Anno 33 dC del calendario Gregoriano
Un luogo sulle rive del lago di Galilea
Esterno, giorno.
Incontro segreto.
- Eccomi fratello mio, è molto che aspetti?
- No, sono appena arrivato. Ma non mi piace vederti in segreto. Nascondermi non è nella mia natura.
- Lo so. Ma per ora purtroppo è necessario.
- E’ tutto pronto?
- Si. Tutto è organizzato.
Un velo di tristezza adombrò gli occhi dell’uomo che aveva parlato per primo.
- Yosef è stato avvisato, alcuni funzionari sono stati corrotti. I guaritori esseni giungeranno domani nella notte da Qmran. Nessuno li vedrà, e prenderanno alloggio presso Yosef. Saranno pronti.
- E riusciranno?
I due si guardarono. Entrambi conoscevano bene i rischi, li avevano valutati e riconsiderati molte volte. Era difficile, ma non impossibile. Ma la catastrofe era in agguato, lo sapevano tutti e due. Non c’era spazio per gli errori. Ne per i ripensamenti, a questo punto.
- Riusciranno - riprese il primo uomo - Ho fiducia.
- E lei?
- Lei ti attende nella mia casa. Sa quello che deve fare, e sa quello che significa. E’ disperata, naturalmente, e ha paura. Ma compirà il suo dovere, perché così deve essere.
- Portale tutto il mio amore, amico mio. Dille che non saremo mai divisi, qualunque cosa accada. Vorrei allontanare questo calice amaro dalle sue labbra… Dio sa quanto lo vorrei.
- Dio lo sa, e lo so anche io. E anche lei. Ma sarà molto difficile. Forse più difficile per lei che per chiunque altro di noi. E i rischi che correrà se falliamo sono pari ai tuoi.
- Mia amata, mia sposa. Mia Sophia. Quale splendida Regina e Sposa per Sion! Ti prenderai cura di lei, quando io non potrò?
- Naturalmente. E’ la mia regina, e mia sorella. Yosef ed io ci prenderemo cura di lei e di colui che sta germogliando nel suo grembo.
- D’accordo. Allora, questo è tutto. Quando ci rivedremo, non potremo più parlarci liberamente. Tutto il mio amore per te, fratello mio, e per la mia sposa.
- Shalom, fratello mio e mio Re. E che si compia la volontà di Dio.
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