martedì 2 settembre 2008

DAVID GEMMELL

Ho appreso solo di recente della scomparsa di uno dei più apprezzati scrittori fantasy del panorama internazionale. David Gemmell è stato stroncato da un problema cardiaco a soli 57 anni il 28 luglio 2006.


Io sto leggendo il suo ultimo libro, libro che quando l'ho acquistato non sapevo sarebbe stato l'ultimo in tutti i sensi. Si tratta di "La Caduta dei Re", conclusione della trilogia dedicata alla guerra di Troia (qui accanto la copertina del primo libro) scritta con passione, con competenza e con un tocco personale che cambia le carte in tavola e fa di questa Storia non la solita trita vicenda che tutti conosciamo e che Hollywood ha storpiato recentemente in un pietoso film.


La guerra di David, non è quella cantata da Omero. Nella Troia di David, Il Cavallo di Troia non è una struttura lignea a forma di cavallo, ma la cavalleria troiana, comandata dal prode Ettore. Ettore che sposa Andromaca, figlia del re di Tebe Ipoplacia, che ha passato la maggior parte della sua vita sull'isola di Tera, come sacerdotessa, e che ha intrecciato una relazione sentimentale lesbica con Calliope, sorella del grande Achille.


Achille che non è un semidio ma un semplice guerriero, uomo d'onore e di coraggio, e morirà avvelenato dal suo stesso comandante dell'esercito, Agamennone, durante il famoso duello contro Ettore causato dalla morte di Patroclo. I due eroi moriranno entrambi durante il duello, onorevolmente, alla fine combattendo fianco a fianco contro i traditori micenei.


In questa storia Priamo ed Ecuba non sono i buoni sovrani cui siamo abituati, ma due feroci, freddi calcolatori, opportunisti ed incuranti delle vite che stroncano per raggiungere i propri piano. In questa storia, Enea non è solo un ragazzino che scappa col padre sulle spalle alla caduta della città, ma un grande Re, un feroce combattente ed un navigato lupo dimare che tutti conoscono come Elicaone l'incendiario, innamorato di Andromaca dalla quale avrà un figlio, pur senza esserne a conoscenza.


Ed Odisseo, il cantastorie, che inventa e non vive le storie narrate sul suo ritorno a Itaca, grande marinaio e stratega, che salverà sua moglie dai pirati (e non dai proci) prima e non dopo la guerra, con l'aiuto di Elicanone del quale è un grande amico, nonostante la guerra li veda su opposti schieramenti.


Anchise, Peleo, i padri degli eroi che Omero ci ha descritto sono figure negative, maligne, cattive. Agamennone il conquistatore è osceno nella sua avidità, nella sua crudeltà, nel suo sprezzo della vita.


Tutto contornato dal storie piccole, di soldati, di giovani medici coraggiosi, di prostitute innamorate e di ancelle valorose che, forse, salveranno la loro città dall'invasore miceneo. O forse no.


Quel che è certo è che un prospero e vitale insediamento commerciale è stato fondato prima della guerra da Elicaone, pronto ad accoglierlo in caso di bisogno,  in un luogo non meglio identificato sulle sponde del Grande Verde (così i greci chiamavano il mare)  chiamato semplicemente i Sette Colli.....

4 commenti:

  1. Fico:))
    (Scusa per la poca profondità di questo commento:P)

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  2. MI piacciono i romanzi che reinterpretano i miti in chiave umana e più moderna...naturalmente ho divorato Marion Zimmer Bradley, Le cronache di camelot di Whyte e la saga di Exalibur di Cornwell, forse sono vissuta a quei tempi, in un altra vita! ;D

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  3. Janet: :-)

    Capucci: si, è la sesazione che ho anche io, anche quando ascolto la musica irlandese... :-)

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