martedì 18 novembre 2008

MA SARA' COSI' SCONTATO?

Quanto ti fa incazzare quando realizzi cose che hai sempre avuto sotto gli occhi e a cui non avevi mai fatto caso!


Ieri sera in auto ho avuto una epifania. Capirai.


Uno le proprie insicurezze le ha laddove si sente carente.


Maddai, sul serio? Ma non mi dire, non ci sarei mai arrivato. Oh Puff-da Vinci, se non ci fossi tu con la tua illuminata intelligenza dove saremmo tutti quanti a quest'ora??


E invece non è così scontato.


Poniamo che una si senta inadeguata, che so, come moglie. Questa persona avrà sensazioni molto negative "in generale" sul suo essere moglie e si sentirà insoddisfatta o insicura, o immotivatamente gelosa, ma normalmente non saprà bene a cosa imputare queste sensazioni... fino a che non si metterà a spaccare il capello in quattro, cosa che di solito nessuno ha mai voglia di fare. Mettiamo che per educazione, questa sfortunata donna sia stata cresciuta nella convinzione che il compito di una donna sia quello di "aver cura" della famiglia, dal cibo, ai vestiti, al bucato, al fare la torta, ecc.... Poniamo anche che però debba lavorare a tempo pieno altrimenti non ci paga il mutuo. E poniamo anche che, visto che si tratta di donna dei nostri giorni, insomma questa visione di se stessa come Biancaneve canticchiante non le stia proprio bene. RAZIONALMENTE. Torna a casa alle sette e mezza di sera, ha alcune bocche spalancate da sfamare, e per far prima, due sere su tre mette in tavola prosciutto e formaggio, che almeno ci spicciamo in fretta e dopo ci rilassiamo due minuti sul divano.  La famiglia certo non muore di fame.


Però lei potrebbe sentire che questo non è sufficiente. Potrebbe considerarlo adeguato da un punto di vista intellettuale e razionale, ma potrebbe sentire tutt'altro. La scarsità di tempo per cucinare potrebbe essere il tallone di achille di questa donna. Per esempio.


Poi magari il fatto di essere cresciuta in un ambiente giudicante che costringe sempre le persone a "dimostrare" qualcosa a qualcuno può aver messo le basi per una futura insicurezza, sempre tutta tesa, questa poveraccia, a soddisfare le aspettative, o meglio a preoccuparsi di quel che gli altri pensano di lei.


Quindi, una cosa banale come il non aver tempo di cucinare può trasformarsi in un vero e proprio assillo che mina le fondamenta di questa donna (oddio di nuovo pastasciutta in bianco, chissà cosa penserà mio marito-mia mamma-la mia amica di me, sono disorganizzata ed incapace, sono una cattiva moglie, ecco sicuramente mio marito si troverà una più brava, e poi la mia famiglia cosa penserà se vengo mollata.... ecc.... ecc... ecc....), la quale alternativamente avrà voglia di piangere tutte le sue lacrime raggomitolata in posizione fetale, o di ammazzare qualcuno, possibilmente in modo doloroso e sanguinolento.


Questo discorso, ipotetico, vale per tutti gli ambiti. Una potrebbe sentirsi poco apprezzata in ufficio, e imputare la colpa a se stessa per insicurezza invece di andarne a ricercare le vere cause, oppure potrebbe sentirsi poco adatta a far la mamma e pensare che tutti siano migliori di lei, disperandosi invece di cercare di valutarsi con un minimo di serenità.


Se si vuole uscirne non si ha altro da fare che attivarsi per conoscere meglio possibile se stesse, e poi lavorarci sopra allo sfinimento. E ancora, e ancora e ancora fino a che le cose non girano per il verso giusto. A volte lo faranno, altre meno. Ma non è una scusa per non provarci.


Le morali di questa bella sviolinata sono due:


1. la vita è veramente troppo breve per perdersi dei pezzi nella disperazione, o nel rancore, o nelle "seghe mentali"


2. se sei insicura per qualcosa, tutto puoi fare meno che essere pigra

6 commenti:

  1. Occome sono d'accordo!
    In questo senso consiglio un libro che aiuta "spaccare il capello in quattro". Ha un titolo osceno ma merita di essere letto (almeno io l'ho trovato utile...una bella sferzata alla mia pigrizia): "Esci prima dall'ufficio. Come fare di più in meno tempo" di Laura Stack ed. Sperling & Kupfer.

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  2. Sembra interessante. Grazie, lo prendo e ti faccio sapere ;)

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  3. ehhhh...
    mia cara puffolettuzza...
    vengono i nervi, a non essere Bella, eh?
    ti servirebbe, almeno un pochino, un abbraccione stretto stretto virtuale? poi te lo do reale.
    anzi, ce lo diamo, reale :)

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  4. non vedo l'ora mia cara!! non vedo l'ora!

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  5. Io ho scelto proprio la via dello spaccae tutti i capelli in quattro per risolvere i nodi della mia vita e guarire quelle ferite aperte dalle quali derivano tanti guai, fra cui le insicurezze di cui parli.
    Sposto però un attimo la prospettiva nel dire che, se è vero tutto ciò che scrivi, è anche vero che forse, impegnate come siamo a esser donne "di oggi", risentiamo comunque a volte quella voce interiore che ci riporta a ciò che forse vorremmo poter fare...tra le altre cose, avere la maggior cura possibile delle persone che amiamo. Non per dimostrare di essere brave e felici come wilma fleenstone, ma proprio perchè corrisponderebbe a ciò che abbiamo nel cuore di più pofondo. E forse questo gran progresso in questo senso ci ha obbligate a fare scelte che appaiono più moderne senza tener conto di quanto è antico il cuore.

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  6. Parole sante, mia cara
    parole sante. Era esattamente quello che intendevo parlando di "biancaneve" :-)

    un abbraccio.

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