martedì 4 aprile 2006

Fine del quarto secolo dC – secondo il calendario gregoriano

Una biblioteca nella città egiziana di Alessandria

Un giovane cristiano e il suo maestro 

 

 

- a cosa stai lavorando mio giovane amico?

- sto traducendo il vangelo del maestro marco, signore. Mi domandavo… se posso avere il tuo aiuto.

- Sei in difficoltà? Dimmi pure. Ho qualche minuto.

- ecco, maestro, si tratta di questo termine. Hierodulae. La donna che ha unto il capo del Signore prima dell’ingresso in Gerusalemme, colei che viene detta Miriam della città di Magdala. Il testo greco usa questa parola, e non so come renderne il senso in latino.

- scrivi prostituta.

- prostituta, maestro?

- che altro era quella donna?

- Ma… maestro… alcuni testi la definiscono la compagna del Signore…. Come possiamo definirla una qualunque meretrice?

- Eresia mio troppo giovane amico. Eresia. Non ripetere mai più tali parole. Il Signore Gesù aveva ben altro di cui preoccuparsi che non giacersi con donne!!

- Non capisco, maestro, perdonami. Il termine greco non indica una donna sacra, quasi una sacerdotessa? Essa non era forse parte del seguito di Gesù Nostro Signore fin dai primi giorni? Egli non l’amava forse sopra tutti gli apostoli? Alcuni dicono, ho sentito, che gli ha dato una figlia. Perché noi la odiamo? Odiamo forse la verità?

- La Verità? Cos’è la verità mio giovane allievo? La verità non è per tutti gli occhi ne per tutte le orecchie. Coloro che propugnano questa verità sono eretici e vanno combattuti con ogni mezzo. Anche qualora vi fosse un barlume di vero nelle loro parole, la loro stessa natura ci obbliga a contrastarli, poiché non vi è salvezza al di fuori delle sante parole degli apostoli, che sono giustamente succeduti al Messia.

- Dobbiamo dunque noi smentirli sempre e comunque, anche con la menzogna?

- Noi dobbiamo sempre confutare l’eresia, con ogni mezzo e ad ogni costo.

- Ho capito, maestro.Cosa scriverò dunque in luogo di hierodulae?

- Scrivi peccatrice. Tutti capiranno che razza di puttana fosse.

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