Tempo fa, per dire qualche anno, il settenne allora quattrenne ha avuto un periodo di fastidiosi incubi notturni. Una sera, prima di andare a letto, l'ho visto particolarmente angosciato e preoccupato della notte che l'attendeva, così con l'incoscienza che alle volte mi contraddistingue gli ho detto "non ti preoccupare, ora ci penso io" e mi sono diretta a passo di marcia verso la mia camera. Una volta giunta li, con lui già nel lettino, ho cominciato a guardarmi in giro disperata perchè la verità è che non avevo la minima idea di cosa diavolo inventarmi.
Dopo un paio di minuti di riflessione ho aperto il mio armadio e ho recuperato una catenina d'argento con un ciondolo a forma di elefante, regalo di una nonna di mio marito, e con passo altrettanto marziale sono tornata in cameretta esibendo la mia aria più risoluta. "Ecco", gli ho detto "questo qui è un amuleto magico. E' uno Scacciaincubi. Mettilo sotto il cuscino e vedrai!" A questa mia incauta dichiarazione è ovviamente seguita una ridda di domande, peraltro anche abbastanza pertinenti, grazie alle quali gli ho passato le informazioni che gli amuleti sevono a proteggerci e che meglio sarebbe farseli da se, ma anche se vengono regalati da altri con cuore sincero funzionano piuttosto bene.
Così è cominciata. Da quella notte per molte molte moltissime notti ha dormito con il suo miracoloso amuleto sotto il cuscino, controllandone la presenza ogni sera, e non ha mai più avuto un incubo. Mesi fa, lo Scacciaincubi è caduto dal letto e per qualche giorno non è stato possibile ritrovarlo. Inutile dire che l'apprensione l'ha un pochino ripreso, la prima notte lontando dal suo fedele protettore, ma quando alcuni giorni dopo è risaltato fuori, gli ho detto che gli amuleti sanno quando hanno compiuto il loro lavoro, e che gradualmente si allontanano dal loro protetto fino ad andarsene del tutto, se si rendono conto (gli amuleti) che la persona non ha più bisogno di loro. Dunque, seguendo le indicazioni del sapiente talismano, esso non è stato riposizionato sotto il cuscino, ma un po' più lontano, sul comodino.
Fino a ieri sera, quando è caduto, andandosi ad infilare in un portaombrelli che sta sotto il comodino (il settenne dorme a un metro e novanta di altezza e ha un comodino sospeso.....) pieno zeppo di spade, lance, archi, freccie e altre masserizie del genere.
Il Settenne ed io ci siamo guardati per un lungo momento, e poi io ho pronunciato le fatidiche parole che stavano sospese tra noi.... "se n'è andato". Lui è rimasto un po' scioccato, non si aspettava una fuga tanto repentina evidentemente del suo vecchio amico, ma tant'è, con gli amuleti non si scherza e non è stato ripescato. Inutile dire che la notte è trascorsa senza accenno alcuno a sogni men che d'oro.
Il ciondolo a forma di elefante non era un amuleto, prima, era semplicemente un ciondolo a forma di elefante, e pure con la proboscide in giù, che non porta manco bene. Ma sono dell'opinione che la fede incrollabile e l'energia positiva di mio figlio l'abbiano fatto diventare un vero e proprio talismano dopo, esattamente dal momento in cui ha cominciato a vivere sotto il cuscino del letto e ad assolvere al suo compito.
Tra qualche giorno ribalterò il portaombrelli e lo tirerò fuori. Sono certa che la sua nuova casa sarà la Scatola delle cose preziose del Settenne, insieme alla roccia vulcanica raccolta alle Canarie, al cartellino della cullina d'ospedale di quando è nato, alle sue medaglie di judo e ad alcune cose talmente segrete che devono rimanere nascoste anche a me.