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mercoledì 29 settembre 2010

IL MIO INCUBO PEGGIORE

Tutti abbiamo degli incubi.

Situazioni o azioni che ci fanno pensare "se succede quella cosa lì, muoio".

A volte, per qualche fortunato scelto dal fato, gli incubi peggiori si avverano.

E quando questo succede.... il mondo non crolla, non si oscura, le montagne non crollano, non ci sono maremoti ne tempeste solari.Tutto resta uguale come prima (a parte quella piccola porzione che sta proprio sotto i tuoi piedi, che naturalmente tende a sgretolarsi un tantino).

Se il tuo incubo peggiore si è avverato, devi lo stesso alzarti quando suona la sveglia e preparare la colazione per tutta la famiglia. Devi vestire il bimbo x l'asilo, devi controllare la cartella ed i compiti. Sulla metropolitana, le facce che vedi sono sempre le stesse, sonnolente e leggermente seccate per non aver trovato posto a sedere. Il medico con cui hai appuntamento ha sempre la stessa aria bonaria ed interessata, il medesimo camice bianco candido ed inamidato, l'identico stetoscopio al collo.

In ufficio, il capo è incazzato come tutti gli altri giorni, i tuoi colleghi lavorano con la consueta svogliatezza, le amiche ti guardano, giusto loro, con un'aria leggermente diversa, perchè interpretano il buio nei tuoi occhi.

Ma a parte questo, a parte il buio, anche tu sei sempre uguale. Non te ne vai in giro con una freccia rossa lampeggiante sulla testa con scritto "nightmare". Sorridi a tutti, sei cortese con tutti, rabbonisci il capo e stimoli i colleghi. Il corso che dovevi tenere, lo tieni ugualmente e fai le solite battute per alleggerire.

Con buona dose di sicurezza puoi dire che al pomeriggio, i cancelli delle scuole saranno dello stesso colore, le facce dei bimbi che si fiondano verso casa ugualmente gaudenti, le altre mamme ciarliere e pettegole come sempre.

Tu passi attraverso a tutto questo come un fantasma, con la forza dell'abitudine di compiere le stesse azioni di tutti i giorni. Dentro il tuo stomaco c'è un palloncino che si gonfia e si sgonfia, si gonfia e si sgonfia e ti chiedi se prima o poi si deciderà a scoppiare o se resterà li in eterno, a levarti il fiato dai polmoni.

Ed in mezzo a questo, cerchi di capire come trasformare tutto ciò in una opportunità.

martedì 28 settembre 2010

FIORE.


 


Certe cose si percepiscono per istinto.


Anche quando l'evidenza sembra indicare il contrario, anche quando tutti ti dicono che le cose stanno diversamente, non c'è storia: certe cose le sai e basta.


A volte non sai cosa fare, a volte non puoi farci niente.


Più spesso semplicemente ci convivi, sperando di resistere, sperando di non fare niente di troppo stupido o di troppo radicale. Sperando di non cedere ad atteggiamenti le cui conseguenze sarebbero troppo devastanti per poterne anche solo accennare.


E' la cosa più difficile, perchè ti cambia, in modi che non avresti mai pensato possibili. Te ne rendi conto quando vedi quel cambiamento insospettabile e pensi che tutto sommato non è così negativo.


Ma per le cose importanti bisogna essere pronti a lottare e disposti a cambiare.


venerdì 19 settembre 2008

DI NUOVO.


Ahi ahi


sento le avvisaglie.


Oh, a essere onesta ormai siamo oltre le avvisaglie.


Un bel po' oltre.


L'ultima volta, ho combinato un casino.


Questa volta, cosa succederà?


martedì 19 agosto 2008

FILOSOFIA MODERNA

Il testo di questo rap è stato scritto dalla giornalista Mary Schmich del Chicago Tribune ed il disco è eseguito dal rapper Lee Perry. Rap finale nel film The Big Kahuna (il film preferito del Genio Grande)


 



"Everyone is Free (to Wear Sunscreen)"
-1999-


Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù
lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.


Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta
quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose
che non t'erano mai passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa
alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.


Fa’ una cosa, ogni giorno che sei spaventato.
Canta.
Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perder tempo con l'invidia.
A volte sei in testa.
A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.


Ricorda i complimenti che ricevi,
scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti conto.


Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai
cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco,
a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco
ancora non lo sanno.


Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.


Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse.
Come quelle di chiunque altro.


Goditi il tuo corpo.
Usalo in tutti i modi che puoi.
Senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
È il più grande strumento che potrai mai avere.


Balla.
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni,
anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza.
Ti faranno solo sentire orrendo.


Cerca di conoscere i tuoi genitori.
Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli.
Sono il migliore legame con il passato
e quelli che più probabilmente
avranno cura di te in futuro.


Renditi conto che gli amici vanno e vengono.
Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche
e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno
delle persone che conoscevi da giovane.


Vivi a New York per un po',
ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po',
ma lasciala prima che i rammollisca.


Non fare pasticci coi capelli,
se no quando avrai quarant'anni
sembreranno di un ottantacinquenne.


Sii cauto nell'accertare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.



Ma accetta il consiglio... per questa volta.

giovedì 4 ottobre 2007

EQUINOZIO D'AUTUNNO - in grande ritardo....

20-21 SETTEMBRE


Provate a entrare in internet e a cercare le parole "secondo raccolto". Verrete sommersi da siti di agriturismi, cooperative agricole, e più in generale siti che riguardano la pratica agricola in se.


Ora provate a cercare Mabon. Bum! Un milione di siti sulle festività pagane.

Tutti li belli pronti e impacchettati a spiegare cos'è Mabon, cosa significa, Chi si ringrazia e per che cosa, come festeggiarlo. E con quanta particolareggiata precisione! Di che colore devono essere le candele? con quali fiori si decora l'altare? una risposta per tutto.

NO.

Non si va su internet per conoscere una festa o per sapere come celebrarla. La si conosce intimamente, la si vive sulla propria pelle e nella propria vita, e si sa, quando arriva, anche senza consultare il calendario o il pc. I vuoti ritualismi li lasciamo a chi blatera senza cognizione.

MA se non sipuò proprio resistere alla tentazione tecno-religiosa... questa pagina è piuttosto ben fatta.

L'Equinozio d'Autunno è la festa del Secondo Raccolto. Mabon è un termine che appartiene alla tradizione di altre terre...  non a questa terra qui che noi calpestiamo ogni giorno. Cominciamo col dare alle cose il loro giusto nome.

I motivi per celebrare questa data ognuno li trova dentro di se. L'autunno è un periodo buono per la riflessione, per iniziare a trarre i primi insegnamenti dall'anno che si sta chiudendo, ma ciò su cui riflettiamo... beh, è questione che ognuno decide nel proprio intimo.

L'equinozio è un momento di grande equilibrio. Solitamente. Non dare nulla per scontato è una buona norma. I Signori sono dotati di un particolarissimo senso della giustizia, che alle volte sfugge alla nostra comprensione...

Diffido di coloro che dedicano le feste soltanto ad una parte della Divinità.

L'equazione Ultimo raccolto = fertilità = onore alla Grande Madre funziona solo a mezzo.

E' una visione parziale. Impariamo a riconoscere la dualità, impariamo a cogliere i segni del cambiamento anche prima che il cambiamento sia evidente...  La Signora ha regnato durante l'estate, ma ora si vela... si copre... lentamente, lascia il passo e prepara il regno dell'Inverno che calerà, come ogni anno, implacabile e impietoso. E sotto la sua coltre di ghiaccio, i germogli fremeranno per la nuova vita che scorre già in loro, sotto la neve.

Il tempo - la Ruota dell'Anno la chiamano alcuni - va e torna, e difficilmente si muove sempre nella stessa direzione. E quello che viene rimandato - quello che scegliamo di ignorare al tempo del Secondo Raccolto  - non ci viene risparmiato, ma solo posticipato. Non si scappa.

Tutto torna e normalmente torna con gli interessi. La consolazione è merce assai rara.

Ora, spegnete la tv e abbassate la radio. Mentre vi accingete a preparare la riunione di domani in ufficio e fate mente locale su quel grafico che vi da risultati inaspettati, accendete una candelina verde, bruciate un incenso alla cannella. Riflettete sul perchè il vostro capo non vi ha ancora concesso l'aumento di stipendio e rivolgete un pensiero positivo all'universo, alla fertilità della terra, alle anime siderali, agli angeli (che non fa mai male) e a manitù - perchè l'integrazione è fondamentale.

Poi aspettate che Qualcuno vi parli.

Soprattutto, insistete che questo Qualcuno vi dia spiegazioni dettagliate sulla vostra vita, sulla direzione che ha preso e sul perchè va proprio da quella parte li.

Succederà si sicuro.

 


lunedì 11 giugno 2007

SULLA DIVINAZIONE

Sarà per via della gravidanza che, come l'altra volta, mi fa l'effetto di "riconnettermi" a un mondo molto femmnile - solo femminile - e a una parte di me che è mistica, contemplativa e religiosa. Sarà perchè comincio a percepire "tutte le madri che sono una", una lunga catena di Madri che miracolosamente arriva fino a me, che sono l'ultimo grato ed esterrefatto anello che condivide il dono immenso di nutrire la Vita.


Oggi ho voglia di parlare di magia e di divinazione.


Oh, lo so. Fole da bambini. Non lo pensano forse tutti? Tutti quelli che hanno un po' di buon senso e due grani di sale in zucca, quantomeno. Perchè in questo mondo così retto, così tecnologico e scientifico non c'è spazio per una divinità che non sia quella canonica che dall'alto dei cieli sentenzia sul fare e sul non fare. Una divinità, mi verrebbe da dire, ad hoc, senza troppe pretese, che non si fa comprendere perchè sta lassù a giudicare ed imperare e che non chiede gran sforzo ai propri adepti. Solo ubbedienza. Perchè? Ah, non sforzarti, non domandare: questo è il mistero della fede. La domenica puoi pure dedicarla, no?


Beh io rivolgo il mio spirito verso altri lidi.


Ci fu un tempo in cui le donne SAPEVANO e agivano di conseguenza. Donne sagge (wicce, da cui il termine witch, strega) che conoscevano il ritmo della natura e della vita, e che rivolgevano lo sguardo non verso un padre severo e giudicante ma verso un principio creativo duale, maschile e femminile insieme - e non è forse più naturae? - e che adoravano una Dea Madre, conosciuta con diversi nomi in diverse epoche e culture, ma sempre, sempre ed ovunque presente ad acogliere le Sue Figlie.


Qui non c'è spazio per l'adorazione inconsapevole. Qui bisogna sapere, capire, leggere, FARE. Ognuna di noi, ogni donna anche oggi SA cosa è bene e cosa non lo è, posta in qualunque situazione SA PERFETTAMENTE quali sono le azioni da intraprendere. Intraprenderle davvero, seguire davvero l'intuizione o l'istinto chiamatelo come volete... la scintilla della Dea che ci guida.... eh beh quella è tutta un'altra storia.


Forse sarà per questo che abbiamo sempre, come razza umana intendo, cercato di svelare il mistero del futuro, abbiamo cercato di scoprire quello che il velo del mistero copre inesorabilmente alla vista. Per avere una indicazione su cosa fare...


Ebbene, contrariamente a quanto si pensa, divinare non significa semplicemente imparare a memoria il significato di certi simboli e leggerli come si leggerebbe un libro. I simboli non sono da leggere, ma da ascoltare. Essi ci parlano, e se facciamo abbastanza silenzio ci accorgeremo che quello che parla dentro di noi.... siamo noi stesse. E' la nostra voce che essa stessa ci indica il cammino, ci mostra le correlazioni che non avevamo scorto a livello cosciente, ci rende in grado di guardare dentro alla persona che eventualmente abbiamo davanti e aiutarla a rimettere a posto le carte scompaginate del suo personale mazzo.


Io cerco di far questo con i tarocchi. A volte riesce, a volte meno, dipende da tante cose. I tarocchi sono come un viaggio iniziatico, un viaggio dentro il nostro intimo sapere che, nonostante tutto, ancora conserviamo dentro di noi magari senza nemmeno saperlo.


Questo, forse, ci salverà dall'inesorabile cammino che abbiamo intrapreso, noi donne moderne ed emancipate, che abbiamo barattato la parità con l'ugualianza e siamo sulla via di dimenticare di essere donne per diventare uomini con la gonna.

venerdì 4 agosto 2006

MAMMA MIA!

E' passato un sacco di tempo.


Che brutto quando ci si lascia assorbire talmente dal ritmo soffocante della routine da non trovare nemmeno due minuti per se stessi, o per intrattenere relazioni che nn siano strettamente legate al lavoro o alla famiglia.


Certo è colpa mia! Ogni tanto mi capita così, mi lascio sommergere, mi lascio prendere dalla convinzione di  "non avere nemmeno un attimo per...." e questa è una trappola potente, una spirale che ti trascina sempre più verso la mancanza di tempo.


Si è tentati di risparmiarlo, il tempo. Anzi, il Tempo, maiuscolo. E più viviamo in fretta, per risparmiar tempo, più esso ci manca, meno ne abbiamo. E boccheggiamo, e cerchiamo le ragioni nel lavoro, negli impegni, nel "tran-tran" della vita quotidiana che non ci lascia tregua.


Invece il Tempo è dentro di noi. Ognuno ha il proprio, chiuso in un nocciolo giù giù in profondità, e questo nocciolo scandisce il suo ritmo. Ci chiama, ci chiama continuamente per esortarci a seguirlo, ma noi niente, sordi e ciechi, continuiamo imperterriti a violentare il povero nocciolo che non ha ormai più voce, e sussurra sempre più adagio...........  e diciamocelo, sentire un sussurro nel bel mezzo del traffico dell'ora di punta non è mica facile.


Bello sarebbe poter seguire il Ritmo e il Tempo nostro interno. Bello sarebbe seguire le maree e le stagioni, il sole e la luna, la notte e il giorno. Bello sarebbe recuperare un po' di armonia, poter rallentare e riassestarci, ritrovare un po' di equilibrio tra fare ed essere.


Al massimo, quel che ci concediamo, è di buttare orologio e cellulare durante le vacanze... e ci sentiamo tanto selvaggi per averlo fatto... mentre il noccolo si spegne.


Che tristezza.


A.



Piccolo consiglio non richiesto: leggete MOMO di Michael Ende.

martedì 13 giugno 2006

RECENTEMENTE

Recentemente - per dire dalla metà del XIX secolo - le cose sono un po' cambiate.


E' stato depenalizzato il sesso tra coniugi per il piacere (ma non quello "per il piacere soltanto", con relativi decenni di dispute teologiche relative al senso di quel soltanto), purchè venga preservata la finalità naturale dell'atto sessuale, ossia la procreazione (con risvolti francamente ridicoli, tipo quello relativo alla raccolta del seme per la fecondazione assistita cui ho già accennato)


Ovvero: fate pure l'amore se vi piace, prendetevi gli orgasmi che volete, purchè siate sempre pronti a ricevere tutti i figli che Dio vorrà mandarvi.


Questo ha dato il via ad una poderosa campagna contro la contraccezione.


I metodi contraccettivi maggiormante utilizzati erano:


- il coito interrotto sempre considerato peccato grave sulle orme del povero Onan che era stato fulminato da Dio per il fatto di aver sparso il proprio seme a terra (e qui ci sarebbe da discutere se il motivo per cui Dio ha ucciso Onan sia lo spargimento del seme in se, oppure l'intenzione con la quale questa azione era stata intrapresa, che contrastava con le leggi ebraiche di allora)


- dalla metà del XIX secolo, il preservativo, che la tecnologia in crescendo aveva reso metodo sicuro ( a differenza dei preservativi di epoca precedente, poco sicuri e anche dolorosi da usare). L'uso del profilattico è stato demonizzato fin dalla sua prima diffusione. Ancora alla fine del XX secolo, papa Giovanni Paolo II dichiarava che il preservativo era un metodo "proibito da Dio", al punto che per un uomo che fosse sieropositivo e non potesse in alcun modo astenersi, era meglio contagiare la moglie piuttosto che avere un rapporto protetto. C'è da domandarsi come Dio abbia espresso questa sua opinione circa il profilattico, dato che non ha più apertamente parlato agli uomini dall'epoca veterotestamentaria e allora naturalmente la vulcanizzazione della gomma nn era ancora molto in voga.....


- dalla metà del XX secolo, la famigerata, tremenda, crudele, diabolica, criminosa pillola.


Ed è qui che la chiesa ha dato il meglio di se, a mio parere.


Naturalmente la pillola è assolutamente odiata dai nemici del sesso e del piacere. Essa nn deve mai essere utilizzata in quanto praticamente tutti i mali procedono dal suo utilizzo. Se due coniugi desiderano fare sesso cercando però di contenere il numero di figli, secondo la teologia del XX secolo l'unica via approvata da Dio è quella del calcolo dei tempi, ossia dell'astinenza periodica.


Anche prima che i signori Ogino e Knaus facessero le scoperte che hanno valso loro il nobel, la scienza medica (imperfetta) aveva dato indicazioni su come-quando fare o non fare del sesso al fine di procreare o di non farlo. Questo da quindi qualche suggerimento ai coniugi che non volessero prole sui giorni che sono "meno probabili" per la fecondazione, durante i quali possono congiungersi senza grosso rischi di gravidanza. Nei periodi invece più a rischio, naturalmente l'alternativa è la castità.


Nella sua enciclica sulla famiglia il precedente pontefice attribuiva all'uso della pillola una serie di nefande conseguenze. La considerava una grave mancanza di rispetto verso la donna, che veniva così a non tener più conto dei propri tempi naturali ma che era "a disposizione" per l'utilizzo tutti i giorni del mese indiscriminatamente, in certo qual modo usata e abusata dalla società industriale che non ha rispetto dei ritmi e dei tempi. Alla mercè di quel libidinoso porco del marito - corsivo mio ;-) - che non ha il rispetto dovuto alla sua compagna e che meglio la amerebbe e la rispetterebbe scopando un po' meno, anche se non si capisce come l'astinenza possa aumentare l'amore, rendere genitori migliori, accrescere la salute fisica ed innalzare il grado di felicità, tutte doti attribuite da Papa Giovanni Paolo II detto il Grande. Qui, noto di stricio,  gli uomini secondo me sono trattati anche peggio delle donne: prima poveri imbecilli irretiti dalle malie delle donne-streghe impudiche e pervertite che dalla mela in avanti glie ne hanno combinate una dietro l'altra, poi esseri senza volontà guidati solo dal proprio pistolino che violentano le mogli pillolate come se fossero prostitute da strada)


Cio non di meno, è una giustificazione che da un punto di vista filosofico (e anche spirituale) mi sento di condividere in pieno. Se non fosse che quello stesso pontificio rigore che oggi chiede a gran voce il rispetto dei ritmi femminili e della dignità della donna fino a solo un paio di secoli fa per le stesse identiche ragioni ha mandato arrosto centinaia di migliaia di donne che conoscevano e rispettavano e usavano questi ritmi che ora sembrano in testa alle preoccupazioni teologiche. Se non fosse che ancora oggi si sentono voci discordi rispetto all'analgesia durante il parto, perchè contravverrebbe al monito biblico "donna tu partorirai con dolore". Se non fosse che ancora oggi piuttosto che sottoporsi ad un rapporto con coitus interruptus chiesto dal marito, una moglie deve essere disposta anche a morire (se per esempio la gravidanza ponesse a serio rischio la vita di una donna, ella non sarebbe comunque teologicamente giustificata a negare il debito verso un marito che lo richiedesse, e non potrebbe in nessuna circostanza accettare la contraccezione. meglio gravida e morta).


Ma quale rispetto? ma per favore.


Quindi in sostanza: se si fa, si fa senza contraccezione - mai, a nessun costo, nemmeno per la salvaguardia della vita -  a meno che la contraccezione non sia naturale, ossia rispettosa dei tempi. Parola di Joannes Paulus II.


Ma allora cosa è peccato veramente?


E' l'intenzione contraccettiva? cioè il desiderio di NON procreare ad essere peccato? no, altrimenti sarebbe peccato anche il metodo naturale.


Dunque non resta che considerare peccaminoso il metodo in se, e non l'intenzione. Sebbene io continui a non apire come e quando Dio si sarebbe espresso in merito.


Così come è capitato al povero Onan fulminato dopo aver sparso il suo seme a terra (e capostipite di una lunga serie di uomini criminalizzati per essersi masturbati o aver "fatto attenzione" durante il rapporto coniugale) e punito per il modo e non per l'intenzione (Genesi 38:7-9)