giovedì 21 febbraio 2008

NON SONO SICURA DI COSA PENSARE....

La pedofilia è una malattia?


La pedofilia, ossia provare attrazione sessuale per bambini o ragazzini, è secondo me una delle cose più disgustose, rivoltanti e ripugnanti che possano mai esistere al mondo. Ma è una malattia?


Quando un adulto molesta o violenta un ragazzino o un bambino, va punito per l'impulso  sessuale che prova nel suo intimo, o per la sua traduzione in atti mostruosamente violenti? Ovvero cosa bisogna riprovare, il sentimento (in mancanza di un termine migliore) o l'azione?


Considerarla una malattia, per quanto ogni fibra del mio essere madre e donna urli che i pedofili vanno messi al rogo tutti e subito, mi fa paura, perchè crea un precedente.


Quando un uomo violenta una donna, non viene condannato (o curato) perchè gli piace il sesso eterosessuale tra adulti, viene condannato per la violenza. Quando un adulto violenta un bambino, non andrebbe punito (o curato) perchè pedofilo, ma perchè violento, semmai con l'aggravate che la violenza sia avvenuta contro un minore. Se la pedofilia è una malattia e come tale fuori dal controllo della persona malata, essa diviene un'attenuante, e non più un'aggravante dell'atto di violenza.


E poi, parlare di malattie e cure quando si tratta di impulsi sessuali (per quanto, ripeto, io trovi  assolutamente ripugnante questo specifico tipo di impulso) mi scatena sempre un brivido di paura. Oggi parliamo di pedofili, categoria facile da etichettare perchè odiata da tutti,  ma domani potremmo parlare di omosessuali o bisessuali, o che-so-io-sessuali i quali esulando dal tradizionale maschio e femmina nellaposizionedelmissionario potranno vedersi bollati come infermi


Già qualcuno in anni recenti parlava di "forme deviate e deboli di amore", e io non vorrei, nella giusta foga ed ansia di salvare mio figlio, lasciargli in eredità un mondo più intollerante anzichè più giusto.


Sono veramente, ma veramente perplessa.


A.

6 commenti:

  1. io credo che si faccia confusione tra la parola "pedofilo" - che letteralmente vuol dire uno che ama i bambini, e in questo non ci sarebbe nulla di male, - e il violentatore di bambini.
    di solito il pedofilo si trasforma in violentatore di bambini, da lì la confusione.
    detto questo, secondo me i violentatori di bambini dovrebbero subire i castighi che venivano inflitti nel medioevo, che so, la scorticatura da vivi (come descritta da Ken Follett ne "mondo senza fine"). allora sì, che forse ci penserebbero un paio di volte in più, prima di violentare un bambino.

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  2. l'argomento non è di certo adatto per un saluto, ma il desiderio è più forte di tutto.
    E allora te lo lascio.
    Bibi

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  3. La pedofilia non e' una malattia. Sono cambiati i tempi ...

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  4. Ottimo argomento di discussione. Non ho grandi elucubrazioni mentali da poter addurre però sono d'accordo con chi dice che la pedofilia non è una malattia. Devo dire che sono veramente aggressivo nei confronti di chi fa del male ai bambini. Io amo i bambini, ma non per questo sono un pedofilo. Se fosse così quasi tutte le speci animali lo sarebbero, sappiamo da fonti certe, etologia docet, che molte speci animali aggrediscono i genitori ma si fermano di fronte al cucciolo. Alcuni animali, addirittura ne diventano i nuovi padri e le nuove madri: per usare un termine umano, li adottano. Il pedofilo, nel termine assunto in tono spregiativo, non ha questi atteggiamenti. Come accennava qualcuno il termine significa "amante dei fanciulli" laddove amante dovrebbe essere un termine positivo (così come lo sono il termine filosofo, teofilo, filantropo ecc ecc). Detto questo, e strizzando l'occhiolino a Conrad Lorenz, sappiamo benissimo che le due speci animali più aggressive nei confronti dei propri simili sono i ratto di fogna e l'uomo. D'altronde se non fosse così, saremmo spariti da un bel pezzo dalla faccia del povero pianeta Terra. Sia noi che i ratti. Ma l'aggressività è una cosa, l'impulso sessuale un'altra. Come si può avere impulsi sessuali nei confronti di creature innocenti e tenere come i cuccioli? La verità è che la soglia di pazzia (che non è malattia) raggiunge l'apice e quindi come tale non può essere tollerata. Ho voluto essere breve, ma spero di aver spiegato come la penso. Con questo propongo la pena dell'esposizione di questi "malati" appesi con le palle al muro dell'ignominia. E per favore non venitemi a fare sillogismi quali Omosessuale=perverso=pedofilo: indi Omosessuale=pedofilo.

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