Recentemente - per dire dalla metà del XIX secolo - le cose sono un po' cambiate.
E' stato depenalizzato il sesso tra coniugi per il piacere (ma non quello "per il piacere soltanto", con relativi decenni di dispute teologiche relative al senso di quel soltanto), purchè venga preservata la finalità naturale dell'atto sessuale, ossia la procreazione (con risvolti francamente ridicoli, tipo quello relativo alla raccolta del seme per la fecondazione assistita cui ho già accennato)
Ovvero: fate pure l'amore se vi piace, prendetevi gli orgasmi che volete, purchè siate sempre pronti a ricevere tutti i figli che Dio vorrà mandarvi.
Questo ha dato il via ad una poderosa campagna contro la contraccezione.
I metodi contraccettivi maggiormante utilizzati erano:
- il coito interrotto sempre considerato peccato grave sulle orme del povero Onan che era stato fulminato da Dio per il fatto di aver sparso il proprio seme a terra (e qui ci sarebbe da discutere se il motivo per cui Dio ha ucciso Onan sia lo spargimento del seme in se, oppure l'intenzione con la quale questa azione era stata intrapresa, che contrastava con le leggi ebraiche di allora)
- dalla metà del XIX secolo, il preservativo, che la tecnologia in crescendo aveva reso metodo sicuro ( a differenza dei preservativi di epoca precedente, poco sicuri e anche dolorosi da usare). L'uso del profilattico è stato demonizzato fin dalla sua prima diffusione. Ancora alla fine del XX secolo, papa Giovanni Paolo II dichiarava che il preservativo era un metodo "proibito da Dio", al punto che per un uomo che fosse sieropositivo e non potesse in alcun modo astenersi, era meglio contagiare la moglie piuttosto che avere un rapporto protetto. C'è da domandarsi come Dio abbia espresso questa sua opinione circa il profilattico, dato che non ha più apertamente parlato agli uomini dall'epoca veterotestamentaria e allora naturalmente la vulcanizzazione della gomma nn era ancora molto in voga.....
- dalla metà del XX secolo, la famigerata, tremenda, crudele, diabolica, criminosa pillola.
Ed è qui che la chiesa ha dato il meglio di se, a mio parere.
Naturalmente la pillola è assolutamente odiata dai nemici del sesso e del piacere. Essa nn deve mai essere utilizzata in quanto praticamente tutti i mali procedono dal suo utilizzo. Se due coniugi desiderano fare sesso cercando però di contenere il numero di figli, secondo la teologia del XX secolo l'unica via approvata da Dio è quella del calcolo dei tempi, ossia dell'astinenza periodica.
Anche prima che i signori Ogino e Knaus facessero le scoperte che hanno valso loro il nobel, la scienza medica (imperfetta) aveva dato indicazioni su come-quando fare o non fare del sesso al fine di procreare o di non farlo. Questo da quindi qualche suggerimento ai coniugi che non volessero prole sui giorni che sono "meno probabili" per la fecondazione, durante i quali possono congiungersi senza grosso rischi di gravidanza. Nei periodi invece più a rischio, naturalmente l'alternativa è la castità.
Nella sua enciclica sulla famiglia il precedente pontefice attribuiva all'uso della pillola una serie di nefande conseguenze. La considerava una grave mancanza di rispetto verso la donna, che veniva così a non tener più conto dei propri tempi naturali ma che era "a disposizione" per l'utilizzo tutti i giorni del mese indiscriminatamente, in certo qual modo usata e abusata dalla società industriale che non ha rispetto dei ritmi e dei tempi. Alla mercè di quel libidinoso porco del marito - corsivo mio ;-) - che non ha il rispetto dovuto alla sua compagna e che meglio la amerebbe e la rispetterebbe scopando un po' meno, anche se non si capisce come l'astinenza possa aumentare l'amore, rendere genitori migliori, accrescere la salute fisica ed innalzare il grado di felicità, tutte doti attribuite da Papa Giovanni Paolo II detto il Grande. Qui, noto di stricio, gli uomini secondo me sono trattati anche peggio delle donne: prima poveri imbecilli irretiti dalle malie delle donne-streghe impudiche e pervertite che dalla mela in avanti glie ne hanno combinate una dietro l'altra, poi esseri senza volontà guidati solo dal proprio pistolino che violentano le mogli pillolate come se fossero prostitute da strada)
Cio non di meno, è una giustificazione che da un punto di vista filosofico (e anche spirituale) mi sento di condividere in pieno. Se non fosse che quello stesso pontificio rigore che oggi chiede a gran voce il rispetto dei ritmi femminili e della dignità della donna fino a solo un paio di secoli fa per le stesse identiche ragioni ha mandato arrosto centinaia di migliaia di donne che conoscevano e rispettavano e usavano questi ritmi che ora sembrano in testa alle preoccupazioni teologiche. Se non fosse che ancora oggi si sentono voci discordi rispetto all'analgesia durante il parto, perchè contravverrebbe al monito biblico "donna tu partorirai con dolore". Se non fosse che ancora oggi piuttosto che sottoporsi ad un rapporto con coitus interruptus chiesto dal marito, una moglie deve essere disposta anche a morire (se per esempio la gravidanza ponesse a serio rischio la vita di una donna, ella non sarebbe comunque teologicamente giustificata a negare il debito verso un marito che lo richiedesse, e non potrebbe in nessuna circostanza accettare la contraccezione. meglio gravida e morta).
Ma quale rispetto? ma per favore.
Quindi in sostanza: se si fa, si fa senza contraccezione - mai, a nessun costo, nemmeno per la salvaguardia della vita - a meno che la contraccezione non sia naturale, ossia rispettosa dei tempi. Parola di Joannes Paulus II.
Ma allora cosa è peccato veramente?
E' l'intenzione contraccettiva? cioè il desiderio di NON procreare ad essere peccato? no, altrimenti sarebbe peccato anche il metodo naturale.
Dunque non resta che considerare peccaminoso il metodo in se, e non l'intenzione. Sebbene io continui a non apire come e quando Dio si sarebbe espresso in merito.
Così come è capitato al povero Onan fulminato dopo aver sparso il suo seme a terra (e capostipite di una lunga serie di uomini criminalizzati per essersi masturbati o aver "fatto attenzione" durante il rapporto coniugale) e punito per il modo e non per l'intenzione (Genesi 38:7-9)
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