Sono di pessimo umore.
Giuro.
Un disastro.
Sono rientrata al lavoro ieri, odio il capo, non sopporto i miei colleghi, non tollero di essere qui.
Sono stanca, nonostante le feste (ho mangiato pochissimo, giuro). Ho il raffreddore e non mi posso prendere nemmeno l'aspirina.
In ufficio nonci sono altro che problemi, casini, fregature, pratiche complicate, obblighi, oneri e rotture di cazzo più genericamente dette.
Sono circondata da gente che o non sa che sono incinta (in ufficio) oppure mi guarda con aria sognante come se dovessi partorire domani, oh che bello, oh che gioia, oh che felicità. Oh, mica è figlio vostro!
Non so ancora se tutto è a posto.
Potrebbe non battergli il cuore, potrebbe essere aggrappato nel posto sbagliato, potrebbe avere una trisomia, potrebbe essere qualunque cosa. Alla mia età, non sarebbe poi così inusuale.
Mio marito fa finta di niente perchè non vuole abituarsi all'idea di una gravidanza, che almeno se poi succede qualcosa di brutto non ci rimane troppo male.
Grazie, molto gentile.
Nemmeno mi accompagna alla prima visita di controllo. Beh, meglio così. Faccio io. Preferisco essere sola.
Una donna non ha mica bisogno di "abituarsi" o "non abituarsi". E' li, il cosino. Come se ci fosse sempre stato.
Verso in uno stato semi vegetativo nel quale per la maggior parte del tempo non mi ricordo neppure di avere una gravidanza in corso (presunta, al momento, visto che la visita è oggi pomeriggio); non ho aspettative, non ho desideri, come se anche io non volessi farmi troppe illusioni, il che non è da me.
E essendo io attenta ai segni, questo atteggiamento mi spaventa perchè mi domando se il mio corpo non sappia già qualcosa che coscientemente io ancora non so, ma percepisco a qualche livello diverso.
Va bene, è paranoia.
Saranno gli ormoni.