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venerdì 24 giugno 2011
DIALOGHI NON IMMAGINARI
Ieri pomeriggio, stavo andando ad un appuntamento.
Abitino elegante, scarpa con la zeppa.
Mi si avvicina un ragazzo, avrà avuto 25-28 anni.
-Ciao, sei veramente molto carina. Posso parlarti?
- No, guarda, sono di fretta.....
Mi segue.
- Come dici? non posso parlarti un momento?
- No no, sono di corsa, ho un appuntamento
- Magari ci vediamo un'altra volta?
- Sarà un po' difficile...
- Perchè?
- Perchè sono sposata
- Ah, sei sposata! Tuo marito è un uomo veramente molto fortunato.
- Grazie, sei molto gentile. Glie lo dirò.
- Ti lascio il mio numero? magari una volta mi chiami...
- No no, non penso proprio...
- Ok va bene, ciao.
E va.
5 minuti dopo, dovevo chiedere un'indicazione stradale.
Mi guardo attorno e vedo un attraente tizio della mia età circa camminare nella mia direzione, abbronzato, camicia e pantaloni, sembrava uno che lavorasse da quelle parti.
Mi avvicino e lui mi sorride. Parecchio.
- Scusa, mi sai indicare la via XXXX?
- Eh, no scusa, non sono di queste parti...
Mentre lo dice mi rendo conto che non è nemmeno italiano
- Ah scusami, sei straniero, non mi ero accorta.
Mi sorride di brutto, mi da una lunga occhiata languida da testa a piedi e ritorno e mi congeda con un "comunque... davvero complimenti.... sei bellissima"
Oh, mica a tutte le quarantenni capita di venire abbordate (e così piacevolmente aggiungerei) per strada. E meno che mai due volte nel giro di 100 metri.
Una bella botta di autostima!!
lunedì 6 giugno 2011
IL DECENNIO DELLA VITA.
Mi è saltato in testa un pensiero recentemente.
Io ho 40 anni (quasi).
Il GG pure.
Guardando indietro e avanti, mi è venuto da pensare che probabilmente questo che si apre sarà il decennio migliore della mia vita.
due decenni fa eravamo giovani, con pochi soldi, una posizione ancora da costruire, si lavorava un sacco e si guadagnava poco.
Il decennio scorso ci sono state due gravidanze, i bambini piccoli, la stanchezza, le difficoltà (normali, per carità) di quando si hanno figli per la prima volta, con tutte le malattie, i timori... le notti non propriamente serene, i patelli smerdolati da cambiare.....
Tra dieci anni bè... inizio a pensare che tra 10 anni comincierò - cominceremo - a essere vecchietta... avremo meno energia, forse meno voglia di fare le cose, e non è detto che la salute continui ad assisterci. Non per portare sfiga, ma son cose che succedono.
Ma oggi... oggi abbiamo una certa sicurezza economica, abbiamo una bella casa grande. I figli iniziano ad essere cresciuti e creseranno ancora, saranno più autonomi, meno dipendenti (per non dire che non ruzziamo più in mezzo a mari di cacca...). Abbiamo ancora voglia di divertirci, di uscire, di fare esperienze. Il sesso, bè, chiedete a qualunque donna quarantenne come stanno i suoi ormoni... Siamo sani e vigorosi entrambi, siamo ancora giovani. Ci sentiamo ancora giovani, per lo meno, che è quello che conta.
Questi sono anni da vivere fino in fondo, con accanimento, con desiderio e passione. Non ha senso buttarli via con inutili paranoie, con la tristezza, con la paura. Con il volere a tutti costi qualcosa che non si sa nemmeno bene cosa sia. Con l'essere troppo orgogliosi (o troppo poco), troppo scontrosi, rabbuiati da pensieri strani che magari basterebbe vedessero la luce per dissiparsi come incubi all'alba.
Sono anni da vivere con amore con la A maiuscola, con l'essere l'una per l'altro, con comprensione, dolcezza, amicizia, sincerità, desiderio, divertimento e gioia. Anni per fare tante cose, per vedere posti, ma anche anni per rincantucciarsi al caldo di un abbraccio che si, è sempre quello da 20 anni, ma cazzo, è bello proprio per questo. E' BELLO PROPRO PER QUESTO.
Se tutti riuscissimo a vedere le cose da questo punto di vista.... forse la felicità abiterebbe questo mondo un po' di più.
Io ho 40 anni (quasi).
Il GG pure.
Guardando indietro e avanti, mi è venuto da pensare che probabilmente questo che si apre sarà il decennio migliore della mia vita.
due decenni fa eravamo giovani, con pochi soldi, una posizione ancora da costruire, si lavorava un sacco e si guadagnava poco.
Il decennio scorso ci sono state due gravidanze, i bambini piccoli, la stanchezza, le difficoltà (normali, per carità) di quando si hanno figli per la prima volta, con tutte le malattie, i timori... le notti non propriamente serene, i patelli smerdolati da cambiare.....
Tra dieci anni bè... inizio a pensare che tra 10 anni comincierò - cominceremo - a essere vecchietta... avremo meno energia, forse meno voglia di fare le cose, e non è detto che la salute continui ad assisterci. Non per portare sfiga, ma son cose che succedono.
Ma oggi... oggi abbiamo una certa sicurezza economica, abbiamo una bella casa grande. I figli iniziano ad essere cresciuti e creseranno ancora, saranno più autonomi, meno dipendenti (per non dire che non ruzziamo più in mezzo a mari di cacca...). Abbiamo ancora voglia di divertirci, di uscire, di fare esperienze. Il sesso, bè, chiedete a qualunque donna quarantenne come stanno i suoi ormoni... Siamo sani e vigorosi entrambi, siamo ancora giovani. Ci sentiamo ancora giovani, per lo meno, che è quello che conta.
Questi sono anni da vivere fino in fondo, con accanimento, con desiderio e passione. Non ha senso buttarli via con inutili paranoie, con la tristezza, con la paura. Con il volere a tutti costi qualcosa che non si sa nemmeno bene cosa sia. Con l'essere troppo orgogliosi (o troppo poco), troppo scontrosi, rabbuiati da pensieri strani che magari basterebbe vedessero la luce per dissiparsi come incubi all'alba.
Sono anni da vivere con amore con la A maiuscola, con l'essere l'una per l'altro, con comprensione, dolcezza, amicizia, sincerità, desiderio, divertimento e gioia. Anni per fare tante cose, per vedere posti, ma anche anni per rincantucciarsi al caldo di un abbraccio che si, è sempre quello da 20 anni, ma cazzo, è bello proprio per questo. E' BELLO PROPRO PER QUESTO.
Se tutti riuscissimo a vedere le cose da questo punto di vista.... forse la felicità abiterebbe questo mondo un po' di più.
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martedì 31 maggio 2011
DANNI COLLATERALI.
A. è una donna qualunque.
Non nel senso che è una persona da poco, ma è una donna come tante.
Ha una quarantina d'anni, marito, figli, lavoro, casa.
Si barcamena tra tutto come meglio può, come tutte noi, detesta i lavori di casa ma li fa lo stesso, come tutte noi, fa la spesa grossa una volta la settimana come tutte noi e come tutte noi ogni tanto ha il frigorifero che piange in turco per quanto è vuoto e desolato. Litiga col marito, come tutte noi, sgrida la pargolanza, come tutte noi. Non volendo far mancare nulla a nessuno, cerca di suddividere il tempo come meglio può, come tutte noi. Si commuove davanti ad un film romantico, come tutte noi, ma non disdegna un divertimento anche più movimentato ed avventuroso. Le piacciono il gelato e le fragole. Ha i suoi pregi come li abbiamo tutti, ha i suoi difetti come li abbiamo tutti. Ha le sue insicurezze e i suoi punti di forza. Come chiunque di noi.
Fin qui, la descrizione potrebbe essere la mia. Pari pari.
Quante di voi vi si rispecchiano?? A parte l'età e i gusti sul cibo, penso che sia la descrizione di tutte le donne che conosco.
Cosa rende differente A.?
Che A. sta soccombendo. Alla routine, alla fatica, alla tristezza.
Non riesce più ad affrontare le cose con serenità, tutto le sembra foriero di gravi conseguenze, piange per ogni cosa. E' sempre in ansia per il suo matrimonio, perchè si è convinta (con qualche ragione, ma non con tutte le ragioni) che suo marito - che io conosco da molti anni - abbia una storia.
La gelosia la logora. Le sue rotelle viaggiano alla velocità della luce, alla ricerca di indizi o prove che - a mio parere - in realtà non vuole assolutamente avere. Del resto, chi lo vorrebbe?
Per essere onesta, dovrei parlare anche del marito. Non è certo il diavolo, anzi. E' un ragazzo come tanti, anche lui. Buon padre, concentrato sul lavoro, stressato dalla routine, come tutti. Un po' egocentrico come tutti i mariti che conosco. Come tutti gli uomini, volevo dire. Sembra che non sappia che pesci pigliare, con lei. Non la sa aiutare, forse non la sa vedere perchè il sentire di lei è così diverso da quello di lui. Non si rende conto fino in fondo, forse questo è il suo difetto.
Conosco bene la situazione di lei, meno quella di lui perchè - di nuovo, come tanti uomini se non tutti - nonostante l'amicizia non è uno che si apre volentieri. Non lo giudico. Però non lo capisco. A volte basterebbe così poco.
A. è sull'orlo di una crisi di nervi. Non in senso tradizionale, perchè apparentemente lei è quella di sempre, allegra, grintosa, disponibile. Non sclera, non urla, non minaccia. Ma dentro, ha roba che non voglio nemmeno immaginare. Questa ipotetica altra donna è un chiodo fisso che minaccia di far cadere tutte le palline da giocoleria che finora hanno roteato con ritmo forsennato e perfetto sopra la testa di A.
Lei teme che il marito una sera torni a casa e la lasci.
Già conosce anche le precise parole con cui lo farà.
Io, francamente, temo il contrario.
Nonostante l'impegno, l'amore, la convinzione, la devozione e la fedeltà che ci mette, per quanto tempo potrà resistere lei senza gettare la spugna?
La cosa, francamente, mi terrorizza.
Perchè A. è una donna come tante.
Perchè A. è tutte noi.
Non nel senso che è una persona da poco, ma è una donna come tante.
Ha una quarantina d'anni, marito, figli, lavoro, casa.
Si barcamena tra tutto come meglio può, come tutte noi, detesta i lavori di casa ma li fa lo stesso, come tutte noi, fa la spesa grossa una volta la settimana come tutte noi e come tutte noi ogni tanto ha il frigorifero che piange in turco per quanto è vuoto e desolato. Litiga col marito, come tutte noi, sgrida la pargolanza, come tutte noi. Non volendo far mancare nulla a nessuno, cerca di suddividere il tempo come meglio può, come tutte noi. Si commuove davanti ad un film romantico, come tutte noi, ma non disdegna un divertimento anche più movimentato ed avventuroso. Le piacciono il gelato e le fragole. Ha i suoi pregi come li abbiamo tutti, ha i suoi difetti come li abbiamo tutti. Ha le sue insicurezze e i suoi punti di forza. Come chiunque di noi.
Fin qui, la descrizione potrebbe essere la mia. Pari pari.
Quante di voi vi si rispecchiano?? A parte l'età e i gusti sul cibo, penso che sia la descrizione di tutte le donne che conosco.
Cosa rende differente A.?
Che A. sta soccombendo. Alla routine, alla fatica, alla tristezza.
Non riesce più ad affrontare le cose con serenità, tutto le sembra foriero di gravi conseguenze, piange per ogni cosa. E' sempre in ansia per il suo matrimonio, perchè si è convinta (con qualche ragione, ma non con tutte le ragioni) che suo marito - che io conosco da molti anni - abbia una storia.
La gelosia la logora. Le sue rotelle viaggiano alla velocità della luce, alla ricerca di indizi o prove che - a mio parere - in realtà non vuole assolutamente avere. Del resto, chi lo vorrebbe?
Per essere onesta, dovrei parlare anche del marito. Non è certo il diavolo, anzi. E' un ragazzo come tanti, anche lui. Buon padre, concentrato sul lavoro, stressato dalla routine, come tutti. Un po' egocentrico come tutti i mariti che conosco. Come tutti gli uomini, volevo dire. Sembra che non sappia che pesci pigliare, con lei. Non la sa aiutare, forse non la sa vedere perchè il sentire di lei è così diverso da quello di lui. Non si rende conto fino in fondo, forse questo è il suo difetto.
Conosco bene la situazione di lei, meno quella di lui perchè - di nuovo, come tanti uomini se non tutti - nonostante l'amicizia non è uno che si apre volentieri. Non lo giudico. Però non lo capisco. A volte basterebbe così poco.
A. è sull'orlo di una crisi di nervi. Non in senso tradizionale, perchè apparentemente lei è quella di sempre, allegra, grintosa, disponibile. Non sclera, non urla, non minaccia. Ma dentro, ha roba che non voglio nemmeno immaginare. Questa ipotetica altra donna è un chiodo fisso che minaccia di far cadere tutte le palline da giocoleria che finora hanno roteato con ritmo forsennato e perfetto sopra la testa di A.
Lei teme che il marito una sera torni a casa e la lasci.
Già conosce anche le precise parole con cui lo farà.
Io, francamente, temo il contrario.
Nonostante l'impegno, l'amore, la convinzione, la devozione e la fedeltà che ci mette, per quanto tempo potrà resistere lei senza gettare la spugna?
La cosa, francamente, mi terrorizza.
Perchè A. è una donna come tante.
Perchè A. è tutte noi.
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lunedì 23 maggio 2011
MUTI COME PESCI
Gli uomini sono muti, diciamolo.
E si, suvvia, diciamolo punto e basta.
Muti di un mutismo elettivo e molto molto difficile da curare (benchè assai diffuso, non si capisce come mai la ricerca non trovi la soluzione... forse perchè la maggior parte dei ricercatori sono maschi??).
Un mutismo che li attanaglia improvviso ed improvvido, nonchè imprevisto e immutabile, nel momento in cui sentono - metaforicamente parlando - la fatidica frase "amore... dobbiamo parlare".
Ora, io non penso che nessuna di noi approcci il proprio compagno esattamente con quelle parole... però loro le sentono lo stesso, le percepiscono nel profondo di loro stessi, giù fin nel piloro, come si diceva quando ero giovane. Elaborano questa frase con maggior velocità di qualunque altra informazione passi attraverso le loro orecchie, o occhi, o mani... vedi un lampo di "ommioddio" nel loro sguardo... e zac!
Bon.
Fine.
Muti.
E noi? Ah beh, noi... dateci il via e possiamo durare anche tutta notte (no, non sto parlando di sesso!)...... niente ci piace di più che analizzare, sviscerare, sfruculiare, scavare, ipotizzare.... e vai di voli pindarici, di ardite connessioni ipotetiche, di deliranti significati reconditi.
Loro, niente. Muti. Al massimo, li poteremo sentire mugugnare (subito prima di sentirli russare) o, i più attenti (tra cui il GG, bisogna riconoscerlo) fare qualche cortese domanda del tipo "ma perchè dici questo? come mai ti senti così?" dando il via a nuove elucubrazioni infinite da parte nostra.
Ma, signore mie.... se attendete di sentire qualcosa come "si, sai, te lo volevo proprio dire, anche io sento che..." oppure "no, io invece provo......" non trattenete il fiato nell'attesa.
Svenire per ipossia durante l'importante discorso che state facendo ne diminuisce grandemente l'impatto!!!

E si, suvvia, diciamolo punto e basta.
Muti di un mutismo elettivo e molto molto difficile da curare (benchè assai diffuso, non si capisce come mai la ricerca non trovi la soluzione... forse perchè la maggior parte dei ricercatori sono maschi??).
Un mutismo che li attanaglia improvviso ed improvvido, nonchè imprevisto e immutabile, nel momento in cui sentono - metaforicamente parlando - la fatidica frase "amore... dobbiamo parlare".
Ora, io non penso che nessuna di noi approcci il proprio compagno esattamente con quelle parole... però loro le sentono lo stesso, le percepiscono nel profondo di loro stessi, giù fin nel piloro, come si diceva quando ero giovane. Elaborano questa frase con maggior velocità di qualunque altra informazione passi attraverso le loro orecchie, o occhi, o mani... vedi un lampo di "ommioddio" nel loro sguardo... e zac!
Bon.
Fine.
Muti.
E noi? Ah beh, noi... dateci il via e possiamo durare anche tutta notte (no, non sto parlando di sesso!)...... niente ci piace di più che analizzare, sviscerare, sfruculiare, scavare, ipotizzare.... e vai di voli pindarici, di ardite connessioni ipotetiche, di deliranti significati reconditi.
Loro, niente. Muti. Al massimo, li poteremo sentire mugugnare (subito prima di sentirli russare) o, i più attenti (tra cui il GG, bisogna riconoscerlo) fare qualche cortese domanda del tipo "ma perchè dici questo? come mai ti senti così?" dando il via a nuove elucubrazioni infinite da parte nostra.
Ma, signore mie.... se attendete di sentire qualcosa come "si, sai, te lo volevo proprio dire, anche io sento che..." oppure "no, io invece provo......" non trattenete il fiato nell'attesa.
Svenire per ipossia durante l'importante discorso che state facendo ne diminuisce grandemente l'impatto!!!
mercoledì 13 aprile 2011
LA REGOLA DEL POSSESSO
.... si si, proprio di quel possesso li.
Questo post parlerà di sesso, dunque è rigorosamente VM18
Tempo fa, stavo conversando amabilmente con un caro amico di argomenti di varia natura, tipo gli uomini, le donne, i rapporti, il matrimonio ecc.... quando ad un certo punto sono stata apostrofata da lui con una frase del tipo "si vabbè ma tu parli solo di sesso...."
Ora, io a questo tipo vorrei dire giusto un paio di cosette.
1. Amico mio, da che ho l'età per intendere e per volere, non ho fatto altro che sentire tutti gli uomini della galassia lamentarsi che le loro donne, mogli, fidanzate, amanti gli fanno fare poco sesso (te compreso, mio povero Priapo frustrato). E una c'ha il mal di testa, e quell'altra è stanca, e quell'altra ancora ha il bambino sempre appiccicato addosso, e lo stress, e il lavoro, e la casa, e il bucato, eccheppalle. Ora, quand'anche io parlassi solo di sesso (e non è!), ne trovi una che invece apprezza l'articolo e che fai?? ti lamenti???? Le donne sessualmenteesplicite fanno ancora un filo paura, neh??
2. Amico mio carissimo, io non sono una bambina, e nemmeno una ragazza. Sono una donna. Ed in quanto tale so quanta importanza ricopra il sesso nella vita di una coppia che voglia restare tale. Non ci si può basare tutto quanto il rapporto, non si può avere "solo quello", naturalmente, se non per un periodo di tempo alquanto limitato. Ma non facciamo finta di non sapere, mio bel patatone, che quando quello non va, si incricca anche tutto il resto. I rapporti intellettuali sono una bella balla (oltre che mortalmente noiosi, dopo un po'). L'intimità fisica è necessaria, oltre che - diciamocelo - estremamente piacevole. Perchè vogliamo negarlo?
Concedersi il tempo dell' l'intimità col proprio partner è fondamentale. L'intimità sessuale crea complicità, vicinanza, emozione, rilassatezza, agio... e tutte queste cose si espandono, si allargano e finiscono per avvolgere in un bozzolo delicato e familiare tutta la sfera dei rapporti. Ci si sente meglio, più di buon umore, meno nervosi. Si litiga meno. Si scherza di più, perchè si è più tranquilli, più rilassati.
Dunque, eccola la regola del possesso: meglio fare l'amore, anche tutte le sere, che fa bene!! (I. Grandi)
Ribaltiamo la nostra prospettiva: non ritiriamoci perchè abbiamo avuto una brutta giornata, ma facciamolo proprio perchè abbiamo avuto una brutta giornata. Impariamo a trarre conforto, sicurezza dal sesso, invece di considerarlo puro esercizio fisico finalizzato al semplice orgasmo (come fanno tanti uomini) o una rottura di balle che il marito impone (come fanno tante donne).
Facciamolo quando siamo stanchi, quando abbiamo mal di testa, quando i bambini ci devastano le orecchie, quando il capo ci ha fatto sudare sette camicie. Ci sono mille modi di farlo! Ci si può sbattere contro il muro senza troppi complimenti e farlo come i rudi boscaioli... o si può farlo teneramente, lentamente, stando abbracciati, come in una grande carezza... si può essere disinibiti o timidi, fantasiosi o rilassati... ogni nostro stato d'animo trova la sua espressione, il suo completamento nella possibile unione con il corpo della persona che amiamo. Perchè tante volte ce ne vergognamo?
E ricordiamoci anche che si, si può fare sesso senza amore. Naturalmente. Ma quando l'amore c'è, è un dialogo infinito, una "corrispondenza d'amorosi sensi" che non ha eguali.
Questo post parlerà di sesso, dunque è rigorosamente VM18
Tempo fa, stavo conversando amabilmente con un caro amico di argomenti di varia natura, tipo gli uomini, le donne, i rapporti, il matrimonio ecc.... quando ad un certo punto sono stata apostrofata da lui con una frase del tipo "si vabbè ma tu parli solo di sesso...."
Ora, io a questo tipo vorrei dire giusto un paio di cosette.
1. Amico mio, da che ho l'età per intendere e per volere, non ho fatto altro che sentire tutti gli uomini della galassia lamentarsi che le loro donne, mogli, fidanzate, amanti gli fanno fare poco sesso (te compreso, mio povero Priapo frustrato). E una c'ha il mal di testa, e quell'altra è stanca, e quell'altra ancora ha il bambino sempre appiccicato addosso, e lo stress, e il lavoro, e la casa, e il bucato, eccheppalle. Ora, quand'anche io parlassi solo di sesso (e non è!), ne trovi una che invece apprezza l'articolo e che fai?? ti lamenti???? Le donne sessualmenteesplicite fanno ancora un filo paura, neh??
2. Amico mio carissimo, io non sono una bambina, e nemmeno una ragazza. Sono una donna. Ed in quanto tale so quanta importanza ricopra il sesso nella vita di una coppia che voglia restare tale. Non ci si può basare tutto quanto il rapporto, non si può avere "solo quello", naturalmente, se non per un periodo di tempo alquanto limitato. Ma non facciamo finta di non sapere, mio bel patatone, che quando quello non va, si incricca anche tutto il resto. I rapporti intellettuali sono una bella balla (oltre che mortalmente noiosi, dopo un po'). L'intimità fisica è necessaria, oltre che - diciamocelo - estremamente piacevole. Perchè vogliamo negarlo?
Concedersi il tempo dell' l'intimità col proprio partner è fondamentale. L'intimità sessuale crea complicità, vicinanza, emozione, rilassatezza, agio... e tutte queste cose si espandono, si allargano e finiscono per avvolgere in un bozzolo delicato e familiare tutta la sfera dei rapporti. Ci si sente meglio, più di buon umore, meno nervosi. Si litiga meno. Si scherza di più, perchè si è più tranquilli, più rilassati.
Dunque, eccola la regola del possesso: meglio fare l'amore, anche tutte le sere, che fa bene!! (I. Grandi)
Ribaltiamo la nostra prospettiva: non ritiriamoci perchè abbiamo avuto una brutta giornata, ma facciamolo proprio perchè abbiamo avuto una brutta giornata. Impariamo a trarre conforto, sicurezza dal sesso, invece di considerarlo puro esercizio fisico finalizzato al semplice orgasmo (come fanno tanti uomini) o una rottura di balle che il marito impone (come fanno tante donne).
Facciamolo quando siamo stanchi, quando abbiamo mal di testa, quando i bambini ci devastano le orecchie, quando il capo ci ha fatto sudare sette camicie. Ci sono mille modi di farlo! Ci si può sbattere contro il muro senza troppi complimenti e farlo come i rudi boscaioli... o si può farlo teneramente, lentamente, stando abbracciati, come in una grande carezza... si può essere disinibiti o timidi, fantasiosi o rilassati... ogni nostro stato d'animo trova la sua espressione, il suo completamento nella possibile unione con il corpo della persona che amiamo. Perchè tante volte ce ne vergognamo?
E ricordiamoci anche che si, si può fare sesso senza amore. Naturalmente. Ma quando l'amore c'è, è un dialogo infinito, una "corrispondenza d'amorosi sensi" che non ha eguali.
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