mercoledì 22 ottobre 2008

FANCULO, COL CUORE.

Mio figlio Riccardo non è mai stato un bambino contemplativo.


E' vivace, scatenato ai limiti dell'iperattività, sempre in movimento, il classico tipo una ne fa e cento ne pensa.


Non gli piace la scuola se non per l'intervallo, non gli interessa fare i compiti con impegno, detesta scrivere e - anche se ultimamente meno - odia leggere. E' uno di quei rari bambini che non salutano le persone che incontrano senza essere sollecitati, e anche quando è sollecitato il massimo che gli tiri fuori è un indistinto bofonchio a mezza bocca.


Testa i suoi limiti e i miei con un bel po' di oppositività, non è particolarmente ubbidiente e alle volte un pochino arrogante nei modi, ma riesco a tenerlo sotto controllo. IO riesco. Gli altri, cazzi loro.


E' una persona molto "fisica", ama il contatto, tocca e abbraccia e salta addosso cono veemenza a tutti coloro ai quali tiene (parenti, amici, bambini e adulti), e si è fatto in questo modo una fama da bimbo "violento" che in realtà non merita, non avendo, di fatto, mai fatto a botte con nessuno.


D'altro canto, è un ragazzino intelligente e veloce, curioso di tutto e molto attento a notare i minimi dettagli delle cose (anche se solo per le cose che gli interessano...). E' affettuoso, mi abbraccia e mi bacia di  continuo, gli piace ancora venire a prendere le coccole in braccio a me o accoccolarsi vicino a suo padre davanti alla televisione.


Adora suo fratello, dal primo momento che l'ha visto. E' attentissimo a tutto ciò che fa, si fionda a recuperarlo se si avvicina ad un pericolo o se lo vede mettere in bocca qualcosa di sospetto. Lo fa giocare, lo coccola, lo bacia e lo abbraccia con autentico trasporto.


Mangia quello che gli metto davanti e dorme tutta notte da sempre. Non frigna quando cade, non sopporta troppo bene le frustrazioni, ma si farà. Appena sveglio è una specie di orso ombroso, ma dopo 5 minuti ha già l'aria contenta e furba. Ha una inesauribile capacità di essere felice e si entusiasma per le cose; non è particolarmente loquace, e devo fargli domande molto precise per avere dei racconti di quello che gli succede durante la giornata, ma canta e balla tutto il tempo, è un amico sincero e sensibile, e soffre sinceramente se pensa che un amico gli voglia meno bene di prima (e tra bambini, si sa, capita di continuo).


Purtroppo non è molto empatico ed è ancora piuttosto egoista, fa fatica a "mettersi nei panni di" e non comprende ancora il classico "se da  noia a te, tu non farlo agli altri".


Tutto ciò considerato, nonostante i suoi molti difetti che naturalmente sono solo lo specchio dei miei continui fallimenti di madre, definire questo bambino "teppista" mi pare decisamente idiota.


Pertanto, seguo i miei stessi consigli (all'AleAzul hanno fatto bene) e dico:


1. Fanculo, col cuore, a chi dice invece che "cresca come un teppista"


2. Fanculo, col cuore, anche a chi non capisce perchè il fatto che mi sia stato detto mi ferisce profondamente.


E credetemi, mie care amiche, lo scrivo perchè venga letto.


A

19 commenti:

  1. mi dispiace, non è bello sentirsi dire queste cose a riguardo dei propri figli.
    se essere troppo bruschi nel dimostrare affetto è da considerarsi violenza allora stiamo messi bene -.-

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  2. cara amica,

    hai mai provato a sondare il terreno? capire cosa interessa di più a tuo figlio, non posso credere che non abbia interessi, il fatto che si prenda cura di suo fratello è un segnale chiaro, a mio avviso...

    c'è per caso all'interno del vostro nucleo familiare una insoddisfazione dettata dagli sbalzi d'umore di voi cognugi... poca propensione a costruire un dialogo a cena tra figli e genitori?

    non sono un medico ma di storie come le tue, ne sento spesso.... io da ex figlio guardo alle spalle tutto quello che i miei genitori hanno fatto per me... spesso hanno cercato un dialogo con me e l'hanno ottenuto, altre invece ero io a non volerlo, perché stavo crescendo...

    solo che più si va avanti e più il dialogo si perde... non voglio darti nessun suggerimento, ma scova di più in quello che interessa a riccardo, assecondalo... magari trovi la soluzione, a volte l'abbiamo sotto gli occhi e non la vediamo... saluti

    ethan lesath

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  3. Grazie lesath
    ti assicuro che le cose stanno già così! E di interessi Ric ne ha a iosa.... solo che non gli piace la scuola :-)

    ciao
    A.

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  4. cara a.

    fai capire a riccardo che senza uno straccio di diploma, nella vita non otterrà nulla e che li "immigrati" che tanto si denograno, con tanto di laurea, avranno i posti di coloro che non avranno studiato... vedrai quando suo fratello andrà bene a scuola se non entrerà in competitività.

    fai in modo che si prenda le responsabilità delle sue scelte, vedrai che correrà a cercare i rimedi... te lo dico èperché mia madre ha fatto la stessa cosa con me... io mi sono tirato su le maniche... ed ho finito la maturità... da solo... un saluto

    ethan lesath

    p.s. se hai tempo passa a trovarmi ... sai scrivo articoli di giornalismo e poesie, firmate tutte come lesath e gli articoli come the angel ethan

    un sorriso solare tutto per te.. e per i tuoi figli

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  5. Il un teppista? Ma daaaaaaaaaiiiiii!
    No, non ci credo.
    Ci sono bimbi più fisici di altri alla sua età. Tutto qui. Sei una mamma molto attenta (e non parlare di fallimenti ti prego..o almeno..mettiti in fila :D:D:D) quindi se ci fosse un vero problema saresti già corsa ai ripari.
    Non lo hai fatto? E allora non c'è e gli altri giustamente...AFFANCULO!

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  6. Cooooosa??? Qui stiamo parlando di un altro bambino, non del Riccardo che conosco io...
    Ti prego, dimmi chi lo ha definito teppista, che ci penso io a corcarlo di botte...
    ;-)

    Ti/Vi abbraccio forte forte forte,
    Luis
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  7. :-O
    Sono ancora più basito...
    Io avevo pensato ad una maestra, magari quella che gli aveva dato la nota perchè rosicchiava i cappucci delle biro...
    :-(((

    Luis

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  8. la nonna??
    credevo anche io una maestra-.-
    mmm......mi sa che la nonna ha una concezione sbagliata del termine teppista

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  9. leggo il tuo ultimo post e relativi commenti: una situazione complessa (la tua) intendo...
    ric fa, niente più niente meno, che il suo dovere e vivaddio dei bambini vivaci che non vivono la famiglia come luogo dell'imposizione! forse (mi permetto di dire forse) potresti provare ad incanalare ora, prima che diventi impossibile, tanta energia cercando (ma come...?) di esaltare le doti plus a scapito di quelle minus. non si tratta di fare discorsi di circostanza: "almeno prenditi il diploma che un domani..." che ne sa un bimbo del domani? domani sarà un'altra cartuccia della palystation... ma di suggerire una via possibile e qualche volta di indicare coll'esempio, magari leggermente spingendo ma non imponendo.
    la nonna mi fa tanta tristezza... e perdonami se lo dico sebbene dovrebbe essere ancora molto giovane. è una donna che non capisce la sua famiglia: potrebbe avere la buona creanza di togliere il disturbo. una donna che non capisce la propria famiglia deve cedere il passo!
    (e perdonami ancora per tanta impudenza) per certi versi mi ricorda un pò la mia... lontana, algida, ieratica... appariva lei e scomparivamo noi! credo che la parola più buona per noi (nipoti ormai di "seconda generazione") fosse stata "sciamannati" indicando ciò che non stava bene facessimo... le si dava del voi o talvolta del lei... e quando mio padre andava a trovarla io preferivo restare in macchina pittosto che sottostare alla solita anacronistica cerimonia.
    che peccato! quanto tempo buttato, quante occasioni perse... proprio con me che sono per elezione la memoria storica della famiglia!!! comunque... cerca di fargli apprezzare la scuola, cerca di pregare (purtroppo bisogna farlo, oggi, con questa scuola alla deriva...) gli insegnanti di incuriosirlo alle materie che affronta. cerca di spiegare come eventuali inutili e ripetuti rimproveri danneggiano la loro autorevolezza ma mettono in crisi anche la tua e se non basta... che cresca pure come un teppista! parafrasando eduardo: "chi ti dice che una disgrazia non sia una fortuna e una fortuna non sia una disgrazia..."?
    una saluto dal conte rosso.

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  10. Ragazzi, siete impagabili, tutti
    grazie grazie davvero
    mille volte grazie.

    A.

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  11. Conte: è la nonna indispensabile che tiene i figli mentre io sono al lavoro. Questo probabilmente è la causa di tutto: siccome mi aiuta, pensa di poter dire tutto ciò che le salta in mente, pensa di poter interferire. E' preziosa, in verità, ma non ha capito che essere nonne è diverso da essere mamme.

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  12. ma come mai spesso le nonne si dimenticano di essere state mamme...in primis???
    ma perchè con l'età pensano di poter fare il cazz che vogliono con i nipoti (parlo anche a livello di educazione) e parlare a sproposito anche senza venire interrogate???
    non ho ancora figli,ma ho un cane.
    certo per certi versi è diverso ma vedere certe scenette che fa mia suocera con lui mi fa presagire scenari apocalittici.
    Io non credo che Ric sia un teppista,anche se non lo conosco,né che tu debba sentire su di te il peso del fallimento.Ric è un bimbo vivace,ce ne sono tanti altri,e la sua mamma è una super mamma e se lo deve ricordare un po' più spesso.
    Anzi,ora che mi ci fai pensare,scrivo un post che ci stavo già pensando da un po'.

    e...FANCULO!
    un bacio
    a.

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  13. oh, ciccia, come ti capisco!
    SAPESSI COME TI CAPISCO!
    (il mio però, una ne pensa e cento ne fa, non il contrario, ahimè)
    critiche critiche critiche.
    anche mia mamma sempre critiche.
    il problema è che criticava anche me, prima.
    e adesso.
    e sicuramente anche domani.
    però è pur sempre mia mamma, e io l'adoro così com'è, critiche comprese.
    dai, cerca di vederla anche tu dal lato buffo. io quando comincia a parlare so già dove va a parare e mi viene da ridere... fino a quando non mi becca in giornata no, allora penso le stesse cose che pensi tu, in effetti.
    :)

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  14. Il genio grande incassa il vaffanculo al punto 2 ma gli piacerebbe aiutare la puffola ad essere più immune alle critiche inutili... :)

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  15. Il genio grande è un genio, ma certe cose se non le si vivono non si possono capire.

    la puffola accetta comunque volentieri l'aiuto.

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  16. allora stavolta ti scivo: leggo il tuo blog ogni tanto ma questo post me l'ero perso.
    quando ho letto la descrizione di tuo figlio ho pensato che stavi descrivendo il mio, ma con una lucidità e semplicità che io nn avrò mai, forse xkè mi somiglia, forse xkè mi sfinisce.
    ma quando ho letto che chi l'ha definito teppista è stata tua madre nnmi sono trattenuta: anche mia madre ha fatto lo stesso, e le mie sorelle a dar man forte (loro, con i figli che sputano nei piatti degli altri e che pizzicano quando nn sono visti) e allora dopo una litigata furibonda ho tagliato i ponti.
    le ho beccate un giorno che lo malmenavano, urlandogli fuori controllo che era un maleducato: il figlio con la bava alla bocca urlava: nn mi toccare!!! tutto questo davanti a mio marito: che dovevo fare? chiuso i rapporti e basta.
    ma che sofferenza

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  17. ho dimenticato di dire che anche mia madre mi aiutava con i ragazzi: sono spesso via x lavoro con mio marito e lei mi gestiva queste trasferte. ho dovuto ridimensionare le uscite alle sole cose fondamentali, chiedere aiuto a suocera amiche e baby sitter ma lei qui nn èpiù venuta.
    ah ho dimenticato di dire che faceva di continuo paragoni con la figlia grande ( ragazzina perfetta, suo malgrado, ma nn è un buon motivo x metterla in competizione).
    però una cosa che ha scritto rebeccah mi ha colpito: mia madre criticava me aspramente ( tanto da arrivare a dire che una figlia così brava nn me la meritavo....!!) e quindi ha semplicemente spostato l'oggetto delle sue critiche.
    che tristezza. quante occasioni perse davvero.

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