Alle volte una si può anche stufare di essere quella che fa sempre la cosa giusta. Quella con un "senso della giustizia troppo sviluppato" come mi disse una volta il mio capo, intendendo criticarmi. Quella adattabile, che non crea problemi, quella gentile e disponibile.
Ebbene, ho un senso della giustizia molto sviluppato, è vero. Ma non esiste solo una giustizia.
Esistono giustizie che sfuggono al nostro controllo, giustizie che vanno capite, sperimentate, persino temute, prima di sperare di vederle operare... o di causarne l'opera.
Io sono presuntuosa. Ho visto come operano queste giustizie, e voglio farmene strumento. Mi prendo un rischio lo so. Ma che cazzo!
Non sto nemmeno a raccontare che lo faccio perchè ne percepisco "il senso". Non fingerò di avere motivazioni filosofiche o di alta morale spirituale o religiosa. Niente di tutto ciò
Voglio farlo perchè ritengo di aver subito un torto. E desidero prendermi una rivincita. E' così. Lo ammetto pubblicamente, lo dico chiaro e tondo. Sono stata sulla riva del fiume, e il cadavere stenta a passare. Ora mi si presenta una occasione, non dovrei forse coglierla? La vita arride forse a coloro che si accontentano?
Le opportunità non ci sono forse messe davanti per essere afferrate ed usate? La mia Signora non spalanca porte, apre piccoli spiragli. Nondimeno, credo si aspetti che ne cogliamo la bellezza e agiamo di conseguenza.
Agire. Fare. Fare.
Come dire, in questo momento particolare della mia vita, per almeno 2 cose (ma facciamo anche 3, dai, mi voglio rovinare... ) ho la presunzione di dire... come ti capisco, Puffola!!!
RispondiEliminaUn abbraccio forte forte forte!
Ti voglio bene,
Luigi
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