martedì 2 dicembre 2008

MA E' VERO? NON CI CREDO!


Io non volevo crederci, quando ho appreso la notizia.


Il vaticano, nella persona del suo rappresentante all'ONU, Mons. MIgliore, ha espresso parere contrario ad una risoluzione che portasse alla depenalizzazione del reato di omosessualità. Reato per il quale ancora in molti paesi del mondo, vige la pena di morte (in Iran li appendono per il collo, giusto per intenderci)


E perchè il mons. suddetto avrebbe preso questa posizione? Per fede? per coerenza con il catechismo? perchè odia i gay? No, niente di tutto ciò. La motivazione è che una tale presa di posizione dell'onu nei confronti degli stati che considerano l'omosessualità un reato porterebbe a "nuove forme di discriminazione" nei confronti di questi stati. (non ci credete nemmeno voi? guardate qui )


Dio ci guardi dal discriminare quelli che ammazzano i gay. Del resto, mica è colpa degli stati integralisti, son quelli la che son finocchi! Vorremo mica tollerarli come natura li ha fatti, per caso!!!?!?


Veramente, ho sentito cotale nefandezza in macchina e poco ci mancava che andassi a sbattere.


Afferma mons. Migliore: si chiede agli Stati ...  di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che .... creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni


Messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni. Ma naturale! Possiamo noi, in tutta coscienza, mettere alla gogna governi che, poverini, mirando solo e soltanto alla conservazione della specie umana, con animo limpido e perfetta logica coerenza lapidano, fucilano, impiccano persone a causa dei loro orientamenti sessuali? Non sia mai, poveri piccoli paesi discriminati. Piccini, loro, che fan tanta tenerezza.


Dio, se ci sei, batti un colpo. Possibilmente sulla testa di cazzo di quel monsignore e di tutti quelli come lui.


Ora lascio il campo a chi le parole le usava meglio di me.






Vieni, renderò il continente indissolubile,
creerò la razza più splendida su cui il sole abbia mai brillato,
creerò terre divine e seducenti,
con l'amore dei compagni,
con l'amore dei compagni che dura tutta la vita.


Pianterò amicizie folte come gli alberi lungo i fiumi d'America,
e lungo le rive dei grandi laghi, e per tutte le praterie,
costruirò città inseparabili, con le braccia l'una al collo dell'altra,
con l'amore dei compagni,
con il vigoroso amore dei compagni.


Tutto questo io ti dono, o Democrazia, per servirti, ma femme!
Per te, solo per te io recito commosso questi canti.


Walt Whitman



 

4 commenti:

  1. credo che siamo stati in tanti ad avere questa reazione. io per fortuna non ero in macchina quando sono venuto a sapere delle parole di Migliore

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  2. non sequitur: manca il nesso tra la pena di morte e la mancata depenalizzazione. il fatto che questo nesso sia stato artatamente trovato da molti commentatori pur non esistendo nella realtà conferma a posteriori la diffidenza di Migliore.
    a pensar male avrà fatto peccato ma evidentemente ci ha preso.
    Bart

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  3. forse.
    ma manca anche il buon senso nel dire che si possono perseguitare i gay ma non "fare pressioni" sugli stati che li perseguitano.

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  4. ma dico io, ci fa specie la pena di morte ai gay perché ci fa specie la pena di morte in generale o perché i gay sono sacri come le vacche in India?
    in breve:
    SI che si devono fare pressioni su chiunque perseguiti qualcuno in generale (non si dev'essere necessariamente gay per meritare tutela).
    NO che non ogni discriminazione verso gli omosessuali è "perseguitare" i gay, in particolare è giusto non attribuire rilevanza pubblica a una convivenza tra due individui non produttiva per la società. come ad esempio la differenza di trattamento tra scuole private e scuole parificate non è discriminazione verso le prime, ma segue dal fatto che le due realtà hanno diversa rilevanza pubblica.
    equiparare due cose diverse è sbagliato tanto quanto discriminare due cose uguali.

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