorresti proprio, ma lo vorresti proprio, fare qualcosa di carino per lui una volta ogni tanto, ma sei talmente presa da tutto il resto che tutto il tempo che ti rimane con lui sono quei 15 minuti dopo che i bambini sono andati a letto... 15 minuti in tutto prima che entrambi crolliate stesi sul divano davanti alla tv, dormendo come solo la vostra nonna ultraottantenne faceva ai suoi tempi.
E nella tua mente c'è una casa ordinata e profumata, con una torta nel forno, un'atmosfera rilassata, una piacevole penombra e magari qualche candela qui e là, che non fa mai male. I letti fatti, la cesta del bucato semivuota e un marito che torna a casa dal lavoro e trova la cena che cuoce, i bambini lavati e in pigiama, e una moglie non isterica ad accoglierlo sulla porta.
No, signori miei, non è vita questa.
E se mi mettessi a part time?
Un avvertimento speciale per il papà della Puff-famiglia (conosciuto anche come Genio Grande), perchè il Lo è sulla buona, buonissima strada!!
Orbene, grandi notizie.
Ieri mi è stata confermata dall'operatore la partenza per le mie agognate ferie.
Dal 24 marzo, una bella settimana a BoaVista (arcipelago di Capo Verde): sole, mare, palme, sabbia, cocktail, piscina, relax, olio solare, balli di gruppo e soprattutto... Kid Club!
Pronti, via.
Ho solo due problemi.
Il primo, virtualmente irrisolvibile: ho un irrazionale, spettacolare, incontenibile ed ingestibile terrore di volare. E qui mi toccano belle 6 orette buone a 10.000 metri con NIENTE SOTTO a sostenere l'aereo. E non posso nemmeno consolarmi con una bella crisi di panico, davanti ai miei figli.
Il secondo, virtualmente risolvibile ma praticamente del tipo "non-so-che-diavolo-fare": dove stradiavolacciomalefico è finita la borsa con dentro TUTTI i miei costumi e TUTTI i miei parei??????????
Aiuto.
Sono tornata con il Genio Grande (per una combinazione, a dire il vero) nello stesso posto in cui siamo stati il giorno che ci siamo messi insieme, nel lontanisssssimo 1991.
Con un paio di figli in più a cui badare... ma con un escamotage, un giro sulla "nostra" giostra ce lo siamo fatti lo stesso!
Amor mio!
:-D
Delle volte capitano cose, avvenimenti, che cambiano completamente la prospettiva della vita di una persona. Per esempio, la nascita di un figlio ridisegna completamente tutti i tuoi valori.
Ma anche eventi meno drammatici possono avere effetti dirompenti. Quando succede, quello che era bianco diventa nero, quello che era in alto piomba sottoterra, quello che era giusto ti appare sbagliato e viceversa.
Ho avuto uno di questi momenti giusto l'altra notte. Inaspettato come una cometa... o forse non troppo inaspettato, ma questa è un altra storia. Sta di fatto che in mezz'ora tutte le mie priorità si sono scombinate come un puzzle caduto per terra, e poi si sono rimesse insieme formando un mosaico del tutto diverso da quello precedente.
Ma molto più bello e luminoso.
E' la riprova che la saggezza popolare nasconde spesso grosse verità. Non tutti i mali vengono per nuocere. Vedere le cose con occhi nuovi ti fa crescere, ti fa capire che a volte si perde la strada, ci si incammina su sentieri che si rivelano strade senza sbocco. O anche solo semplicemente futili.
Cambiare rotta, mutare prospettiva, riappropriarsi di ciò che è veramente importante diventa l'occasione di crescere, di essere felici e di rendere felici le persone che ami. O almeno, di fare di tutto perchè siano felici. E probabilmente, in questo cammino, di diventare una persona migliore.
IO HO SBAGLIATO.
Sono stata disattenta. (vogliamo dire acida? vogliamo dire colpevolmente puntigliosa? vogliamo dire troppo interessata alle banali contingenze della vita quotidiana? vogliamo magari dire anche stupidamente egocentrica?) Ho dato certe cose per scontate, e scoprire che non lo sono è devastante... ma è colpa mia, perchè con tutte le mie belle parole, ho dimenticato la cosa principale.
La vita, la mia per lo meno, è fatta di amore. E' la cosa più importante per me, e non c'è nulla che valga il rischio di perderlo. Ne il lavoro, ne i problemi, ne - tantomeno! - l'orgoglio. L'amore dei miei figli, della mia famigla.
L'amore di mio marito.
E' ciò che mi tiene viva.
E non mi vergogno affatto di ammettere che per lui, farei qualsiasi cosa.
Settimana scorsa ci siamo ammalati tutti, tutti insieme, e tutti della stessa disgustosa puzzolente cosa. Il famigerato virus gastro-enterico che gira in questi giorni ci ha presi e frullati per bene.
4 anime perplesse si trascinavano guardandosi sconcertate dal letto al cesso e dal cesso alla poltrona... scontrandosi in certune occasioni sulla via più breve che dalla camera conduce al bagno. Ed ecco la gratidudine per i doppi servizi... che hanno salvato il parquet da.... vabbè, hanno salvato il parquet, punto.
Vi risparmio i dettagli, una sola parola è adeguata a descrivere i giorni che abbiamo passato: DELIRIO.
Proprio in senso stretto, giacchè il Piccolo Genio era talmente provato da straparlare! E vi lascio immaginare come doveva stare, giacchè ha giaciuto immobile a letto senza mangiare ne bere per 24 ore filate, cosa che probabilmente non accadeva da quando aveva circa 15 gg di vita.
Ora siamo tutti guariti. Riprendiamo il giro :-)