........ ehm, è evidente che io non abbia il dono della sintesi...
Se qualche anima masochista riesce a leggere tutto il post su Grimilde, mi farebbe una grande cortesia a darmi un parere... si tratta di un mio piccolo esperimento
:-)
A.
........ ehm, è evidente che io non abbia il dono della sintesi...
Se qualche anima masochista riesce a leggere tutto il post su Grimilde, mi farebbe una grande cortesia a darmi un parere... si tratta di un mio piccolo esperimento
:-)
A.
Di Gianfranca Ravasi, edizioni Baldini Castaldi Dalai.
Libro interessante. Non tanto per quello che dice, ma per la girandola di ricordi che mi ha scatenato.
Il primo flusso femminile è sempre stato molto importante in tutte le culture umane.
Una volta – in parte anche ora – molti tabù e molte leggende erano collegate al sangue mestruale, particolarmente al primo, riconoscendo che quello era il momento in cui una bambina “moriva” all’infanzia e rinasceva come donna. Le popolazioni cosiddette primitive avevano tutte un sistema di segregazione femminile, una sorta di “capanna delle donne” dove le ragazze passavano il loro periodo della luna interagendo unicamente tra loro, dedicandosi ad attività e rituali a loro riservati.
Rituali che onoravano generalmente una divinità femminile e che celebravano il ciclo vita-morte-rinascita.
Oggi storciamo il naso davanti a questa tradizione considerandola antiquata come minimo, se non completamente offensiva della dignità femminile.
Ma queste donne avevano la possibilità di stare tra di loro, di tramandare una loro cultura, un loro sapere privato e intimo, per via femminile, di celebrare la loro unicità
Oggi, beh, oggi… oggi dobbiamo essere produttive…..
Oggi il ciclo non può compromettere il nostro lavoro, dobbiamo essere sempre pronte, efficienti, possibilmente belle e sorridenti, ed assolvere a tutti i nostri compiti come se nulla fosse. Un cedimento? Un momento di stanchezza? Donnicciola!
Quando è stato il mio turno, oh, ormai una ventina d’anni fa, ero perfettamente preparata a quello che sarebbe accaduto, sapevo di cosa si trattasse e come comportarmi. Mia madre mi aveva istruito da un punto di vista “operativo” con estrema precisione. Ciò nonostante, per qualche misterioso motivo, non riconobbi il momento quando arrivò. Mi nascosi, non dissi nulla per un buon numero di ore. Non ero imbarazzata, non ero preoccupata. Semplicemente l’evento passò completamente inosservato al mio cervello, me ne dimenticai per un pomeriggio intero. La sera, quando finalmente mi decisi a chiamare mia mamma, ancora non mi ero resa conto di quello che stava accadendo. Lo lessi sul suo sorriso. Lei mi disse poi che aveva percepito nella mia voce quello che stavo per dirle, ancor prima di vedermi o parlarmi.
Ciò nonostante l’unico che cominciò a trattarmi in modo leggermente diverso fu mio padre. E questo mi faceva infuriare. Mia madre continuava a ripetere che il ciclo non era una malattia e che non dovevo comportarmi in modo diverso da qualunque altro giorno, e io mi sentivo fiera e forte. Mio padre invece cercava di mantenermi più calma, mi consigliava di rinunciare agli allenamenti sportivi, di concedermi un po’ più di riposo, di “stare tranquilla”.
Come mi faceva arrabbiare!!!!!
E invece, aveva ragione lui.
Aveva ragione non tanto perché dovessi effettivamente rintanarmi in casa fino alla fine della settimana, ma perché fu l’unico farmi capire che mi percepiva in modo diverso. Che io ero diversa, dopotutto.
Oggi le donne sono troppo assorbite dal loro ruolo di nuovi-maschi per sprecare tempo con le ragazze che si affacciano alla vita adulta e farle sentire parte di qualcosa che dura da migliaia di anni… e che accomuna tutti gli esseri di sesso femminile che abbiano mai calpestato questa Terra. Oggi questa particolarità femminile è vissuta come un disturbo anche dalle donne stesse (gli uomini ne hanno in fondo sempre avuto un po’ timore), al punto che chi si ritaglia un po’ di tempo per se durante questo periodo – magari per gestire il dolore che spesso provoca – viene stigmatizzata, derisa, criticata.
Piuttosto che questo piattume lineare e maschile, piuttosto che questo silenzio, piuttosto che questa completa mancanza di considerazione su una tappa tanto importante della vita di una donna, allora preferisco ancora la superstizione delle nostre anziane… come mia nonna, che mi esortava a non toccare le piante quando avevo “le mie faccende” per evitare il pericolo che si seccassero… per lo meno, lei non mi trattava più come la bambina che ero prima.
E' un recente studio compiuto dall' Università della California circa l'evolversi sociale dei primi uomini.
Spettacolare!!
Pare che le femmine - le donne diremmo oggi - avessero già all'epoca come priorità la crescita della prole. Il passaggio di determinate conoscenze, la sopravvivenza, il procurarsi il cibo. Queste priorità hanno portato:
1. lo sviluppo del linguaggio (per trasmettere le conoscenze ai figli)
2. lo sviluppo dell'andatura eretta (per poter raccogliere cibo portando contemporaneamente i piccoli in braccio)
E fin qui niente di nuovo, si sa che le donne sono sempre state più intelligenti fin dall'alba dei tempi :-)
Ma pare altresì che i maschi invece avessero già allora come prima priorità il mantenimento del proprio patrimonio genetico tramite spargimento del proprio seme. Ossia, pensavano solo al sesso, già allora (eheheh). Ma le donne che invece avevano come priorità i figli cominciarono a concedere le proprie grazie sempre meno volentieri ai maschi violenti e poco collaborativi, preferendo vieppiù quelli invece più generosi, più altruisti, che potevano in qualche modo partecipare alla crescita dei figli.
E così i maschi iniziarono a cambiare il proprio comportamento, allo scopo di essere più graditi alle femmine e poter così continuare a fare sesso... col che, le femmine hanno capito che potevano ottenrere dai maschi quello che volevano soltanto promettendo in cambio favori sessuali, modificando così ulteriormente il comportamento maschile.
Evinciamo dunque che:
1. le femmine non solo sono più intelligenti ma anche più furbe (infatti esse fanno sesso e vengono anche ricompensate per quello che avrebbero comunque fatto anche gratis, essendo attività piacevole)
2. la struttura cerebrale ed emotiva dei futuri uomini si è sviluppata con il principale se non unico intento di avere la possibilità di accoppiarsi (dimostrando che in 4 milioni di anni è cambiato ben poco).
E poi il sesso debole saremmo noi!!!!
AHAHAHAHAH!!!
... io mi domando e dico.....
ieri sera al TG ho assistito (con un certo qual sgomento) ad una intervista a Stefania Nobile, la figlia di Wanna Marchi che è come tutti praticamente ormai siamo costretti a sapere in attesa della sentenza nel processo che vede le due splendide signore (signore??) imputate per truffa e non so cos'altro.
Fine come una scarpata nei denti, capelli rosso fuoco, labbra rosa (tipo: sono una paninara di fine anni '80 che ha perso la carta di identità), abbronzatura esagerata, spavalda, arrogante, insomma, un vero fiore all'occhiello di femminilità e decoro, ha raccontato ai giornalisti che ha prodotto (e la sua degna madre con lei) un dvd con la storia della sua vita che andrà in vendita a breve al contenutissimo costo di 12 euro.
Ora, questa qui è sotto processo per reati di una certa gravità e - anche se non è stata condannata (non ancora, spererei), ci sono fior di prove e di registrazioni che la immortalano nell'atto di minacciare, raggirare, spaventare, derubare, truffare e approfittare di persone "più deboli" senza alcuno scrupolo, senza coscienza, senza timore o ripensamenti.
Qualcuno dirà: va bene, ma se ci sono in giro tanti gonzi, mica è colpa della Wanna MArchi e di sua figlia. Vero. Ma se io metto acqua e zucchero in bottiglia, faccio un piccolo rito, e vado raccontando che è un filtro d'amore vendendo il mio prodotto a 5 euro su una bancarella, magari non sono proprio lo specchio dell'onestà, ma tutto sommato se qualcuno compra le mie bottigliette faccio poco danno. Altra cosa è ventilare con chi può cedere a questo tipo di ricatto la possibile grave malattia, morte, incidente di un famigliare, un marito o un figlio, pretendendo fior di milioni per allontanare queste paventate catastrofi.
Siamo davvero una società che prospera sulle altrui disgrazie, se un elemento di tal fatta è inseguito da frotte di giornalisti che penzolano letteralmente dalle sue labbra per un commento, una previsione sull'esito del processo (ma che ti diano l'ergastolo!), dandole e continuando a darle quella notorietà, quel palcoscenico, quelle luci di riflettori che evidentemente brama a qualunque costo.
Questa gente dovrebbe essere dimenticata, obliata, cancellata, completamente disprezzata, dovrebbe essere allontanata da qualunque tipo di comune interesse, mantenute nell'ombra e eliminata... non intervistate in prima serata su tutti i canali!
Invece viene ricercata, venerata come guru mediatico (del resto, fa notizia, e quel che fa notizia vende)... niente niente tra poco condurrà un talk show e parteciperà ad un reality........
Che porcheria. Che gran porcheria.
Reduce da un banale corso di primo soccorso, di quelli che le aziende sono obbligate a far fare a un certo numero di dipendenti. Impara l'arte e mettila da parte, quando una fetta della tua famiglia è ancora in età prescolare non si sa mai di cosa si può aver bisogno.
Ma al di la di questo...... affascinante. La parte di pura anatomia è stata una rivelazione. Complice la passione evidente che il medico metteva nello spiegre a noi poveri profani il funzionamento della "macchina meravigliosa", quello che poteva essere un noioso adempimento burocratico si è trasformato in un viaggio affascinante, splendido.
Sangue che pulsa, ossigeno che nutre e rigenera, muscoli che si contraggono, funzioni che si intersecano leggere, silenti, millimetriche... il cuore incessante, instancabile, preciso, l'infinita rete di canali che trasportano il liquido della vita... tutto è fatto di piccolissime parti che si uniscono, che lavorano una accanto all'altra senza sfiorarsi ma con una sincronia che sfiora la consapevolezza.
Questa è poesia. Pura poesia del movimento.
Poesia dell'esistenza.
Alle volte penso che dovremmo semplicemente chinare il capo davanti alla perfezione di cui ci è stato fatto dono, ed esserne grati.
E arriva Maggio
coi suoi fiori
colori
profumi
segnali di abbondanti messi nei campi
il colore giallo delle spighe che cominciamo a presagire, fino al prossimo taglio
fino al prossimo giro di ruota.
Il mio campo è arato e pronto, i semi hanno cominciato a germogliare, la terra è smossa e nera, calda, odorosa.
Ma sbaglierei a star soltanto a sedere ed aspettare.
La vita non si perpetua senza lavoro.