Link era con noi da 14 anni.
Lo dico perchè lo scorso post parlava solo di me, non di lui.
Quando il GG ed io siamo andati a vivere insieme io ho cominciato a insistere che volevo un cucciolo. Lui non ne voleva sapere. Ma le donne, si sa, son pazienti. Quando, al termine di una lunga campagna di persuasione, ha finalmente accettato, l'ho trascinato immediatamente nel primo negozio di animali che ho trovato per strada, onde non dargli tempo di cambiare idea.
Link era li, dentro uno scatolone di cartone, ultimo di una cucciolata ancora in attesa di trovare una famiglia.
Era... bè era VERAMENTE BRUTTO!
Povero, aveva certe orecchie enormi... adatte al gatto di 5 kg che poi è diventato. Solo che allora stavano attaccate ad un corpo che pesava forse mezzo chilo. Sembrava un gremlin!
Faceva pena, piccino, tutto solo dentro quella scatola.
Il GG l'ha amato al primo sguardo.
Anche io, ovviamente, ma bisogna ammettere che Link era molto più il suo gatto di quanto non fosse il mio.
Bisogna anche ammettere che aveva il suo bel caratterino.
Era un gatto molto intelligente, direi insolitamente intelligente.
Da cucciolino, mi ricordo, era piuttosto imbranato. Crescendo invece era diventato un perfetto equilibrista, tanto che se ne andava a zonzo sulla ringhiera del ns balcone al quinto piano.. facendomi morire di infarto le prime volte.... ma senza mai un minimo cedimento o insicurezza.
Però non è mai stato troppo socevole. Non era certo un tenero batuffolino di pelo coccoloso e tenerone.
Stava piuttosto sulle sue, difficilmente faceva le fusa. Non che fosse aggressivo o altro. Solo, ecco.. diciamo che diversamente da suo fratello, manteneva una certa dignità felina, un fare sussiegoso che ben si adatta ad un parente delle maestosi tigri asiatiche. Solo ultimamente, diciamo con l'avanzare dell'età, il suo carattere si era addolcito e allora veniva spesso a dormire sulle nostre gambe stese sul divano, o a rannicchiarsi vicino a uno dei bambini addormentati.
Era anche un po' dispettosello, bisonga essere onesti.... quando voleva qualcosa - e di solito erano i croccantini - ti tormentava fino allo sfinimento, facendo cadere oggetti, strappando fogli di carta... ti sfidava. Vediamo chi si stufa prima. Alla fine ci stufavamo sempre prima noi, e lui prendeva i suoi croccantini benedetti. Soddisfatto e sornione.
Non riesco a credere che non ci sia più.
Ha avuto una vita lunga ed agiata, un fratello peloso che lo amava e due fratellini senza peli che gli volevano altrettanto bene. Non ha mai dormito al freddo e all'acqua, non ha mai sofferto la fame.
E' stato un gatto fortunato?
Chi lo sa.
Magari a chiederlo a loro preferirebbero vivere la metà del tempo, ma liberi e selvatici...
Non lo sapremo mai.
Se c'è una lezione da imparare da questa sciagurata faccenda, è che ogni nostra azione, ogni nostra parola ha delle conseguenze. A volte facciamo (o diciamo) qualcosa con leggerezza senza considerare che le ripercussioni potrebbero essere gravi. Irreversibili, a volte. E che quando ce ne rendiamo conto, non possiamo più rimediare.
E poi, naturalmente, l'accettazione.