"(...) Lo studioso francese della preistoria ALG ha visto nella liberazione della mano dovuta alla stazione eretta il primo formarsi di un utensile che lavora fuori dall'organismo. E' questo quello che ha dato il via a quella costruzione sempre più estesa cui diamo il nome di Cultura (...) Sembra strano che persino gli studiosi che hanno messo l'accento sulla azione della mano per la costruzione della Cultura, pur essendo di sesso maschile, non abbiano mai pensato al pene come a un membro che si muove e agisce all'esterno dell'organismo... e anzi il silenzio che lo circonda nei libri di antropologia come in quelli di storia, rappresenta di per se un fatto sorprendente e significativo (...)
In realtà il pene è un <utensile> di grande complessità il cui funzionamento è esemplare; un perfetto prototipo di motore fornito dalla Natura in quanto non solo si erge e si prolunga, produce energia-calore e proietta lontano da se un getto che colpisce un bersaglio, ma permette all'uomo sia di misurarne internamente la forza d'emissione che di vederne all'esterno il risultato. Non c'è attrezzo, non c'è arma che non copi sotto qualche aspetto la forma, il meccanismo e la funzione del pene (...)
Non si può credere che l'uomo non abbia riflettuto sul funzionamnto del pene e non se ne sia servito per la vita concreta come ha fatto con molte altre parti del corpo. Le misure per esempio sono state fissate in base a quelle della mano, del piede, del passo, del pollice... tutti gli oggetti composti da una parte che penetra e di una che viene penetrata si distinguono ancor oggi in maschio e femmina. L'acciarino è formato da maschio e femmina il che permette di supporre che l'idea di poter produrre calore col movimento sfregando un punteruolo in modo accelerato contro una pietra o un legno sia stata suggerita dall'esperienza, senza dubbio illuminante, del funziona mento del pene (...) Il silenzio su questo dato fondamentale di tanti uomini che hanno speso la vita a studiare le tecniche per la fabbricazione degli oggetti, più che stupire, intimorisce. (...) PerfinoLeonardo ha taciuto. Eppure chi più di lui ha riflettuto sul moto partendo proprio dal corpo umano? (...)
Di cosa hanno paura i maschi dunque? Forse non riescono a percepirlo come uno strumento perchè non può evolversi? Perchè non può allenarsi, migliorare le sue prestazioni come le mani, le gambe le braccia o le dita? Oppure perchè non se ne sentono mai del tutto padroni? (...)
Quando i maschi parlano di desiderio (e lo fanno di continuo anche nei commenti biblici) a cosa si riferiscono se non all'erezione del pene? (...) Basterebbe il linguaggio conil quale la Chiesa tratta della MAdonna, perfino nelle preghiere liturgiche, per rimanere traumatizzati dalla brutale concretezza dei termini e dei concetti (...) La Vergine Maria, il sacrario delle nozze del Verbo con la carne, (...)Vergine, vergine, vergine. Questa parola che ha ossessionato le donne, testimonia unicamente dell'esperienza che il maschio fa attraverso il pene del corpo femminile. Nessuna donna, altrimenti, avrebbe mai saputo dell'esistenza dell'imene (termine che soltanto i maschi possono aver inventato)."
E sono solo a pagina 27. Chissà cos'altro c'è in serbo nelle prossime pagine... ihihih!
A.
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