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mercoledì 21 ottobre 2009

SULLA VIOLENZA

La violenza, si dice, insozza la purezza delle anime e insanguina gli immaccolati petali di rosa sui quali si poggia. La violenza su una giovane donna pura macchia per sempre il suo candore e uccide l'innocenza della sua vita in erba.


E pensarci prima?


Sto per dire delle cose scarsamente condivisibili.


Ci sono due notizie in questi giorni.


La prima, una ragazza di, credo, 17 anni fuori da una discoteca. Notte, fine serata. Un tunisino l'approccia, la isola dal gruppo, le offre droga e la violenta.


 La seconda, una ragazza di 16 anni esce con dei ragazzi conosciuti su una chat; nel cuore della notte chiama la mamma col cellulare in cerca di aiuto, ma i ragazzi l'hanno già fatta ubriacare e la stanno violentando. La mamma ascolta tutto.


L'accento è sul tunisino del primo caso (come sempre è colpa degli immigrati) e sulla chat del secondo (colpa di internet, non sai mai chi ci trovi).


Ma Cristo Dio santissimo e strabenedetto, ma nessuno si domanda cosa cazzo ci faceva la prima ragazzina in giro alle 4 di mattina a drogarsi con degli sconosciuti?? E la seconda, 16 anni porca troia, di notte fuori con gente che non ha mai visto prima e che la "fa ubriacare" (via endovenosa, indubbiamente)????


Ma tenerli a casa a 16 anni sti figli? A guardare Battle Star Galactica al venerdì sera invece che fargli fare la vita da adulti quando non ne hanno la maturità ne gli strumenti, e poi piangere e urlare all'impossibile integrazione?????? Ma questo non si dice. Non si discute. Troppo difficile mettere in discussione un sistema di valori malato, troppo difficile riprendere in mano le redini e fare qualcosa che abbia veramente un senso (il che NON comprende chiudere le discoteche in anticipo!). Scegliamo sempre la strada più facile, cerchiamo i colpevoli fuori da noi stessi... piangeremo e ci commuoveremo tutti e domani notte altre ragazze cadranno nella tana del lupo, col permesso di mamma e papà.


Non giustifico i carnefici. Sono da mettere al rogo, qualunque età, nazionalità, religione abbiano. Senza pietà e senza perdono.


Ma un genitore, delle domande non se le pone?? Come si fa a non capire che queste due vittime, e chissà quante come loro, le abbiamo offerte noi in olocausto, con la nostra mancanza di autorità, di guida, anche di severità? Che a 16 anni non si va (non si va, porca puttana, e ditemi pure bigotta retrograda!!) a ballare fino all'alba e a impasticcarsi come animali da macello? E che un genitore che lo consente è COMPLICE suo malgrado dei violentatori?


E badate bene, NON sto dicendo che se la sono cercata e meritata, e ora se la tengono. Tutt'altro. Le ragazze sono vittime e non si discute. Quello che mi sto domandando è: i carnefici sono solo quelli che tirano giù la patta dei pantaloni?


 


 


 


 


 

lunedì 18 maggio 2009

CARROZZE SEPARATE

Venerdì sera dovevo comprare un biglietto della metropolitana. Siccome ero di corsa e alla biglietteria c'era un delirio, sono andata alle macchinette automatiche.


Non le avevo mai usate, da quando i biglietti sono cambiati, così al mio turno, mi avvicino e comincio a leggere. Una mano nera appare nel mio campo visivo e schiaccia il bottone giusto. "Devi schiacciare qui" mi dice la faccia collegata alla mano. Un giovanotto dall'aspetto senegalese sorridente e gentile. "Ah, grazie" dico io, e continuo a leggere.


Lui: "dove devi andare"? gli spiego, e lui mi dice che devo prendere un biglietto cumulativo. E io "no, non cumulativo, interurbano... ecco, guarda, è questo, da 1.55. E' quello che pago di solito"  Lui insiste che no, che è il biglietto sbagliato e che non sarei riuscita a passare dai tornelli.


Io, siccome sono testarda e preferisco sbagliare da sola che far giusto con un aiuto, prendo il biglietto che ho deciso e vado a timbrare. Come previsto, niente. Il tornello me lo sputa fuori dicendo che non va bene. Mi avvicino al controllore e chiedo spiegazioni. Lui dice che se non passa, vuol dire che è sbagliato. Gli dico, "ma no, è quello da 1.55, lo prendo sempre.... ecco guardi..." e tiro fuori il biglietto che avevo usato la mattina. Glie li passo tutti e due, quello li guarda un momento e mi fa:


"Signora, lei non sa leggere"


Giuro, proprio così, "lei non sa leggere". Mi ridà i biglietti e in effetti, tra le scritte e i simboli presenti, vedo che sul quello del mattino c'è la dicitura "U+1/2" mentre su quello che ho in mano c'è scritto "1 + 1/2"


"Ahhh.. "dico io... "vedo. ma costa uguale....."


E il controllore, di nuovo


"Prima di insistere, impari a leggere"


Non ci potevo credere. 'sto imbecille lavacessi! Lo insulto come merita, gli consiglio un bel corso di buone maniere, e torno verso le macchinette. E chi ti trovo?? Il mio amico senegalese che mi presidia una macchinetta libera (avrà sghignazzato vedendo il mio alterco con il controllore!!) che mi dice "ecco, vedi? quello cumulativo dovevi prendere........." e con rapidi gesti, mi schiaccia tutti i pulsanti e mi fa apparire il biglietto giusto. E poi mi dice "Non buttare quello, eh? qui non funziona, ma fuori Milano lo puoi usare"


Gli sorrido e ringrazio più e più volte. Considero brevemente l'idea di dargli dei soldi, ma sembra quasi un insulto... come se la gentilezza si potesse comprare.


Vado ai tornelli e il biglietto nuovo, ovviamente, funziona.


Alla luce di quanto successo, informo tutti coloro ai quali potesse mai interessare che se mai verrà approvata la legge che separa le carrozze della metro di milano in base alla nazionalità o alla città di provenienza, io viaggerò sulla carrozza degli stranieri.


Inoltre, propongo che venga approvata urgentemente una legge che obbliga i controllori come quello con cui ho parlato a viaggiare separati da tutti gli altri viaggiatori - di qualunque  nazionalità - perchè gli stronzi puzzano.

mercoledì 22 aprile 2009

ANCORA SENZA PAROLE.




La follia va diffusa


Il più possibile.


Per difendersene.


Per piacere leggete  QUI QUI  e lasciate un commento.


Grazie.




 

mercoledì 4 febbraio 2009

QUESTA DONNA E' UN MITO!

«Come si fa a rimettere in circolazione un matto, uno totalmente fulminato che, malgrado tutte le prove e le testimonianze, nega l’Olocausto e poi mi dice di credere al Paradiso?»


«Ma non avete già perso abbastanza pecorelle per mettervi i lupi in casa? Tra un po’ restate solo voi. Dopo i musulmani, i gay, gli ebrei, Galileo, gli zingari, quali altre minoranze volete ancora perdere? Le pecorelle dovete ritrovarle, non smarrirle. Poi vi lamentate se le vocazioni dovete andarvele a cercare in Congo e tra le foche monache, che tanto sono già del ramo»



Temo purtroppo che le sue esternazioni abbiano fatto un po' inquietare la Santa Sede.......





 

giovedì 22 gennaio 2009

CURE ALTERNATIVE

Ora, io non voglio entrare nel merito in questo momento se omeopatia, fiori di bach, medicina olistica, funziona si, funziona no, funziona forse, son tutte balle, ma va è tutto vero......


Sono genericamente convinta che la medicina ufficiale non sia l'unica via alla salute e al benessere, ma il punto non è questo.


Stamattina alla radio ho sentito di una ricerca svolta in america sull'agopuntura. In pratica hanno testato una roba come 6000 e passa persone malate di emicrania curandone la metà con l'agopuntura e l'altra metà con una agopuntura fasulla, cioè infilando gli aghi a casaccio.


Sembra che i risultati sul gruppo di controllo (quello con gli aghi a caso) siano stati simii a quelli del gruppo test, il che sembrerebbe significare che l'agopuntura - metodo antichissimo e con comprovati successi - non funzioni in se e per se, ma semplicemente in quanto placebo.


Ossia: i pazienti hanno fiducia, quindi è questo che la fa funzionare. Il corpo in realtà si cura da solo.


Orbene.


Io mi dico: placebo o meno, il fatto è che l'emicrania passa, no? Senza quintali di aulin, magari. E quindi, dove sta il punto? Dove sta il punto di sbandierare ai 4 venti che l'unica cosa che l'agopuntura ti da è un effetto placebo?


L'effetto placebo funziona solo ed esclusivamente quando il paziente non si rende conto di attivarlo. E' la fiducia incondizionata nella cura che fa si che il corpo attivi il processo di auto guarigione (un perfetto esempio di dominio della mente sul corpo, peraltro). Il placebo, di qualunque cosa si tratti (un bicchiere di acqua fresca, un ventolin con dentro acqua e canfora o l'agopuntura) diciamo che catalizza la capacità del corpo di autogenerarsi e guarirsi.


Bene, anche ammettendo che effettivamente la ricerca sia nel giusto e i suoi risultati vangelo,  ora le persone che avevano fiducia nell'agopuntura non l'avranno più, perchè sapranno - o dubiteranno - che in realtà l'agopuntura non cura. Quindi l'effetto placebo si perderà, e l'agopuntura non farà più passare il mal di testa a nessuno. Dimostrando che non funziona (in psicologia, una cosa così si chiamarebbe profezia che si autoadempie).


Davvero un bel risultato.


Non diceva, la radio, se tale ricerca fosse stata commissionata da qualche produttore di analgesici.

giovedì 11 dicembre 2008

MIO FIGLIO GUARDA TROPPI TELEGIORNALI

Dunque.


In queste settimane, con la maestra di italiano, la famigerata III A sta analizzando le fiabe. Avete presente? Fiabe, favole, quelle robe li.


Di solito c'è un buon principe (il protagonista), un re, una regina o una strega cattiva (l'antagonista), una fanciulla in pericolo (la difficoltà) e dei simpatici animaletti fatati (gli aiutanti); normalmente, grazie a una botta di genio del protagonista (la soluzione), tutto finisce nell'immancabile lieto fine.


Che c'entra tutto ciò col TG? Mo' ci arrivo.


Il compito che ieri Ric ha svolto in classe consisteva nell'inventare una fiaba moderna. Preciso subito che tale capolavoro di letteratura per (o dell') infanzia non è ancora stato copiato in bella, quindi non l'ho ancora letto, ma stamattina il giovane autore me ne ha fatta una precisa analisi.


Mamma, allora.... il protagonista è un votatore della sinistra, l'antagonista è Berlusconi e la difficoltà è che Berlusconi ha vinto le elezioni. Gli aiutanti sono gli amici di Striscia la Notizia. La soluzione è che quelli di Striscia pigliano talmente per il culo Berlusconi che lui se ne va, e il lieto fine è che governa Beltroni


Vi immaginate la mia faccia durante questo breve racconto?


Basita. Orgogliona, ma totalmente e irrimediabilmente basita.






 

martedì 2 dicembre 2008

MA E' VERO? NON CI CREDO!


Io non volevo crederci, quando ho appreso la notizia.


Il vaticano, nella persona del suo rappresentante all'ONU, Mons. MIgliore, ha espresso parere contrario ad una risoluzione che portasse alla depenalizzazione del reato di omosessualità. Reato per il quale ancora in molti paesi del mondo, vige la pena di morte (in Iran li appendono per il collo, giusto per intenderci)


E perchè il mons. suddetto avrebbe preso questa posizione? Per fede? per coerenza con il catechismo? perchè odia i gay? No, niente di tutto ciò. La motivazione è che una tale presa di posizione dell'onu nei confronti degli stati che considerano l'omosessualità un reato porterebbe a "nuove forme di discriminazione" nei confronti di questi stati. (non ci credete nemmeno voi? guardate qui )


Dio ci guardi dal discriminare quelli che ammazzano i gay. Del resto, mica è colpa degli stati integralisti, son quelli la che son finocchi! Vorremo mica tollerarli come natura li ha fatti, per caso!!!?!?


Veramente, ho sentito cotale nefandezza in macchina e poco ci mancava che andassi a sbattere.


Afferma mons. Migliore: si chiede agli Stati ...  di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che .... creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni


Messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni. Ma naturale! Possiamo noi, in tutta coscienza, mettere alla gogna governi che, poverini, mirando solo e soltanto alla conservazione della specie umana, con animo limpido e perfetta logica coerenza lapidano, fucilano, impiccano persone a causa dei loro orientamenti sessuali? Non sia mai, poveri piccoli paesi discriminati. Piccini, loro, che fan tanta tenerezza.


Dio, se ci sei, batti un colpo. Possibilmente sulla testa di cazzo di quel monsignore e di tutti quelli come lui.


Ora lascio il campo a chi le parole le usava meglio di me.






Vieni, renderò il continente indissolubile,
creerò la razza più splendida su cui il sole abbia mai brillato,
creerò terre divine e seducenti,
con l'amore dei compagni,
con l'amore dei compagni che dura tutta la vita.


Pianterò amicizie folte come gli alberi lungo i fiumi d'America,
e lungo le rive dei grandi laghi, e per tutte le praterie,
costruirò città inseparabili, con le braccia l'una al collo dell'altra,
con l'amore dei compagni,
con il vigoroso amore dei compagni.


Tutto questo io ti dono, o Democrazia, per servirti, ma femme!
Per te, solo per te io recito commosso questi canti.


Walt Whitman



 

venerdì 21 novembre 2008

LA VITA E' COME SFOGLIARE UN LIBRO


... ed assaporarne sulle dita e negli occhi ogni momento, ogni parola, ogni irregolarità della carta e della stampa. La vita è un libro emozionante in cui non sai mai quello che può accaderti di leggere nella pagina seguente, in cui tutto è nascosto e misterioso, e con tutti i mezzi che possiamo avere, non riusciamo mai a scoprire quello che c'è scritto nella pagina successiva, perchè essa si scrive da se' mentre noi leggiamo quella precedente. Può capitare che nella pagina successiva, la narrazione si interrompa improvvisamente senza un perchè. Può capitare. E' la vita, si dice, ma non è vero. E' la morte. Le pagine diventano bianche.


E' quello che è accaduto a Eluana Englaro, e a migliaia di altri come lei, di cui lei però oggi è il simbolo, suo malgrado, inconsapevole portabandiera di una battaglia che, purtroppo, interessa tutti meno che lei.


Sono francamente sconcertata, dico sul serio, dalla piega che hanno preso gli eventi. NO, non dalle dichiarazione degli ecclesiastici di vario ordine e grado sulla sacralità della vita. La vita E' sacra, e non c'è bisogno di essere un prete per saperlo o stabilirlo. La domanda che dovremmo farci è se quella di Eluana è vita. Ma questa è retorica, ognuno di noi ha una risposta a qs domanda dentro di se.


Ma mi sconvolge l'iter burocratico/legale di qs vicenda.


Già trovo riprovevole (ed oltremodo doloroso) che un padre in una tale situaizone debba peregrinare mendicando da un tribunale all'altro supplicando di poter compiere verso sua figlia quello che lui ritiene essere l'ultimo atto d'amore che potrà mai avere verso di lei. Già trovo assurdo che ci debbano essere sentenze su sentenze riguardo ad una vicenda del genere che riveste il più privato, il più intimo dei caratteri, e che invece è sbandierata e pubblicizzata su tutte le tv nazionali ad ogni ora del giorno e della notte.


Ma che quando finalmente qs iter ha fine, quando la sentenza necessaria, vivaddio arriva e la cosa sembra sfumare verso una soluzione definitiva, ci sia ancora chi ha l'arroganza (e la possibilità) di appellarsi ulteriormente contro la decisione ultima della Cassazione, lo trovo sinceramente criminale.


24 associazioni, non meglio specificate (o almeno, io non ne conosco i dettagli) hanno avviato un ricorso per impedire che la decisione presa dalla Cassazione di permettere la morte di Eluana diventi esecutiva.


Ora io mi domando, ma chi cazzo sono ste 24 persone (giuridiche) che pensano di aver il diritto di intervenire su un argomento che non conoscono e che non li riguarda personalmente? Come cazzo è possibile che si consenta a degli emeriti estranei di decidere - perchè di fatto decidono, avendo il potere di bloccare l'esecutività della sentenza fino al termine del ricorso - su una cosa del genere?


Chi cazzo sono questi? Chi cazzo sono?


Integralisti religiosi? Semplici impiccioni? Gente in cerca di visibilità e potere? Perchè in fine tutto a questo si riduce: una manifestazione di potere. Alla fine con la sua vita o la sua morte, Eluana sarà l'ago della bilancia che ci dirà se siamo comandati dai preti o dai laici, tutto qui. Non ci credo che a tutti quelli schierati sul versante del "no" importi veramente di una ragazza che hanno visto 2 volte in foto in vita loro. Non ci credo. E' questione di stabilire dove sta il potere e chi lo detiene davvero.


E per questo, per questa volgare disputa politica, condanniamo Eluana a continuare a sfogliare le pagine del suo libro, ormai bianco, per chissà quanto altro tempo ancora.




 




venerdì 7 novembre 2008

BASTA PARLARE DI COLORI

Ho la sensazione che stia accadendo quello che temevo


Oggi sono tutti Obama di qui, Obama di la...


E la battuta di Berlusconi, e la vignetta di Forattini..... tutti si concentrano su un unico e solo fatto: Barack Hussein Obama è nero. Nero, nero, vivaddio, o afroamericano come dicono quelli più corretti (anche se lo è solo per metà). Insomma, ha la pelle colorata di scuro.


E via alle polemiche, alle sviolinate trite e ritrite, alla retorica.............


Ok Obama è nero, non seve il microscopio per capirlo. OK, siamo davanti ad una elezione epocale. OK, la battuta di Berlusconi era un tantinello sul filo del rasoio (ma perdio, la gente non ha di meglio da fare che perder tempo dietro a queste cazzate? una opposizione seria, per esempio?), OK magari Forattini non è stato proprio perfettamente politically correct (anche se io ho interpretato la vignetta in modo diverso da quanto abbiano fatto evidentemente tutti gli altri e l'ho trovata sinceramente divertente). OK tutto.


Ma signori, io mi domando, e allora??


No, dico, e allora?


Va bene, è il primo presidente nero, va bene, è giovane, va bene tutto. Sono felice che sia stato eletto, e se fossi americana avrei votato per lui.


Ma se fosse stato bianco? Che differenza ci sarebbe stata? Che non sarebbe stato eletto?


Quanti conoscono il suo programma di governo? Quanti sanno chi ha scelto per la sua "squadra di governo"? Quanti conoscono il suo curriculum, a parte il fatto che suo padre era afro e che sua nonna (la nonna bianca) è morta il giorno prima di vederlo eleggere? Cosa propone? Quali sono le sue idee sulla guerra in Irak, sulla scuola, sull'assistenza ai bisognosi? Come farà a risollevare l'economia americana? Che idee ha in proposito? Qualcuno lo sa? Qualcno ce l'ha spiegato, per caso, di recente?


No. Lui, oggi, è solo il presidente nero.


Per me puntare tanto il dito sulla sua pelle equivale a dire che ha vinto per quella, o in gran parte per quella. E allora è lo stesso che dire che se non fosse stato nero magari non avrebbe vinto. E' come dire che conta di più la razza che le idee.


E' come una sorta di razzismo all'incontrario. E non mi va proprio.

venerdì 12 settembre 2008

martedì 2 settembre 2008

DAVID GEMMELL

Ho appreso solo di recente della scomparsa di uno dei più apprezzati scrittori fantasy del panorama internazionale. David Gemmell è stato stroncato da un problema cardiaco a soli 57 anni il 28 luglio 2006.


Io sto leggendo il suo ultimo libro, libro che quando l'ho acquistato non sapevo sarebbe stato l'ultimo in tutti i sensi. Si tratta di "La Caduta dei Re", conclusione della trilogia dedicata alla guerra di Troia (qui accanto la copertina del primo libro) scritta con passione, con competenza e con un tocco personale che cambia le carte in tavola e fa di questa Storia non la solita trita vicenda che tutti conosciamo e che Hollywood ha storpiato recentemente in un pietoso film.


La guerra di David, non è quella cantata da Omero. Nella Troia di David, Il Cavallo di Troia non è una struttura lignea a forma di cavallo, ma la cavalleria troiana, comandata dal prode Ettore. Ettore che sposa Andromaca, figlia del re di Tebe Ipoplacia, che ha passato la maggior parte della sua vita sull'isola di Tera, come sacerdotessa, e che ha intrecciato una relazione sentimentale lesbica con Calliope, sorella del grande Achille.


Achille che non è un semidio ma un semplice guerriero, uomo d'onore e di coraggio, e morirà avvelenato dal suo stesso comandante dell'esercito, Agamennone, durante il famoso duello contro Ettore causato dalla morte di Patroclo. I due eroi moriranno entrambi durante il duello, onorevolmente, alla fine combattendo fianco a fianco contro i traditori micenei.


In questa storia Priamo ed Ecuba non sono i buoni sovrani cui siamo abituati, ma due feroci, freddi calcolatori, opportunisti ed incuranti delle vite che stroncano per raggiungere i propri piano. In questa storia, Enea non è solo un ragazzino che scappa col padre sulle spalle alla caduta della città, ma un grande Re, un feroce combattente ed un navigato lupo dimare che tutti conoscono come Elicaone l'incendiario, innamorato di Andromaca dalla quale avrà un figlio, pur senza esserne a conoscenza.


Ed Odisseo, il cantastorie, che inventa e non vive le storie narrate sul suo ritorno a Itaca, grande marinaio e stratega, che salverà sua moglie dai pirati (e non dai proci) prima e non dopo la guerra, con l'aiuto di Elicanone del quale è un grande amico, nonostante la guerra li veda su opposti schieramenti.


Anchise, Peleo, i padri degli eroi che Omero ci ha descritto sono figure negative, maligne, cattive. Agamennone il conquistatore è osceno nella sua avidità, nella sua crudeltà, nel suo sprezzo della vita.


Tutto contornato dal storie piccole, di soldati, di giovani medici coraggiosi, di prostitute innamorate e di ancelle valorose che, forse, salveranno la loro città dall'invasore miceneo. O forse no.


Quel che è certo è che un prospero e vitale insediamento commerciale è stato fondato prima della guerra da Elicaone, pronto ad accoglierlo in caso di bisogno,  in un luogo non meglio identificato sulle sponde del Grande Verde (così i greci chiamavano il mare)  chiamato semplicemente i Sette Colli.....

domenica 29 giugno 2008

ANTICA SAGGEZZA


Chi sacrifica la libertà


per la sicurezza


non merita


ne' la libertà, ne' la sicurezza



(B. Franklin)

sabato 10 maggio 2008

QUESITO ETICO

Sapete tutti che è di questi ultimi giori la notizia che un noto cardiochirurgo pediatrico sia indagato per diversi illeciti relativi alla sua vita professionale e privata. Si va dal peculato alla truffa all'accusa ben più infamante - e badate bene, ammessa dall'accusato - di aver trattenuto una relazione con una tredicenne tramite scambio di materiale pornografico via cellulare.


Ho un dubbio squisitamente etico (nonchè alquanto teorico): deve andare in galera?


Occhio, non ho detto "merita" di andare in galera. Che lo meriti è evidente, essendo un pedopornografo reo confesso. Ma "deve" andarci? Dobbiamo mandarcelo?


Come mamma di ragazzini in età da essere molestati da pedofili, dico di si.


Ma se uno dei due fosse cardiopatico non ne sarei più tanto certa. Se mettiamo il geniale chirurgo M. in prigione, cosa diremo a tutti i bambini che NON salverà in futuro, e ai loro genitori?

mercoledì 7 maggio 2008

COME TI ROVINO IL POMERIGGIO

Beh, era una mattina qualsiasi, non prometteva niente di particolare. Ho fatto la brava donna di casa fin verso le undici, poi ho dato da mangiare al pupo e mi sono messa in macchina per raggiungere una mia collega e cara amica per pranzo. Così sono stata in ufficio, ho fatto e ricevuto un sacco di sorrisi (e non so se fossero più falsi i miei o i loro...), poi siamo scese - io, e ben due colleghe/amiche - a mangiare al locale dove di solito trascorriamo le pause pranzo. Una cara amica comune nonchè ex collega ci raggiunge di sorpresa e, meraviglia delle meraviglie, dichiara come se niente fosse di avere il pomeriggio libero. Splendidissimo, io pure! Così una mattina qualunque si è fatta un signor pomeriggio, fatto di chiacchiere, passeggiate, frullati e shopping (lei, che è in forma, ha comprato biancheria intima; io che sono bassa ho comprato scarpe con la zeppa!!)


Tornando a casa, altra meraviglia delle meraviglie, trovo mio marito che miracolosamente è tornato a casa prima, quindi con lui e con il figlio piccolo (il grande era da un amico) mi godo ancora un po' di sole e chiacchere in cortile - non con le megere razziste di ieri ma con alcune simpatiche amiche e le loro figliole.


Insomma, sole caldo, amiche fidate, marito inaspettato, chacchiere e scarpe nuove... tutto andava bene, tutto era perfetto.


Fino a che sono tornata a casa, ho acceso la tv e ho sentito la lista dei ministri. Non me me piace praticamente nemmeno uno.. ma Calderoli? No, dico, Calderoli?? Certo, dopo le sparate della Libia era quasi obbligatorio che lui fosse ministro, perchè naturalmente non si possono accettare ingerenze straniere nel governo italiano. Ma questo coso, quest'uomo (e mi perdonino gli uomini) ha insultato praticamente tutti... a parte la maglietta anti-islam incriminata, io ho un distinto e chiaro ricordo di lui che definisce gli immigrati africani "bingo bongo"... no, sul serio, stiamo scherzando? E' davvero questa la gente governerà su di me e sui miei figli presumibilmente per i prossimi 5 anni?


Emigro. Io emigro.

venerdì 25 aprile 2008

25 APRILE


La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.


È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;



 



Testo completo qui

mercoledì 27 febbraio 2008

SCHIFOSI APPROFITTATORI



Come si fa, io mi domando, ad andare ad intervistare in una scuola dei bambini di 7 e dico 7 anni circa la morte per incidente di una loro compagna di classe?? Mettere un microfono davanti alla bocca di un bambino che singhiozza disperatamente al punto da non poter parlare?


E la maestra? La maestra di classe che accetta di essere intervistata sul medesimo argomento dentro la sua aula? davanti ai suoi alunni? amichetti della morta???


Ma brutti pezzi di merda avvoltoi schifosi luridi sciacalli!!


Ben mi sta, che mi ostino a guardare Studio Aperto.

martedì 26 febbraio 2008

DE' POLITICA

L'altra sera tornando a casa dopo un aperitivo con un paio di amiche, ho notato uno dei tanti cartelloni elettorali che in questi giorni allietano le nostre città coi loro vivaci colori e la loro prosa alata (e non dico altro!)


Dunque, c'erano le foto di Prodi e di Veltroni in due cerchiolini in alto a destra, mi pare, e una grossa scritta bianca su campo azzuro diceva qualcosa come "Vogliono trasformare Milano nella periferia di Roma". Sotto, l'immancabile Vota B... (niente, non riesco proprio a scriverlo, vattelapesca a capire come mai...).


Ora a me, umile laureata in Scienze Politiche, hanno insegnato che la Politica (con la maiuscola) è la più alta espressione della civiltà umana. Mi hanno insegnato che la Politica trasforma il nemico in un avversario di cui avere rispetto, e che questo porta ordine nel caos del conflitto. Mi è stato anche insegnato che la parola governare deriva dal latino cubernatis, col significato di condurre una nave, con tutto il carico di onore, lungimiranza, intelligenza, temperanza, giustizia e competenza che questa attività richiede.


Ora io mi domando cosa c'entra con questo il basso, ignobile, inqualificabile richiamo ai più beceri istinti che quel cartello (e altri della stessa risma) vuole indicare? Come si può governare quando si fa appello alla parte peggiore delle persone per ottenere il mandato necessario? Dov'è l'onore, dov'è il rispetto?


Dov'è anche solo il minimo sindacale di decenza che ogni essere umano dovrebbe possedere?

giovedì 19 aprile 2007

ANCORA BOWLING IN USA


Complice una giornata di riposo che mi sono presa ieri, complici tutti i tg cui ho assistito mollemente adagiata sul mio quasi ex divano, ora so tutto, ma proprio tutto, sulla strage avvenuta in America ad opera di uno studente (ovviamente immigrato) che ha fatto, il conto è di ieri, 32 vittime.


 


Che l'orrore puro si sia impadronito di me, non ho bisogno di sottolinearlo. Che gli USA siano un paese di guerrafondai dove possedere armi è uno status sociale pressochè obbligatorio, pure è superfluo dirlo, come pure non ci sono necessità di ricordare con quale e quanta facilità qualsiasi cittadino può procurarsi con poca spesa e praticamente nessun problema una pistola, un fucile o finanche una piccola mitraglietta (per ulteriori referenze, consiglio la visione di Bowling at Columbine, di Michael Moore. Ma non se seiete deboli di cuore).


 


Ma alla mente mi sorge un'altra considerazione, se avrete la bontà di seguirmi. E' pur vero che questo ragazzo, questo studente, aveva la possibilità di procurarsi facilmente armi, cosa che ha puntualmente fatto. Ma PRIMA della POSSIBILITA'  di procurarsi le armi, ha avuto il DESIDERIO di farlo, la PROPENSIONE a utilizzarle, il DELIRIO di causare morte e distruzione.


 


Perchè?


 


E' facile incolpare la legge che consente con troppa disinvoltura di possedere e maneggiare armi (non che io sia favorevole, intendiamoci). Ma domandiamoci perchè, a fronte di una tale legge, tante persone VOGLIANO DI FATTO possedere e maneggiare armi. Questa è la domanda a cui fondamentalmente bisogna dare risposta, perchè una volta capito questo, forse, e dico forse, si potrà  in qualche modo agire.


 


E' lo stesso tipo di faciloneria con la quale, al di qua dell'oceano, si dice che i casi di anoressia tra le adolescenti sono colpa del mass media che propongono modelli di donna super-magra; è lo stesso tipo di faciloneria con cui si incolpano le discoteche del fatto che i giovani si ubriachino e si schiantino per le strade.


 


L'anoressia è una malattia mentale, della la quale il desiderio di magrezza e la dieta sono solo SINTOMI e non cause. Le ubriacature compulsive dei giovani (di recente pubblicazione uno studio che parla di questo fenomeno a partire dagli 11 anni in Italia) non sono colpa delle discoteche e non si risolvono chiudendo i locali alle 2.


 


E' la società in se stessa che va indagata, è il tipo di modelli che proponiamo (noi "adulti") ai giovani, è la qualità dei valori che propugnamo con ogni atto, pensiero, parola o azione che andrebbero smontati, analizzati, e rimontati nel verso giusto. Chiudere le discoteche, dire che le ragazze muoiono anoressiche x colpa di Kate Moss e le sue sorelle è come dare un'aspirina per abbassare la febbre a un paziente con la polmonite. Elimini un sintomo, e pensi di aver curato la malattia. Peccato che dopo 2 settimane il paziente sia in coma.



Ma questo è difficile, perchè significa che siamo NOI, tutti noi, in quanto compagine sociale, a doverci mettere sulle spalle una parte della responsabilità di quanto accade. Noi genitori, noi insegnanti, noi educatori, NOI, in quanto esseri umani. Molto più facile invece scaricare su "LORO", i mass media, i giovani senza valori, le leggi ingiuste... senza considerare che se i giovani sono senza valori è perchè nessuno glie li ha insegnati, che le leggi sono fatte dai nostri rappresentanti, e che i mass media ci danno quello che noi vogliamo vedere e sapere.


 


Stesso discorso vale per la legge USA sulle armi: certo, sono la prima ad essere convinta del fatto che una maggiore difficoltà nel procurarsi strumenti di offesa tanto efficaci diminuirebbe il numero di morti ammazzati. Ma gli studenti di Columbine sarebbero ancora vivi oggi, se i killer non avessero avuto le armi a loro disposizione? E quelli di quest'ultima strage?


 


Forse.


 


O forse i carnefici avrebbero solo trovato un altro modo per compiere i loro deliri, perchè il problema non sono i mezzi, ma le intenzioni. Ed è su queste che bisogna ragionare.

giovedì 29 marzo 2007

NO, MA... DICO!!

Ieri sera il telegiornale non faceva che parlare delle esternazioni del vescovo a capo del CEI (credo...) il quale ha sparato nuovamente a zero contro ogni forma di aggregazione umana diversa dalla famiglia etero fondata sul matrimonio religioso, invitando contestualmente i politici cattolici a votare contro il provvedimento di legge sui DICO di prossima presentazione



Ora io non dovrei stupirmi, lo capisco, ma ancora non mi riesco a rendere conto di come possa uno stato LAICO (ahah bella battuta, non ridete?) consentire che un vescovo possa arrogarsi il diritto di dire a dei politici come devono o non devono votare. Perchè nella mia testa c'è che i politici votano come comandano i loro elettori, non come comandano i preti... ma transeat. Trovo che un tale atteggiamento dovrebbe essere messo fuori legge. Sul serio.



E ancora più mi sciocco al pensiero che un uomo come mio marito - noto e famoso mangiapreti - difenda invece il diritto all'espressione delle proprie opinioni, anche al punto di consentire un'ingerenza ecclesiastica negli affari di uno stato - ripeto - laico. Difendi un principio sacrosanto come il diritto all'opinione, ed ecco che subitamente un  nodoso ramo di quercia (foderato di carta vetrata a grana grossa direbbe qualcuno di mia conoscenza) ti si incolla al fondo dei calzoni con le peggiori intenzioni possibili.



Avalliamo in tal modo una mentalità a mio modo di vedere pericolosa... quella mentalità che dice che esiste una "morale" tout court, e che a quella tutti devono uniformarsi, come se fosse non solo la migliore ma l'unica possibile. Che tu la condivida o meno, devi fare così perchè il prete l'ha trasformata in legge dello stato. Così pensavano, io credo, i buoni cristiani incappucciati che la domenica mattina andavano a messa e la domenica sera vestiti di bianco bruciavano croci davanti a terrorizzati volti neri. Storia del secolo appena concluso, senza voler fare della retorica sterile tirando in ballo ancora le migliaia e migliaia di donne bruciate durante il periodo buio dell'inquisizione.



Non per fare del terrorismo psicologico (e nemmeno penso che si arriverà a tanto, o ad atteggiamenti assimilabili). Ma tutto comincia da una piccola cosa. Pensate alle increspature sull'acqua quando gettate un sasso.



Quale è il risultato di tutto questo?



Per ora, soltanto una manifestazione (e una legge sulla fecondazione assistita, ndr) che non-so-che-giorno di maggio porterà in piazza le famiglie. Per chiedere aiuto allo stato? per domandare, che so, banalità come ad esempio un numero di asili nido in grado di accogliere tutti i bambini che nascono? Per chiedere che il diritto allo studio sia davveo tale e che i libri di testo scolastici non costino 3 stipendi? Per supplicare aiuti e flessibilità nei confronti delle lavoratrici madri??



Nooooo, ma dico! Scherziamo?



Quel giorno le famiglie italiane, una parte delle famiglie italiane, le nostre brave famiglie cristiane scenderanno in piazza animate dal più profondo spirito di carità e amore per il prossimo per sostenere che le uniche famiglie degne di considerazione sono eterosessuali, fondate sul matrimonio cristiano e aperte alla procreazione. Tutto il resto, è un insulto, un pericolo, un baco da eliminare dal cesto delle mele buone.



A parte il fatto che se fossi una donna sterile mi sentirei profondamente offesa......  io sono etero, mi sono sposata in chiesa e sto aspettando il mio secondo figlio. Ho tutti i requisiti in regola. Eppure, com'è come non è, parteciperei 1000 volte più volentieri a un bel gay pride piuttosto che a questa buffonata.



Grunt.



A.

mercoledì 31 gennaio 2007

LA LUNGA MARCIA

A margine delle notizie riguardanti le ultime esternazioni dei vescovi contro i pacs, le unioni di fatto, le unioni omosessuali, le convivenze (e più genericamente contro ogni forma di felicità sessuale di coppia, ndr), noto una notiziola curiosa.



Sembra infatti che tale sig. Luigi Nervi, un mediatore familiare 58enne di Genova, abbia intrapreso in solitaria una marcia di protesta di ben 600 km per manifestare contro tutte queste aberrazioni or ora esposte.



E' partito da Acqui Terme e oggi arriverà a Montecitorio, per esprimere il suo dissenso alla legge in fase di elaborazione sulle unioni di fatto.



Ora, io ho il massimo rispetto per tutti coloro che abbiano una tal padronanza ed una tale sicurezza di se stessi da pensare che la propria solitaria opinione possa essere l'ago di qualsivoglia bilancia.



Ma una bella colletta vogliamo farla per questo povero cristo che non ha nemmeno i soldi per protestare in motorino??????????????



A.