Ieri sera hanno rifatrto in tv l'ormai vecchio ma bellissimo film di M. Night Shyamalan "Il Sesto Senso" con un giovanissimo e bravissimo Haley Joel Osment (a 11 anni, per questo film ha avuto una nomination all'Oscar, giusto per dovere di cronaca).
Com'è come non è, la mente gioca strani scherzi e con un collegamento diretto quanto la pista di Indianapolis questo mi ha condotto a pensare a una fiaba, una antica fiaba di Esopo, che parla di una rana e di uno scorpione.
Un giorno, dovendo attraversare un fiume e non sapendo nuotare, uno scorpione si trovava sull'argine senza sapere cosa fare. Passò di lì una rana, e lo scorpione le chiese di caricarselo sulla schiena e di portarlo dall'altra parte. La rana, ovviamente, era assai più che perplessa, e gli diceva "eccerto, come no, appena io ti carico sulla schiena tu mi pungi e tanti saluti alla rana, vero? inventane un'altra!" Ma lo scorpione continuava a chiedere e a supplicare, giurando e spergiurando che no, certo che non l'avrebbe mai punta, promesso, croce sul cuore, mai al mondo, ma figurati, non potrei mai ripagare la tua gentilezza con una simile cattiveria eccetera eccetera eccetera. Gli scorpioni, si sa, sono dei gran bravi oratori e dai e dai in capo a una mezz'ora la rana si era convinta della sua buona fede. Così lo scorpione saltò in groppa alla rana e l'improbabile coppia iniziò la traversata. Giunti nel centro del fiume, dove la corrente era più forte e l'acqua più alta, lo scorpione fatalmente punse la rana. Essa si girò e sapendo che stava per morire gli chiese "ma perchè l'hai fatto? così ci hai condannati entrambi" Lo scorpione guardò la rana agonizzante ed agonizzante egli stesso, con uno sguardo che sembrava indifferente ma che poteva anche essere di immensa tristezza rispose "Mi dispiace, ma non ho potuto farne a meno. E' la mia natura"
Non possiamo mai andare contro la natura delle cose, ne tantomeno contro quella delle persone. Ci illudiamo a volte di poter essere in grado di curare, guarire, vincere, stravolgere, imbrigliare, vincolare, sottoporre la natura ai nostri desideri o scopi, ma essa prende sempre il sopravvento, e immancabilmente ci ricorda quanto piccoli siamo davanti a lei, che tutto domina e tutto riveste. E' ingenuità quando non arroganza da parte nostra anche solo pensare di provarci.
Se la sfidiamo, essa ci batte sempre, e ci lascia a terra pesti e sanguinanti, a raccogliere i cocci della nostra superbia e della nostra stoltezza. E a domandarci per la milionesima volta perchè cazzo non abbiamo dato retta al nostro primo istinto e non ce la siamo data a gambe.
fiaba molto significativa.L'uomo sfida continuamente la natura e guarda che casini!!!ciao
RispondiEliminauhmmamma
RispondiEliminaquand'è che non te la sei data a gambe?
... quando ho dato fiducia alla persona sbagliata... :-)
RispondiEliminaciao
Puff logged off