Ebbene, si, sono una donna discontinua.
Che devo dirvi, così è la vita. C'è stata Pasqua (giorno nel quale ho visto con immenso stupore la miglior nevicata di tutta la mia vita), c'è stata la recita scolastica del mio settenne-quasi-ottenne-ormai (che interpretava un polpo...), c'è stata la grande notizia della gravidanza in corso di una mia cara amica (Bisouuuuu tessssoro), ci sono stati aperitivi, compleanni, ore in cortile col sole e col vento (ah, la primavera!!) e c'è stata la crescita del ninnolino che ormai è un ninnolone. Ebbene si (di nuovo!) sono una mamma orgogliosa. Talmente orgogliosa che ho deciso di rinnegare tutte le mie convinzioni sulla sicurezza in internet e farvelo vedere. Eccolo qui, il Lo:
Et Voilà, otto mesi e non sentirli, il ragazzo mangia come un lupo dorme come un ghiro, sta in piedi come un paperotto e cammina come... come.... uhm... come un animale che non cammina affatto! Suo fratello in compenso è sui carboni ardenti: all'orizzonte ci sono gita scolastica, gara federale di judo, recita alla scuola di teatro e saggio della scuola di circo... e parola mia, se non si da una regolata con la scuola non li vede manco col binocolo, ne una cosa, ne l'altra ne quell'altra.....
Io, come tutte le brave massaie, mi divido tra lasagne e bucati, spesa e giardinetti, cortile e lucidatrice. Ho scoperto un'anima impensabile in me fino a solo pochi mesi fa... vado a fare la spesa e spulcio i prezzi come una vecchia beghina al mercato, e guardo e comparo, bego, e cerco... e la cosa più sorprendente è che mi diverto un sacco, attacco bottone con tutte le vecchiette che trovo al banco della verdura fresca e mi lamento con loro del rincaro delle zucchine e di quanto costi il pane al giorno d'oggi... e malediciamo il governo e le tasse, e dopo aver sparato contro Prodi, Berlusconi e Veltroni con fanatica par condicio, torniamo ognuna ai propri finocchi e insalate, col cuore leggero e un sorriso sulle labbra. Fino al giorno dopo, ché le faccie che si incontrano son poi sempre quelle...
E via di corsa a casa, che il pargolo mangia presto e la fame atavica non ammette ritardi...
E' una vita alla quale non avevo mai pensato, che non mi era mai balenato di poter fare. L'altra volta, l'altra maternità, non era così, avevo un piano volevo tornare al lavoro prima possibile, pensavo alla carriera, e in effetti così ho fatto. Ora sto assaporando il piacere di prendermela con calma, di godermi ogni cosa e ogni minuto. Non da un punto di vista fisico (di fatto sono comunque sempre di corsa...), ma da un punto di vista psicologico.
Continuo a correre, ma ho smesso di rincorrere.
Sono una donna felice. Stremata, a dire il vero, ma felice. La qual cosa non mi dispiace affatto!