venerdì 27 ottobre 2006

Di come una storia viene cancellata

Immagina di avere 14-15 anni.

Sei una bella e giovane ragazza ebrea, osservi la legge, vivi coi tuoi genitori (o con degli zii) in un piccolo paese della Palestina. La tua famiglia non è ricca, ma conosciuta e comunque benestante. La tradizione famigliare dice persino che la tua discendenza è nobile, reale. Si può forse farla addirittura risalire alla stirpe di Davide, ma non attraverso Saolomone (il figlio di Davide che fu re), bensì attraverso suo fratello, figlio anch’esso di Davide e della concubina reale Betsabea. La tua vita scorre tranquilla, normale. Fili, attingi l’acqua, rispetti le regole del Tempio.

Ti chiami Miriam.

 

La Palestina è una terra occupata. I romani vi sono giunti una cinquantina d’anni prima della nascita di Miriam e non se ne sono più andati. Hanno riconosciuto legittime le pretese al trono di Erode, che non ha alcun diritto di regnare, e hanno riempito le città e i paesi di guarnigioni. I soldati sono tanti, sporchi e rudi. Si fanno ben pochi scrupoli con la popolazione locale. Ce n’è uno in particolare, che forse si chiama Abdes Pantera. E’ di origine ebraica, ma è diventato cittadino romano grazie al servizio militare. Forse Miriam è attratta da questo soldato. Dopotutto è rozzo e sudicio, ma almeno è giovane. Lei invece è promessa ad un uomo molto più vecchio di lei. Forse invece viene aggredita in un vicolo, al ritorno dal pozzo. Nessuno lo sa. Ma Miriam si trova incinta.

 

Il suo fidanzato ne resta sconvolto. Le malelingue iniziano a tessere la loro tela, Yosef vuole ripudiarla. La legge lo consente, Miriam è adultera. Ma infine cambia opinione, e la sposa ugualmente. Non la tocca, la rispetta fino alla nascita del bambino che non è suo, e lo adotta. Gli impone il nome di Yeshua ben Yosef. Lui è vecchio l’astinenza sessuale non deve costargli grande fatica. La documentazione pervenutaci è ricca di velate allusioni (ed anche insulti) a questo Yeshua per la sua dubbia nascita

 

Fatto è che Miriam partorisce altri 6 figli dopo Yeshua, 4 maschi e due femmine. I loro nomi sono Giacomo, Ioses, Giuda e Simone. Le figlie forse Maria e Salomè.

Non sappiamo se questi 6 siano figli di Yosef. Yosef probabilmente è morto senza avere una discendenza. Stando alla legge del Levirato, Miriam avrebbe dovuto sposare il fratello del marito, per assicurare che il suo nome venisse perpetuato. E forse sposa Caifa, fratello di Yosef, che le da i 6 figli citati, e il primo è conosciuto come figlio di Yosef.

 

E’ pobabile che anche Caifa fosse molto vecchio. Forse è morto anzitempo anche lui. Forse Miriam e i suoi 7 figli sono rimasti soli, ed il primogenito Yeshua era probabilmente molto più grande dei suoi fratelli. Diventa capofamiglia. Miriam probabilmente guadagna qualche soldo come filatrice, e Yeshua approfitta dell’opportunità offerta a molti tekton (normalmente tradotto come falegname, ma con il più probabile significato di scalpellino – lavoratore edile a giornata) dalla ricostruzione della città di Sefforis, a solo un ora e mezza di cammino da Nazareth dove la famiglia resiedeva.

 

Cosa è successo dopo? Non si sa… si sa soltanto che una volta avuti 30 anni Yeshua, colui “che è detto figlio di Yosef” (ma che non lo è, non dimentichiamolo) fa qualcosa che lo porta alla ribalta. Alcuni pensano che diventasse un Rabbi, che abbia iniziato una predicazione spirituale sul Regno che non è di questo mondo. Altri ritengono che invece abbia voluto rivendicare il Trono di Davide. Che abbia preso coscienza della sua origine Regale, e abbia – consapevolmente e volutamente magari – compiuto gli atti che hanno permesso alle profezie di realizzarsi. Ecco allora che entra in Gerusalemme a dorso d’asino, ecco che rovescia i tavoli dei cambiavalute al Tempio. Ecco che viene salutato entusiasticamente al grido di “Osanna al figlio di David” da quella stessa folla che gli preferirà solo 3 giorni dopo Barabba e lo menderà a morte sulla croce.

 

Ma torniamo alla mite Miriam. Di lei cosa sappiamo? Che ha seguito suo figlio nei suoi pellegrinaggi per la terra di Palestina, che faceva parte del suo seguito. Che era presente ai piedi della croce. Davvero?

 

I documenti pervenutici parlano di donne presenti sotto la croce ad assistere alla morte di Yeshua. (per inciso, la crocifissione era riservata ai nemici politici di Roma, non ai predicatori. I colpevoli secondo la legge del Tempio di bestemmia o sedizione venivano eventualmente lapidati, non crocifissi). Documenti diversi riportano elenchi diversi rispetto alle donne che hanno guardato Yeshua agonizzare. Gli uomini, sappiamo, i suoi fedeli discepoli, si erano dileguati molto rapidamente vista la mala parata.

 

Uno di essi indica come presenti “Maria (Miriam) di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e Ioses e Salomè”; un altro dice “Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe e la madre dei figli di Zebedeo”. Soltanto in un caso (Giovanni 19,25) la madre di Yeshua viene esplicitamente menzionata: “Maria madre di Yeshua, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria la Maddalena”

 

Tutte Marie, tutte Miriam. Era il nome femminile più diffuso.

 

Quello che salta all’occhio è che nei primi due elenchi, Maria non è nemmeno menzionata come la Madre di colui che sta morendo. Sappiamo che c’è perché viene indicata come madre degli altri suoi figli (Ioses, Giuseppe, Giacomo) che sappiamo essere fratelli minori di Yeshua. Ma lei, la più dolente, la più addolorata, colei che più di tutte stava perdendo in quel momento – un figlio! – sembra quasi dimenticata.

E chi è mai questa Maria di Cleofa che appare nel terzo elenco?

 

Quello che c’è qui è la storia di una Donna che ha vissuto e sofferto nel mondo vero. Una donna che ha avuto un figlio illegittimo (forse ha subito violenza, forse ha sfidato la legge del Tempio per amore), che era stata promessa ad un uomo vecchio e ne aveva in seguito probabilmente sposato il fratello, vecchio lui pure. Una donna che è rimasta due volte vedova, che ha cresciuto 7 figli da sola con l’unico aiuto del suo primogenito poco più che adolescente, che ha vissuto gli anni della dominazione straniera, e che ha visto suo figlio ascendere e cadere nel peggiore dei modi, e morire nel modo più atroce.

 

Tutto quello che oggi ci si ricorda di lei è che aveva un viso angelico e che era Vergine. Vergine, la sua perpetua verginità è tutto quello che interessa di questa donna straordinaria che ha tanto sofferto. Abbiamo ucciso la Donna vera e vitale e fatto vivere una santa ascetica e lontana.

Abbiamo cancellato la sua storia e l’abbiamo buttata a viva forza in una immaginifica versione della sua vita che non le rende giustizia, ne a Lei ne a suo figlio che pure ha sofferto per i suoi ideali e i suoi desideri.

 

Il tutto ad opera di uomini (nel senso di maschi) vissuti centinaia di anni dopo di Lei che non le hanno dimostrato ne amore ne rispetto. Uomini, come coloro che davanti alla croce sono fuggiti lasciandola sola a piangere suo figlio..

 

Povera Miriam tradita.

15 commenti:

  1. dove hai trovato queste informazioni su Maria?...sono credibili? (non che io creda alla storia della Vergine, ecc.ecc., anzi, mi piacerebbe davvero conoscere la su astoria)

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  2. Condivido in parte. Il problema è che quello che scrivi si regge solo se accetti gli Apocrifi come fonti attendibili ed i Canonici come inattendibili. Dato che la datazione degli Apocrifi è generalmente più tarda, e la loro storia filologica più incasinata, non è un procedimento molto valido. Non voglio sostenere che gli Apocrifi siano falsi, bada bene; e che la figura di Miriam (o più probabilmente Mariam) nei Vangeli canonici sia poco valutata, è vero; com è vero che la storia della Chiesa e quindi anche del suo fondatore è stata scritta da maschi;
    bel post comunque. La faccenda dei fratelli di gesù è dibattuta. Io non ci trovo niente di blasfemo e non penso che la verginità di Maria (o di Gesù) sia fondata storicamente in altro che la sessuofobia di stampo platonico che affligge la chiesa post-paolina. Si può discutere.

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  3. Complimenti!!!! Davvero un post interessante, anche se certamente lascia spazio a polemiche e discussioni varie. Non mi interesso molto alla religione, però leggere di un' alternativa credibile alla storia che da secoli ci propina la Chiesa è per me una piacevole novità.
    Grazie :o)

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  4. Beh, parte di queste informazioni si trovano nei vangeli canonici, che raccontano una storia "storica" una volta spogliati delle interpolaizoni teologiche. Altri fatti sono desunti, come dice giustamente Falecius, dagli apocrifi; alcuni ci vengono dalle Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio, l'unico vero testimone che ci abbia tramandato scritti storicamente verificabili relativi al periodo i cui è vissuto Gesù. Leggere tutto e mettere tutto insieme è una gran fatica, e io non sono certo una storica... e nemmeno ne ho la pretesa.
    Però un ottimo compendio - ricco di spunti - è "La Dinastia di Gesù", scritto dall'archeologo James Tabor che ha iniziato una sua personale ricerca del Gesù storico a partire da alcuni siti da lui stesso scoperti e scavati.
    Buona lettura :-)

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  5. @ Falecius: io non penso che i canonici siano falsi e gli apocrifi veri o viceversa. Penso che siano fonti con lo stesso grado di accuratezza, laddove non intervengono evidenti intenti beatificatori o glorificatori (cosa che avviene sia negli uni che negli altri). I canonici sono una fonte eccezionale, che ci dice - al di la di ogni dubbio - che Gesù aveva dei fratelli (li nomina persino, negli atti degli apostoli), che era considerato un illegittimo, che era stato, almeno inizialmente, un discepolo di Giovanni il Battista piuttosto che il contrario... Dice ad esempio che Giuseppe non "conosce" sua moglie fino alla nascita del bambino illegittimo, ma non dice niente sul suo comportamento successivo (che è appunto una interpretazione più tarda). Il difficile è leggerli in maniera "asettica", cercando di non farsi influenzare da quella che è invece la tradizione consolidata e la teologia successiva, che hanno ben poco a che fare con i vangeli.
    Riuscendo a fare questo, molte e molte cose sorprendenti vengono alla luce. Ad esempio l'evidenza che il lignaggio davidico viene a gesù dalla madre piuttosto che dal padre... perchè anche se i sinottici snocciolano la discendenza di gesù "secondo la carne" e la fanno terminare con Giuseppe, quello che noi sappiamo di sicuro è che Gesù non era figlio di Giuseppe, giusto? Figlio di chi volete, secondo la vostra fede, ma sicuramente non di Gesù. Maria - Miriam o Mariam - era di stirpe reale.

    Scusate la lunga divagazione
    per me è come quando fai rotolare una pietruzza e dopo un attimo diventa una frana inarrestabile...

    :-)

    A.

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  6. "Figlio di chi volete, secondo la vostra fede, ma sicuramente non di GIUSEPPE" volevo dire...

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  7. Non certo di Giuseppe, sicuramente di Maria. (Per me è figlio di Dio, ma questo non c'entra) Sulla faccenda dei "fratelli" di gesù, che sono nominati nei canonici, il dibattito è sul senso da dare al termine "fratelli" già in fonti patristiche si parla di fratelli figli di Giuseppe ma non di Maria, o di cugini.
    Se ti devo dare la mia personale opinione, Giuseppe a non conoscere Maria dopo averla sposata magari è stato santo, però anche un po' stupido.

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  8. Non credo molto alla versione che parla di cugini invece che fratelli. Ma è una mia opinione.
    Sull'essere figlio di dio... non lo siamo forse tutti?

    Quello che credo è che il messaggio cristiano non verrebbe minimamente sminuito anche se si provasse che maria non era vergine, che gesù era sposato, e che giacomo e simone e gli altri erano veramebte suoi fratelli "secondo la carne".
    Il messaggio resta.
    Per questo non capisco l'accanimento (non tuo, intendo, dico l'accanimento teologico) verso una interpretazione che a me personalmente risulta molto riduttiva.
    La predestinazione (Mariam era stata scelta ancora prima di nascere) toglie molto al merito personale e anche al libero arbitrio...

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  9. Ripeto, secondo me dipende da una sessuofobia storica nella Chiesa, che appare già negli Apostoli ma si rafforza, basandosi soprattutto sulle lettere paoline e nel corso della lotta contro le eresie radicali (pauliciani ad esempio) per stabilizzarsi definitivamente con Agostino. La Chiesa cattolica non se ne libererà mai più, anzi rispetto a qualsiasi altra chiesa cristiana, con la possibile eccezione di alcuni protestanti radicali di area anglosassone, la accentuerà gradualmente.

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  10. sono daccordissimo.
    E secondo te da cosa dipende questa sessuofobia cristiana?

    E' un tema che mi sta particolarmente a cuore.

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  11. Un po' dal fatto che gli Apostoli erano uomini, in una società androcentrica, e si sentivano probabilmente minacciati dagli attaggiamenti più trasgressivi del Maestro (che, ricordo, una volta Risorto si mostrò prima alle donne, poi agli Apostoli, secondo gli stessi vangeli canonici).
    Ma secondo me da certo malinterpretato platonismo e soprattutto da San Paolo; la cosa si cristallizzò, in parte per la risonanza dell'apologetica di Tertulliano, che era personalmente misogino, ed un po' come reazione popolare alla licenziosità delle clessi alte dell'Impero romano (una specie di rivincita postuma del Mos Maiorum); infine, l'Antico Testamento fu accetato come canonico da quasi tutti i cristiani fin quasi dall'inizio, e nella Legge ebraica la sessualità è strettamente, anche se in maniera omplicata, conessa all'impurità, ed in generale le donne sono abbastanza maltrattate nel grosso del corpus biblico precristiano (con alcune importanti eccezioni, tra cui tre libri che ritengo i più belli della Bibbia assieme ai Vangeli: Ruth, Esther e il meraviglioso Cantico dei Cantici). Insomma abbastanza ragioni da doversi stupire semmai che la Chiesa abbia permesso per secoli il sacerdozio femminile, contrariamente a quanto spesso si crede.

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  12. Io invece penso che abbia qualcosa a che fare con la discendenza. O meglio, con la stirpe. Quello che dici è giustissimo, però mi domando, se si ammettesse che Gesù aveva fratelli e che - come gli stessi Atti degli Apostoli e alcune lettere paoline attentamente letti ammettono - Giacomo il Giusto sia stato designato dal Maestro alla guida del movimento dopo la sua scomparsa, allora sarebbe stata la Chiesa di Gerusalemme la vera erede del movimento cristiano, e non Roma. Paolo stesso dice di aver ricevuto da Giacomo il benestare per procedere con la sua predicazione presso i gentili, ammettendo quindi che la legittimazione veniva da Gerusalemme. Da Costantino in avanti questo non era più ammissibile. In un tempo in cui le notizie non circolavano certamente con la velocità odierna, cancellare ogni riferimento a una famiglia di Gesù non deve essere stata una gran fatica (basta leggere Luca e notare le differenze con Marco, sua fonte!). Una famiglia oltretutto ebrea, facente parte di un popolo che non ha mai goduto di grande popolarità internazionale. Quindi Gesù non doveva avere parenti, ne fratelli ne figli. Nel contesto di una tradizione ebraica complicata come tu dici e di una società comunque generalmente piuttosto misogina, trovo che questa sia una buona ipotesi sul motivo per il quale Mariam sia stata dichiarata perennemente vergine e Suo figlio scapolo e lui pure completamente avulso da qualunque intenzione sessuale. Dopo di che, naturalmente, ogni buon cristiano doveva seguire le medesime orme di ascetica purezza.
    Ingigantite, se posso permettermi, da secoli di schizzofrenia ecclesiastica pre e post Agostiniana.

    Naturalmente è solo un parere personale da profana.

    A.

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  13. Diciamo che la disputa tra la comunità di Gerusalemme, composta da seguaci ebrei del Cristo e guidata da Giacomo (anche che non si è sicuri di quale Giacomo fosse: il fratello di Gesù o l'apostolo?) e le comunità "paoline" di "gentili" convertiti (di cui la più viva ed importante era probabilmente l'Alessandria di San Marco) ha avuto un ruolo; però la comunità paleocristiana di Gerusalemme, comunque piuttosto piccola, (tanto che Giuseppe Flavio nel de bello iudaico non ne parla quasi affatto) fu annientata nel 70 a seguito della grande rivolta giudaica; secondo una tradizione locale, prima dell'assedio di Tito i cristiani di gerusalemme fuggirono a Pella (l'odierna Fihl, in Giordania) ma è senza dubbio per questo motivo che Gerusalemme smise molto presto di esercitare un ruolo nella storia della cristianità paragonabile a quelli di alessandria , roma ed antiochia; non c'era bisogno per sminuirlo di negare la fraternità di Giacomo e Gesù.
    Comunque sia, gli Ebioniti ed i Nazirei, (giudeo-cristiani, ossia cristiani che non accettavano l'opera di paolo) esistettero almeno fino all'epoca di Costantino, ma non furono mai una seria minaccia per la Grande Chiesa ufficiale paolina; era stato lo stesso Gesù ad negare l'importanza dei vincoli familiari. L'importanza di Roma come centro della cristianità avrà un'affermazione molto lunga e contrastata, ben oltre Costantino: e la cristianità dell'Oriente non la accetterà mai. Nel complesso penso che la sessuofobia dipenda dall'adeguamento (o contrasto) della Chiesa alla cultura in cui si inseriva.
    Se l'Impero fosse stato matriarcale, certamente anche il cristianesimo sul punto avrebbe avuto un atteggiamento diverso.

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  14. Mi sembra più probabile che il nome proprio derivi dal nome comune che non il viceversa (del resto è quello che è accaduto a tutti noi con i cognomi). Cioè Pandera da partenos (vergine) e non viceversa partenos (la storia della Vergine) da tal mitologico soldato Pandera.
    Anche perché, se fosse stato davvero così, molti di quelli che volevano vedere in Gesù un messia politico lo avrebbero detto fin da quando era vivo. Invece, a differenza di altre opinioni su Gesù registrate già relativamente a quando era in vita, l'appellativo "ben Pandera" e la storia del soldato cominciano ad essere registrate solo nella misnah, ovvero negli scritti degli ebrei "rimasti fedeli" alla sinagoga dopo che lo "scisma" cristiano aveva reso l'Altissimo YHWH accessibile anche a pagani, donne, schiavi (cioè quando la Chiesa si era già formata).
    Ora, informare i fatti dei propri pregiudizi e interessi non è mai una bella cosa (né tantomeno è utile per comprendere appieno la storia), ma è facile capire, posto che sia vera la divinità di Gesù, che un potere politico quale era la sinagoga possa aver trovato opportuno introdurre una interpretazione alternativa della vicenda.
    Viceversa, se all'origine ci fosse stata una vicenda quotidiana simile a quella da te descritta, per spiegare l'invenzione della perpetua verginità di Maria, la divinizzazione di un ebreo crocifisso figlio di un soldato romano, e tutto il resto appresso, si è costretti a ricorrerere per forza di cose - come tu stessa dici - a spiegazioni che chiamano in causa patologie di gruppo, isterismi collettivi, sessuofobia, etc.
    Insomma, per farla più semplice all'origine (negando l'inconcepibile), la si fa enormemente più complessa in tutto il suo dipanarsi successivo, fino alle fantasiose spiegazioni che si danno per darsi ragione di coloro che "Miriam" sceglie di incontrare ai giorni nostri...
    Bart

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  15. (tipo che per il miracolo del sole a Fatima, essendo le allucinazioni fenomeni interni alla psiche e quindi difficilmente "contagiabili", alcuni ricorrono alla telepatia, altri lo spiegano attraverso le macchie solari o le aurore boreali...)

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